Moon

Posso dire che da anni aspettavo di vedere un film del genere? Aldilà dei temi trattati, che sono molti e di più, come clonazione, ecologia, potere dei soldi, il cuore del film sta nell'uomo "allo specchio" che Jones racconta. I cloni che vivono a tempo determinato per portare a termine un lontanissimo contratto stipulato con il loro padre, una sorta di neo genesi a fini lucrativi, non suscitano né terrore né angoscia né disperazione ma una sorta di amore materno, profondo, assoluto e totale. Parlo di uomo allo specchio perché un tema della pellicola è il doppio. Non nell'accezione "classica" di Jekyll e Hyde ma in nella novità dello stesso Jekyll ripetuto all'infinito in un ruolo che sarebbe potuto essere d'un computer e che invece, per contenere le spese di gestione dell'azienda, viene affidato a un clone. E' un uomo allo specchio che, nel proprio riflesso, non vede nient'altro che un se stesso immobile nel tempo e nello spazio, che muore e rinasce ciclicamente ogni tre anni. Un uomo finalmente dedito interamente alla causa del Capitale. Come lo è, coscientemente, il Sam originale. che esiste ancora e vive sulla terra con la figlia. Quanto lo avranno pagato per farsi riprodurre e uccidere a ripetizione sulla luna? Uno dei suoi cloni, che fugge, ritorna sulla terra e fa scoppiare uno scandalo, lo avrà incontrato? Cosa si saranno detti? Allora sì, ecco lo specchio di Jekyll e Hyde: il Sam originale che ha venduto se stesso per la causa dell'azienda e il proprio tornaconto e il Sam clone, che nonostante la propria breve vita a scadenza ravvicinata ha deciso di non essere come l'originale. E' lo specchio amarissimo della nostra società. E poi c'è lo spazio, il vuoto, il silenzio dove scoprire, nascondere e nascondersi. L'ultima "prateria" dell'umanità che il business ha intaccato con il suo cancro fine a se stesso: è questa la bella novità del film, la testimonianza della sua modernità e della nostra squallida epoca economico-finanziario-evale.