everlong
|
venerdì 4 febbraio 2011
|
dinamismo e staticità
|
|
|
|
Commedia corale alquanto articolata, sopratutto per la presenza di molti personaggi ma anche per il continuo spostamento del punto di vista. E' narrata così, appunto, questa vicenda fatta di relazioni familiari, decentrando il punto di vista e il focus di volta in volta (si pensi alle diverse voci fuori campo); eliminando protagonisti e fulcri narrativi. Probabilmente è proprio in questo che sta la forza di questa commedia brillante ma assolutamente non comica. Anzi, le atmosfere, seppur leggere e a tratti farsesche, ben suggeriscono l'importanza e la serietà delle relazioni che uniscono i vari personaggi, ma senza opprimere, senza risparmiare sarcasmo e colpi di genio che solo Allen sa garantire (si pensi alla trattazione del tema religioso, quasi sempre presente nei film di Allen, qui appena accennato ma forte nella sua radicalità sintetica).
[+]
Commedia corale alquanto articolata, sopratutto per la presenza di molti personaggi ma anche per il continuo spostamento del punto di vista. E' narrata così, appunto, questa vicenda fatta di relazioni familiari, decentrando il punto di vista e il focus di volta in volta (si pensi alle diverse voci fuori campo); eliminando protagonisti e fulcri narrativi. Probabilmente è proprio in questo che sta la forza di questa commedia brillante ma assolutamente non comica. Anzi, le atmosfere, seppur leggere e a tratti farsesche, ben suggeriscono l'importanza e la serietà delle relazioni che uniscono i vari personaggi, ma senza opprimere, senza risparmiare sarcasmo e colpi di genio che solo Allen sa garantire (si pensi alla trattazione del tema religioso, quasi sempre presente nei film di Allen, qui appena accennato ma forte nella sua radicalità sintetica). I rapporti ruotano tutti intorno al personaggio di Hannah, che al contrario appare un personaggio statico, immobile, quasi etereo, in contrasto con la dinamicità, l'instabilità, l'irrequietezza psicologica e sentimentale delle sorelle. E' su questo contrasto che si dipanano i rapporti, come a voler sottolineare la superficialità della perfezione che il regista impone ad Hannah: madre, donna di successo, stimata, che non ha bisogno di nulla, altruista, cui tutti si rivolgono per avere aiuto: "una donna che ha tanto da dare ma così poco da ricevere". Cosa c'è di dinamico e di interessante nell'essere perfetti, nel non aver bisogno di nulla? poco e niente. Sottolineare le debolezze dell'uomo diventa quindi il vero scarto che separa il dinamismo da una staticità rarefatta che forse è ancora più triste della precarietà dell'animo umano. Nell'incoscienza di ciò che le accade intorno Hannah vive il suo immbilismo, mentre nel continuo interrogarsi circa scelte più o meno azzeccate, gli altri personaggi vivono di luce propria in un vortice di incertezza che ne umanizza le figure e la complessità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a everlong »
[ - ] lascia un commento a everlong »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
mercoledì 29 agosto 2012
|
mia e le sue sorelle...
|
|
|
|
Il giorno del ringraziamento e' un giorno molto particolare a casa dei genitori di Hannah,suo marito Elliot e' incredibilmente attratto dala sorella Lee,sua sorella Holly e' costantemente in crisi e non sa come uscirne,in compenso Hannah riesce sempre ad aiutare le sue sorelle,ma lei ha bisogno di aiuto?Woody Allen(Manhattan,stardust memories,zelig)dopo l'ottimo la rosa purpurea del Cairo,dirige un film familiare dove l'intreccio regna sovrano.Al centro c'e' appunto Hannah,una donna sicura di se',che aiuta da una parte la sorella Lee nelle scelte e nella vita,e da un'altra parte Holly con alle spalle un passato da cocainomane.Nel frattempo suo marito Elliot si innamora appunto di Lee perche' in lei vede la passione o probabilmente piu' il sesso,e lei a sua volta lascia un uomo intellettuale con il quale vive,che in compenso ora vive nel dolore quando capisce l'adulterio che gli e' stato fatto.
[+]
Il giorno del ringraziamento e' un giorno molto particolare a casa dei genitori di Hannah,suo marito Elliot e' incredibilmente attratto dala sorella Lee,sua sorella Holly e' costantemente in crisi e non sa come uscirne,in compenso Hannah riesce sempre ad aiutare le sue sorelle,ma lei ha bisogno di aiuto?Woody Allen(Manhattan,stardust memories,zelig)dopo l'ottimo la rosa purpurea del Cairo,dirige un film familiare dove l'intreccio regna sovrano.Al centro c'e' appunto Hannah,una donna sicura di se',che aiuta da una parte la sorella Lee nelle scelte e nella vita,e da un'altra parte Holly con alle spalle un passato da cocainomane.Nel frattempo suo marito Elliot si innamora appunto di Lee perche' in lei vede la passione o probabilmente piu' il sesso,e lei a sua volta lascia un uomo intellettuale con il quale vive,che in compenso ora vive nel dolore quando capisce l'adulterio che gli e' stato fatto.Ma come se non bastasse nella pellicola Allen si regala una parte ovvero quella dell'ex marito di Hannah,un ipocondriaco che quando crede di avere un male incurabile si sottopone ad ogni controllo ,e scopre alla fine di non avere nulla,anche se tentera' di avvicinarsi alla religione del cristianesimo e poi del buddhismo perche' come dice lui deve credere in qualcosa ,non ci riuscira' ma in compenso trova l'amore e riuscira' anche ad avere figli visto che questa era stata una causa che lo aveva portato a separarsi dalla sua ex moglie.Allen stavolta mette in scena una pellicola che senza problemi potrebbe essere definita quasi teatrale,la storia appunto incentrata su Hannah(una dolcissima Mia Farrow) e su le sue sorelle che girano come satelliti intorno a lei e prendono vita in base alle sue condizioni(Lee si innamora di Elliot poiche' Hannah trascura Elliot) oppure Holly alla fine si innamora di Mickey poiche' e' stato l'ex marito di Hannah,ad ogni modo le decisioni o le azioni di Hannah sono le reazioni dei protagonisti.Meno drammatico e intenso di Interiors come dramma familiare,ma molto ironico nella parte con Allen ,ipocondriaco ossessionato dalla morte che cerca ad ogni modo di trovare qualcosa in cui credere,ma non serve perche' la vita e' fatta anche di spensieratezza.Oscar come a Dianne West e a Micheal Caine come attori non protagonisti,e buona anche la fotografia di Carlo di Palma famoso per esser stato direttore della fotografia nei film di Antonioni,e non fa' rimpiangere Gordon Willis.Ottimo film ,da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
federick
|
domenica 2 febbraio 2014
|
rapporti umani
|
|
|
|
Woody Allen torna a parlarci di rapporti umani, stavolta concentrandosi sulle vite di tre sorelle, ovvero Hannah, Lee e Holly. Ma perchè il titolo " Hannah e le sue sorelle? ". Perchè è proprio Hannah il punto di riferimento in questa famiglia, persino per i genitori. Hannah è una donna semplice, stabile, equilibrata, attrice teatrale di successo e madre amorevole: è semplicemente perfetta. Ma non è una donna orgogliosa, anzi è una donna con un gran cuore, e questo le sorelle lo sanno e non la invidiano. Lee è la più passionale delle tre e ha appena intrecciato una relazione con il marito di Hannah (un bravo Michael Caine), il quale probabilmente è stufo della perfezione di Hannah e vede in Lee il ritorno all'amore vero.
[+]
Woody Allen torna a parlarci di rapporti umani, stavolta concentrandosi sulle vite di tre sorelle, ovvero Hannah, Lee e Holly. Ma perchè il titolo " Hannah e le sue sorelle? ". Perchè è proprio Hannah il punto di riferimento in questa famiglia, persino per i genitori. Hannah è una donna semplice, stabile, equilibrata, attrice teatrale di successo e madre amorevole: è semplicemente perfetta. Ma non è una donna orgogliosa, anzi è una donna con un gran cuore, e questo le sorelle lo sanno e non la invidiano. Lee è la più passionale delle tre e ha appena intrecciato una relazione con il marito di Hannah (un bravo Michael Caine), il quale probabilmente è stufo della perfezione di Hannah e vede in Lee il ritorno all'amore vero. La stessa Lee si sente soffocata dal suo fidanzato, un intellettuale fin troppo orgoglioso di se stesso, interpretata da Max von Sydow. L'ultima sorella, Holly, non riesce a trovare la sua vera vocazione nè un uomo adatto a lei. In precedenza aveva tentato una relazione con l'ex marito di Hannah, Mickey (strepitoso Woody Allen e la sua ipocondria). Tra servizi di catering e audizioni andate male, Holly alla fine riuscirà a trovare la sua vocazione (sempre grazie all'aiuto di Hannah alla quale chiede costantemente soldi), ovvero quella di scrivere e troverà l'uomo della sua vita, lo stesso Mickey, il quale ( nonostante la sua apparente sterilità che era stata uno dei motivi del fallimento del suo matrimonio con Hannah) la renderà madre. Alla fine del film troviamo Lee innamorato di un professore universitario e Eliot che ha deciso di rimanere con Hannah, perchè ha capito che " la ama più di quanto potesse pensare ".
Un'ottimo film con personaggi memorabili, brillanti dialoghi e interpretazioni perfette. Un gioiellino, uno dei migliori film di Woody Allen.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a federick »
[ - ] lascia un commento a federick »
|
|
d'accordo? |
|
fabio1957
|
giovedì 9 aprile 2015
|
niente di nuovo
|
|
|
|
Per la seconda volta di seguito,dopo Manatthan, mi trovo a dare un giudizio scarso su un regista che adoro e considero il più delle volte geniale.Non me ne vogliano i suoi fan, io sono uno di loro,ma questo film è sicuramente una prova inadeguata rispetto agli standard, cui ci ha abituato Woddy Allen.Il giro di passioni,amori,tradimenti non è una novità per il nostro autore,ma qui risulta veramente poco credibile.Il senso dell'umorismo non manca ovviamente, ma perlopiù i dialoghi e i monologhi in paticolare, sono troppo cervellotici e forzati per essere verosimili.La storia si attorciglia su se stessa e non decolla.Sempre a metà tra psicanalisi e crisi esistenziali,l'attore Allen mi sembra un pò imprigionato nel suo protagonista.
[+]
Per la seconda volta di seguito,dopo Manatthan, mi trovo a dare un giudizio scarso su un regista che adoro e considero il più delle volte geniale.Non me ne vogliano i suoi fan, io sono uno di loro,ma questo film è sicuramente una prova inadeguata rispetto agli standard, cui ci ha abituato Woddy Allen.Il giro di passioni,amori,tradimenti non è una novità per il nostro autore,ma qui risulta veramente poco credibile.Il senso dell'umorismo non manca ovviamente, ma perlopiù i dialoghi e i monologhi in paticolare, sono troppo cervellotici e forzati per essere verosimili.La storia si attorciglia su se stessa e non decolla.Sempre a metà tra psicanalisi e crisi esistenziali,l'attore Allen mi sembra un pò imprigionato nel suo protagonista.
In ogni caso da vedere
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio1957 »
[ - ] lascia un commento a fabio1957 »
|
|
d'accordo? |
|
giugy3000
|
sabato 8 gennaio 2011
|
giro di vite
|
|
|
|
Un po' piange il cuore a dare solo due misere stelline ad un film del mio amatissimo Woody Allen, ma in questa pellicola incentrata (per modo di dire)nuovamente su un personaggio originato da Mia Farrow non c'è davvero nulla di nuovo sotto il sole e quel che è peggio, niente di introspettivamente interessante come a mio vedere è sempre bello scoprire nelle trame del regista Newyorkese. Si, è vero, certamente la morale finale del "Quanto è bella la famiglia, ma che fatica farci parte" è resa abbastanza bene, ma il primo difetto di questo "raccontino" è proprio il titolo. Hannah e le sue sorelle?Mah. Il ruolo delle sorelle di Hannah finisce per essere sempre e dico sempre in primo piano, tant'è che il personaggio di Mia Farrow è appena accennato, mal definito e quel che è peggio senza un minimo di pathos.
[+]
Un po' piange il cuore a dare solo due misere stelline ad un film del mio amatissimo Woody Allen, ma in questa pellicola incentrata (per modo di dire)nuovamente su un personaggio originato da Mia Farrow non c'è davvero nulla di nuovo sotto il sole e quel che è peggio, niente di introspettivamente interessante come a mio vedere è sempre bello scoprire nelle trame del regista Newyorkese. Si, è vero, certamente la morale finale del "Quanto è bella la famiglia, ma che fatica farci parte" è resa abbastanza bene, ma il primo difetto di questo "raccontino" è proprio il titolo. Hannah e le sue sorelle?Mah. Il ruolo delle sorelle di Hannah finisce per essere sempre e dico sempre in primo piano, tant'è che il personaggio di Mia Farrow è appena accennato, mal definito e quel che è peggio senza un minimo di pathos. Sufficiente ed ironica come sempre la parte di Woody stesso che nel personaggio ipocondriaco per eccellenza si interroga sulle sue malattie e di riflesso sulla morte concependo tutto ad un tratto, un pomeriggio, la caducità dell'essere umano e l'imprevedibilità dell'esistere (temi che saranno poi ripresi in quasi tutti i suoi film successivi, in special modo Amore e Guerra), Dianne West (Edward Mani di Forbice)è strepitosamente brava e credibile nel ruolo della sorella più stravagante, un po' fallita e scapestrata. La sorella intrerpretata da Barbara Hershery invece delude per la sua incoerenza e per la sua superficialità nelle scelte. Ma in tutto questo dov'è Hannah?Ella dovrebbe essere il perno della storia, la figura femminile alla quale sono tutti aggrappati e senza la quale non sarebbe garantita la coesione della famiglia, ma questa tematica è solo accennata, lievemente discussa quasi per sbaglio nei tre minuti finali, senza che vi sia mai quello stravolgimento emozionale che ci si aspetterebbe dal suo personaggio dopo che tutte le persone a lei più care la deludono o tradiscono in qualche modo. Hannah non sceglie niente perchè non è la protagonista...rimane un banale riflesso delle azioni a lei circostanti che le ruotano attorno e lei rimane completamente passiva. In poche parole è un personaggio a metà, mal riuscito. Michael Caine qui non desta certa la medesima bravura che riserva per il futuro CRIMINI E MISFATTI, anche se non si riesce a staccargli gli occhi di dosso tutto il film per l'insolita capigliatura più occhiale.
Decisamente non il miglior prodotto del genio di Allen, ma un un'ora e mezza di pellicola comunque godibile e sarcasticamente perfetta in certi tratti. Davvero poco credibile il cambiamento di Allen da ex-marito di Anna a futuro sposo della sua prima sorella...d'accordo l'unione famigliare ma si rischia di cadere nella più totale assurdità.Ultima nota negativa: da metà film tutti i personaggi recitano (parlo ovviamente del doppiaggio)in uno stato di balbettio comune totalmente fastidioso e in disaccordo con il ritmo creatosi nel film fino ad allora...
[-]
[+] infatti...
(di paolo56)
[ - ] infatti...
[+] "amatissimo woody allen"
(di tommasucci)
[ - ] "amatissimo woody allen"
|
|
[+] lascia un commento a giugy3000 »
[ - ] lascia un commento a giugy3000 »
|
|
d'accordo? |
|
|