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martedì 18 giugno 2019
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un film offensivo
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Film estremamente offensivo nei confronti delle scuole del Sud. Orribilmente razzista!
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felicity
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martedì 4 settembre 2018
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veramente brutto
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Davvero non perdete tempo con questo film.
Il peggiore del regista Miniero che altrove invece aveva fatto benissimo (Benvenuti al Sud).
Anche "Benvenuti al Nord" non era male e persino "Un boss in salotto" strappava qualche risata.
Qui invece è un disastro vero, non si ride, nè si sorride, De Sica non va proprio, Papaleo non ingrana, la bellissima e bravissima Miriam Leone è palesemente a disagio, così come la Finocchiaro. Il product placement poi è senza vergogna.
Senza parlare del razzismo indiretto nei confronti del Ghana.
Vedete altro.
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sirio
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venerdì 3 febbraio 2017
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politically incorrect? moviesly incorrect!
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Scusate il neologismo, ma politically incorrect è troppo per questo modo di fare cinema!
Ho rivisto il film - che non mi piacque al cinema - in televisione l'altra sera e sono rimasto indignato. A cominciare dal nome dato al bidello, A Soreda... Personaggi appena abbozzati, l'assessore che saluta gli africani con Abaluba... un rap finale assolutamente senza alcun senso scimmiottando - male - Nino d'Angelo nel leggendario 'O rap 'e Tano di Tano da morire, il preside della scuola di Acerra che ha il suo ufficio nel bagno dei maschi (nemmeno il molto discutibile La scuola di Luchetti aveva osato tanto!), gli ospitanti che si fanno chiamare superiore dai ragazzini napoletani (evviva la pernacchia al preside a Radicofani, ma quanto ho rimpianto l'Eduardo maestro di 'O pernacchio).
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Scusate il neologismo, ma politically incorrect è troppo per questo modo di fare cinema!
Ho rivisto il film - che non mi piacque al cinema - in televisione l'altra sera e sono rimasto indignato. A cominciare dal nome dato al bidello, A Soreda... Personaggi appena abbozzati, l'assessore che saluta gli africani con Abaluba... un rap finale assolutamente senza alcun senso scimmiottando - male - Nino d'Angelo nel leggendario 'O rap 'e Tano di Tano da morire, il preside della scuola di Acerra che ha il suo ufficio nel bagno dei maschi (nemmeno il molto discutibile La scuola di Luchetti aveva osato tanto!), gli ospitanti che si fanno chiamare superiore dai ragazzini napoletani (evviva la pernacchia al preside a Radicofani, ma quanto ho rimpianto l'Eduardo maestro di 'O pernacchio)... ma per favore, neanche i cinepanettoni sono scesi a tale livello...!
Prima TV? Speriamo anche ultima!
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giuseppetoro
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venerdì 19 febbraio 2016
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bel film..
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Simpatico, scolaresco e fluido..bello da seguire..
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fabio57
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mercoledì 13 gennaio 2016
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razzista e volgare
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Esterrefatto nel vedere la firma di Miniero per questo filmaccio volgare,razzista e classista.Lontanissimi i tempi di Benvenuto al sud e al nord,il regista compie un passo falso,spiace vedere attori del calibro di Papaleo,Finocchiario e Arena assecondare le gag banalissime inventate dall'autore.La contrapposizione nord-sud è affare delicato assai e spesso, come in questo caso,si scivola verso i peggiori luoghi comuni.I cittadini di Acerra all'epoca dell'uscita del film si sono giustamente indignatii.Cercare di suscitare ilarità giocando su questi temi dimostra approsimazione,superficialità e scarsa conoscenza della realtà.
Il giudizio del critico è bonario,il film è da stroncare in toto
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jako976
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giovedì 4 giugno 2015
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brutto
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decisamente brutto. Ho acquistato il film in dvd. Soldi buttati.Pensavo che fosse un film simpatico, una commedia "leggera" per passare una serata e fare 4 risate ma sono riuscito a guardare si e no un terzo del film poi ho spento, una noia mortale, gag viste e riviste. Non all'altezza di "benvenuti al sud" che tra l'altro era più "comprensibile" come linguaggio. Se non conosci il napoletano certe battute o dialoghi non li capisci...ed infatti non capendo nulla ho lanciato tutto nel bidone della spazzatura!
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onufrio
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martedì 26 maggio 2015
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la commedia più brutta del mondo
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Il buon Miniero si intestardisce con questo continuo confronto fra Nord e Sud, e stavolta tocca proprio il fondo con una commedia davvero pessima che riesce nell'impresa di mettere in cattiva luce anche attori comici del calibro di De Sica, Papaleo, Arena e Finocchiaro. La caciara continua fra alunni del nord e del sud non fa ridere, la commedia in generale non fa ridere e la sceneggiatura è davvero povera di contenuti. Il primo incontro con rissa fra bambini toscani e napoletani è davvero l'apice di un film sicuramente fra i più brutti degli ultimi anni.
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lorenzo mari
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mercoledì 15 aprile 2015
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carina la favoletta di desica
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Per un errore di ricerca una scuola media dei sobborghi di Acerra si ritrova invitata ad uno scambio culturale con un'Istituto modello nel cuore della Toscana. La vera invitata? Una scuolina di Acrra, in Ghana.
Ma lo scambio, mirato a far fare bella figura alla scuola Toscana, si rivela zoppicare fino invece al sopraggiungere del "gran" finale.
Simpatica storiella senza pretese sul poco originale confronto Nord/Sud, non certo ai livelli delle commedie di Eduardo.
Apparte i (quasi) sempre bravi DeSica e Papaleo, i ragazzini campani primeggiano in bravura sui carciofetti toscani caricati a manovella.
"Senza infamia e senza lode" direbbe il buon Dante.
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Per un errore di ricerca una scuola media dei sobborghi di Acerra si ritrova invitata ad uno scambio culturale con un'Istituto modello nel cuore della Toscana. La vera invitata? Una scuolina di Acrra, in Ghana.
Ma lo scambio, mirato a far fare bella figura alla scuola Toscana, si rivela zoppicare fino invece al sopraggiungere del "gran" finale.
Simpatica storiella senza pretese sul poco originale confronto Nord/Sud, non certo ai livelli delle commedie di Eduardo.
Apparte i (quasi) sempre bravi DeSica e Papaleo, i ragazzini campani primeggiano in bravura sui carciofetti toscani caricati a manovella.
"Senza infamia e senza lode" direbbe il buon Dante. Ma lo direbbe col sorriso sulla bocca.
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zolicheur
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domenica 29 marzo 2015
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pessimo film
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Film decisamente brutto. Costantemente noioso. In certi passaggi troppo volgare. Uno di quei rari casi in cui non si vede l'ora che sia finito. Un B-movie talmente povero di contenuti da far rimpiangere i peggiori cinepanettoni. Un vero peccato aver sprecato in cosi' malo modo un' idea molto simpatica e originale.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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l'eterna lotta tra nord e sud
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Filippo Brogi (Christian De Sica) è il severo preside di una scuola media in San Quirico d’Orcia intenzionato a vincere la Coppa di Scuola dell’Anno. Per assicurarsi il primo premio, il preside decide di organizzare uno scambio culturale con una scolaresca proveniente dal Ghana e affida al bidello Soreda il compito di inviare l’invito per email. A causa di un errore di ricerca, però, l’invito viene inviato alla scuola media d’Acerra, nel napoletano. Il giorno dell’arrivo, invece di un gruppo di studenti africani, il preside fiorentino incontra una tribù di scugnizzi napoletani accompagnati dallo svogliato professore Gerardo Gergale (Rocco Papaleo) e dall’ex fidanzata di Brogi, Wanda Pacini (Angela Finocchiaro), trasferitasi al sud per riprendersi dalla rottura.
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Filippo Brogi (Christian De Sica) è il severo preside di una scuola media in San Quirico d’Orcia intenzionato a vincere la Coppa di Scuola dell’Anno. Per assicurarsi il primo premio, il preside decide di organizzare uno scambio culturale con una scolaresca proveniente dal Ghana e affida al bidello Soreda il compito di inviare l’invito per email. A causa di un errore di ricerca, però, l’invito viene inviato alla scuola media d’Acerra, nel napoletano. Il giorno dell’arrivo, invece di un gruppo di studenti africani, il preside fiorentino incontra una tribù di scugnizzi napoletani accompagnati dallo svogliato professore Gerardo Gergale (Rocco Papaleo) e dall’ex fidanzata di Brogi, Wanda Pacini (Angela Finocchiaro), trasferitasi al sud per riprendersi dalla rottura.
Dopo “Benvenuti al Sud”, “Benvenuti al Nord” e “Un boss in salotto”, il regista Luca Miniero tenta ancora una volta di raccontare le divergenze tra il Settentrione e il Meridione attraverso il linguaggio della commedia. Il regista ha poi così spiegato la scelta di ambientare questa storia in una scuola: “La ‘scuola’ è un tema di cui tutti parlano non solo al cinema. Ogni governo cerca di affrontarlo con una riforma, che ignora quella precedente creando un terremoto sull’istituzione scuola che spesso aggrava i problemi invece di risolverli. La scuola italiana è vecchia sia a Nord che a Sud! Questo è lo sfondo del film, ma più probabilmente della nostra vita di genitori. Più semplicemente, io racconto lo scambio scolastico fra una scuola ‘sgarrupata’ ed accorpata di Acerra ed un’altra della Val d’Orcia che non ha problemi di sopravvivenza. Il confronto poveri-ricchi oltre che quello Sud-Nord si rivela in ambito scolastico animato da un profondo divario”.
Seppur avallato da motivazioni meritevoli, “La scuola più bella del mondo” non riesce ad essere nient’altro che un insieme di stereotipi già visti e rivisti, un susseguirsi di battute trash alle quali di rado si contrappone una comicità più colta.
Neanche il feeling tra i due protagonisti è ben riuscito. Christian De Sica e Rocco Papaleo, infatti, non riescono a formare un duo comico, forse a causa dei tempi troppo diversi, o della sceneggiatura eccessivamente limitativa che impedisce, soprattutto a De Sica, di esprimere a pieno la sua verve comica.
Il risultato finale è un insieme di scene e immagini martellanti e prive del giusto ritmo narrativo che difficilmente sono in grado di strappare una risata.
Un film mediocre, in cui la regia e la sceneggiatura non sono stati in grado di sfruttare né il talento degli attori né l’attualità del tema trattato.
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