ilpadrino77
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lunedì 24 novembre 2014
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film orrendo, a tratti xenofobo, il peggiore vist
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Sono andato al cinema convinto di vedere un film spensierato e divertente, confidando nella simpatia di Christian De Sica.
Invece e' stata esperienza orrida, disgustosa e ai limiti dell'accettabile. Mi sono trattenuto dall'abbandonare la sala solo per vedere sino a che punto si potesse arrivare; Tuttavia non nego che la permanenza e' stata un supplizio atroce.
Film assolutamente insignificante, privo di qualsiasi contenuto positivo, totalmente deprimente e triste.
Ma il meglio di se', lo da nell'esaltazione dello stereotipo negativo su Napoli e i Napoletani al limite della xenofobia piu' ignorante che ci possa essere.
Il popolo Napoletano viene deriso, ridicolizzato e sminuito ripetutamente nell'esaltazione continua delle peggiori debolezze che gli stereotipi comuni possano attribuire a questa Terra.
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Sono andato al cinema convinto di vedere un film spensierato e divertente, confidando nella simpatia di Christian De Sica.
Invece e' stata esperienza orrida, disgustosa e ai limiti dell'accettabile. Mi sono trattenuto dall'abbandonare la sala solo per vedere sino a che punto si potesse arrivare; Tuttavia non nego che la permanenza e' stata un supplizio atroce.
Film assolutamente insignificante, privo di qualsiasi contenuto positivo, totalmente deprimente e triste.
Ma il meglio di se', lo da nell'esaltazione dello stereotipo negativo su Napoli e i Napoletani al limite della xenofobia piu' ignorante che ci possa essere.
Il popolo Napoletano viene deriso, ridicolizzato e sminuito ripetutamente nell'esaltazione continua delle peggiori debolezze che gli stereotipi comuni possano attribuire a questa Terra.
Sicche' il senso di umiliazione e' forte, lo stupro di un grande Popolo continuamente perpetrato senza il minimo pudore e interruzione.
Vergogna, vergogna e tristezza possono solo trasalire nell'animo dello spettatore:
Per il Napoletano ingiustamente umiliato; ma anche per Coloro che credono in questi stereotipi poiche' si crede di aver conferma di quanta bassezza ci sia in questa gente al limite di qualsiasi immaginazione plausibile.
Andrebbe ricordato ai miserrimi produttori, quanto essi siano insulsamente ingiusti nei confronti della Scuola, dello Stato e di un popolo.
Vorrei infine ricordare, che questa Gente, cosi' millantata in questo film, ha cosi' tanto positivamente contribuito alla Storia Italiana che cio' dovrebbe bastare per averne pieno rispetto !
Film da censurare !
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melvin ii
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sabato 15 novembre 2014
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l'unità a scuola
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Il biglietto d’acquistare per “La scuola più bella del mondo” è : 4)Ridotto
“La scuola più bella del mondo” è un film del 2014 diretto da Luca Miniero, scritto da Luca Miniero, Massimo Gaudosio,Fabio Bonifacci, prodotto da Cattleya, con: Christian De Sica, Rocco Papaleo, Anna Finocchiario, Miriam Leone, Lello Arena, Nicola Rignanese.
L’Italia è una e sola recita la nostra costituzione, ma sappiamo bene che la realtà è ben diversa.
Siamo stati il paese dei Comuni, delle Repubbliche marinare e dei Guelfi e Ghibellini.
Siamo si italiani, ma anche siciliani, piemontesi, lombardi, veneti.
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Il biglietto d’acquistare per “La scuola più bella del mondo” è : 4)Ridotto
“La scuola più bella del mondo” è un film del 2014 diretto da Luca Miniero, scritto da Luca Miniero, Massimo Gaudosio,Fabio Bonifacci, prodotto da Cattleya, con: Christian De Sica, Rocco Papaleo, Anna Finocchiario, Miriam Leone, Lello Arena, Nicola Rignanese.
L’Italia è una e sola recita la nostra costituzione, ma sappiamo bene che la realtà è ben diversa.
Siamo stati il paese dei Comuni, delle Repubbliche marinare e dei Guelfi e Ghibellini.
Siamo si italiani, ma anche siciliani, piemontesi, lombardi, veneti.
La scuola obbligatoria ha avuto il compito non solo di educare un popolo ,ma anche di unificarlo e di renderlo partecipe e consapevole della propria storia.
Eppure la stessa scuola è l’amaro emblema del declino del nostro Paese. Ci sono enormi differenti tra il Nord e il Sud anche a livello scolastico. Il tasso di abbandono scolastico nel Mezzogiorno è terribilmente alto, mancano insegnanti e le risorse e le scuole sono fatiscenti.
E’ più da aiuto umanitario una classe africana o magari una che si trova ad Acerra in Campania?
Quella che può sembrare una provocazione, diventa per Miniero lo spunto per costruire questa commedia raccontando con ironia e delicatezza una realtà di per sé triste.
Una scuola media di Acerra rischia la chiusura causa mancanza di studenti, l’aula professori è situata nei bagni e così il preside Arturo(Lello Arena ) decide di scrivere una lettera accorata al Presidente della Repubblica.
Ma più che dallle istituzioni latitanti l’aiuto insperato giunge dalla Toscana, precisamente dalla scuola media Giovanni Pascoli diretta dall’ambizioso e rigido preside Filippo Brogi (De Sica) che pur di vincere l’annuale Festa dei Giovani convince l’assessore ad ospitare in paese una classe ghanesi provenienti da Acrra a scopo umanitario.
Ma Il maldestro bidello Soreda(Rignanese) spedisce l’email d’invito in Campania piuttosto che in Africa.
Così la classe campana guidata dallo svogliato professore Gerardo Gergale(Papaleo) e dall’insofferente Wanda(Finocchiaro), ex fidanzata del Brogi, giunge in paese scatenando lo sconcerto e l’insofferenza degli abitanti per i loro comportamenti non conformi alla mentalità locale.
Brogi e la gentile e timida professoressa d’inglese Margherita(Leone) cercano in ogni modo di far convivere in maniera pacifica i ragazzi, dopo la falsa partenza.
Come spesso accade dove i grandi falliscono, i bambini invece riescono Così il gemellaggio tra Nord e Sud diventa realtà fino al punto che saranno proprio gli scugnizzi di Acerra a salvare il preside Brogi da una difficile situazione lavorativa.
La sceneggiatura nasce da un idea non originale, ma è ben scritta e nel complesso è ben sviluppata non presentando particolari buchi nella struttura narrativa. Racconta una visione della scuola e più in generale dell’Italia forse semplice, a tratti banale, ma è comunque fresca, leggera, mai volgare o retorica. Alcun dialoghi rispetto ad altri si fanno apprezzare per ironia e incisività, ma sono comunque ben costruiti.
La regia anche se ha un taglio più televisivo che cinematografico è nel complesso godibile e apprezzabile per come riesce a guidare il cast e soprattutto ad esaltare il ruolo dei giovani attori facendoli diventare i veri protagonisti piuttosto che comprimari. Forse il ritmo della storia cala nella seconda parte del film,ma lo spettatore comunque segue divertito le vicende dei protagonisti.
La coppia De Sica-Papaleo è sicuramente professionale, confermano entrambi il loro talento, ma non convince fino in fondo. Non è scattato il quid artistico tra gli attori e di conseguenza non trasmettono empatia al pubblico. Da rivedere magari in un altro contesto.
Anna Finocchiaro si conferma Attrice di livello e spessore dimostrando di essere perfetta nel ruolo.
Piacevole sorpresa per Miriam Leone, la ragazza al di là di una scontata e acclamata bellezza riesce a bucare lo schermo. La sua freschezza ed eleganza disarma il più feroce dei critici.
C’è del potenziale, la speranza che Miriam studi e non butti alle ortiche un futuro roseo.
Menzioni particolari per Lello Arena e Nicola Rignanese, piccoli ruoli per due Grandi attori. Quando appaiono sullo schermo un sorriso è garantito.
Forse la scuola come ci suggerisce il finale ironico del film non è la migliore possibile, ma sicuramente resta il luogo dove è possibile vincere il razzismo e il pregiudizio culturale.
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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l'eterna lotta tra nord e sud
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Filippo Brogi (Christian De Sica) è il severo preside di una scuola media in San Quirico d’Orcia intenzionato a vincere la Coppa di Scuola dell’Anno. Per assicurarsi il primo premio, il preside decide di organizzare uno scambio culturale con una scolaresca proveniente dal Ghana e affida al bidello Soreda il compito di inviare l’invito per email. A causa di un errore di ricerca, però, l’invito viene inviato alla scuola media d’Acerra, nel napoletano. Il giorno dell’arrivo, invece di un gruppo di studenti africani, il preside fiorentino incontra una tribù di scugnizzi napoletani accompagnati dallo svogliato professore Gerardo Gergale (Rocco Papaleo) e dall’ex fidanzata di Brogi, Wanda Pacini (Angela Finocchiaro), trasferitasi al sud per riprendersi dalla rottura.
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Filippo Brogi (Christian De Sica) è il severo preside di una scuola media in San Quirico d’Orcia intenzionato a vincere la Coppa di Scuola dell’Anno. Per assicurarsi il primo premio, il preside decide di organizzare uno scambio culturale con una scolaresca proveniente dal Ghana e affida al bidello Soreda il compito di inviare l’invito per email. A causa di un errore di ricerca, però, l’invito viene inviato alla scuola media d’Acerra, nel napoletano. Il giorno dell’arrivo, invece di un gruppo di studenti africani, il preside fiorentino incontra una tribù di scugnizzi napoletani accompagnati dallo svogliato professore Gerardo Gergale (Rocco Papaleo) e dall’ex fidanzata di Brogi, Wanda Pacini (Angela Finocchiaro), trasferitasi al sud per riprendersi dalla rottura.
Dopo “Benvenuti al Sud”, “Benvenuti al Nord” e “Un boss in salotto”, il regista Luca Miniero tenta ancora una volta di raccontare le divergenze tra il Settentrione e il Meridione attraverso il linguaggio della commedia. Il regista ha poi così spiegato la scelta di ambientare questa storia in una scuola: “La ‘scuola’ è un tema di cui tutti parlano non solo al cinema. Ogni governo cerca di affrontarlo con una riforma, che ignora quella precedente creando un terremoto sull’istituzione scuola che spesso aggrava i problemi invece di risolverli. La scuola italiana è vecchia sia a Nord che a Sud! Questo è lo sfondo del film, ma più probabilmente della nostra vita di genitori. Più semplicemente, io racconto lo scambio scolastico fra una scuola ‘sgarrupata’ ed accorpata di Acerra ed un’altra della Val d’Orcia che non ha problemi di sopravvivenza. Il confronto poveri-ricchi oltre che quello Sud-Nord si rivela in ambito scolastico animato da un profondo divario”.
Seppur avallato da motivazioni meritevoli, “La scuola più bella del mondo” non riesce ad essere nient’altro che un insieme di stereotipi già visti e rivisti, un susseguirsi di battute trash alle quali di rado si contrappone una comicità più colta.
Neanche il feeling tra i due protagonisti è ben riuscito. Christian De Sica e Rocco Papaleo, infatti, non riescono a formare un duo comico, forse a causa dei tempi troppo diversi, o della sceneggiatura eccessivamente limitativa che impedisce, soprattutto a De Sica, di esprimere a pieno la sua verve comica.
Il risultato finale è un insieme di scene e immagini martellanti e prive del giusto ritmo narrativo che difficilmente sono in grado di strappare una risata.
Un film mediocre, in cui la regia e la sceneggiatura non sono stati in grado di sfruttare né il talento degli attori né l’attualità del tema trattato.
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nino pell.
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domenica 16 novembre 2014
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film dalle ataviche concezioni sociali nord-sud
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Sulla scia del successo del film "Benvenuti al sud", il regista Luca Miniero continua nuovamente a proporre nella sua produzione cinematografica le differenze sociologiche ed ambientali tra il nord e il sud Italia, iniziando ad evidenziare (purtroppo) una certa stanchezza creativa a livello di idee. Il film, per carità, di per se sicuramente è gradevole e ciò è da attribuirsi non tanto per la simpatica presenza di attori come Christan De Sica, Rocco Papaleo o Angela Finocchiaro (a proposito, da vero cameo la presenza di un vecchio pigmalione come Lello Arena) ma soprattutto per il non facile lavoro di selezione e di preparazione nella scelta dei bambini, giovanissimi attori di questa pellicola, che fungono da determinante e vitale linfa vitale per la narrazione della trama: i loro movimenti, le loro brevi battute o il loro pungente sarcasmo, rappresentano probabilmente la vera forza del film.
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Sulla scia del successo del film "Benvenuti al sud", il regista Luca Miniero continua nuovamente a proporre nella sua produzione cinematografica le differenze sociologiche ed ambientali tra il nord e il sud Italia, iniziando ad evidenziare (purtroppo) una certa stanchezza creativa a livello di idee. Il film, per carità, di per se sicuramente è gradevole e ciò è da attribuirsi non tanto per la simpatica presenza di attori come Christan De Sica, Rocco Papaleo o Angela Finocchiaro (a proposito, da vero cameo la presenza di un vecchio pigmalione come Lello Arena) ma soprattutto per il non facile lavoro di selezione e di preparazione nella scelta dei bambini, giovanissimi attori di questa pellicola, che fungono da determinante e vitale linfa vitale per la narrazione della trama: i loro movimenti, le loro brevi battute o il loro pungente sarcasmo, rappresentano probabilmente la vera forza del film. Come dicevo prima, in "La scuola più bella del mondo" l'aspetto comico si basa su una certa estremizzazione sarcastica di alcune debolezze delle periferie del sud (a titolo di esempio, la struttura fatiscente di alcune scuole e addirittura l'ufficio di un Dirigente Scolastico situato all'interno dei bagni pubblici per allievi, oppure il linguaggio da strada di alcuni ragazzi), ma tutto ciò alla fine si traduce solamente in un tipo di concezione sociale alquanto atavica e come tale limitante per il senso ed il significato del film stesso. Da buon napoletano quale io sono, modestamente parlando, non dimentichiamoci che molte persone del meridione si sono sempre contraddistinte per cultura, arte e scienza e forse questo il regista Miniero non lo sa neanche. Ma comunque non voglio certo mettermi a discutere su di un film che in fondo si pone la finalità di essere da scacciapensieri e che deve far trascorrere quasi due ore con lo spirito della rilassatezza e del buon umore e sotto questo aspetto, ripeto, tutto sommato esso si presenta discretamente gradevole.
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lorenzo mari
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mercoledì 15 aprile 2015
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carina la favoletta di desica
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Per un errore di ricerca una scuola media dei sobborghi di Acerra si ritrova invitata ad uno scambio culturale con un'Istituto modello nel cuore della Toscana. La vera invitata? Una scuolina di Acrra, in Ghana.
Ma lo scambio, mirato a far fare bella figura alla scuola Toscana, si rivela zoppicare fino invece al sopraggiungere del "gran" finale.
Simpatica storiella senza pretese sul poco originale confronto Nord/Sud, non certo ai livelli delle commedie di Eduardo.
Apparte i (quasi) sempre bravi DeSica e Papaleo, i ragazzini campani primeggiano in bravura sui carciofetti toscani caricati a manovella.
"Senza infamia e senza lode" direbbe il buon Dante.
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Per un errore di ricerca una scuola media dei sobborghi di Acerra si ritrova invitata ad uno scambio culturale con un'Istituto modello nel cuore della Toscana. La vera invitata? Una scuolina di Acrra, in Ghana.
Ma lo scambio, mirato a far fare bella figura alla scuola Toscana, si rivela zoppicare fino invece al sopraggiungere del "gran" finale.
Simpatica storiella senza pretese sul poco originale confronto Nord/Sud, non certo ai livelli delle commedie di Eduardo.
Apparte i (quasi) sempre bravi DeSica e Papaleo, i ragazzini campani primeggiano in bravura sui carciofetti toscani caricati a manovella.
"Senza infamia e senza lode" direbbe il buon Dante. Ma lo direbbe col sorriso sulla bocca.
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felicity
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martedì 4 settembre 2018
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veramente brutto
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Davvero non perdete tempo con questo film.
Il peggiore del regista Miniero che altrove invece aveva fatto benissimo (Benvenuti al Sud).
Anche "Benvenuti al Nord" non era male e persino "Un boss in salotto" strappava qualche risata.
Qui invece è un disastro vero, non si ride, nè si sorride, De Sica non va proprio, Papaleo non ingrana, la bellissima e bravissima Miriam Leone è palesemente a disagio, così come la Finocchiaro. Il product placement poi è senza vergogna.
Senza parlare del razzismo indiretto nei confronti del Ghana.
Vedete altro.
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flyanto
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mercoledì 19 novembre 2014
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il confronto tra nord e sud determinato da due cla
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Film in cui si racconta di due classi, provenienti una della regione Campania e l'altra dalla regione Toscana, che per un disguido di convocazione (in realtà al posto della classe campana avrebbe dovuto partecipare all'evento una scuola di bambini africani) si riuniscono in una sorte di gemellaggio al fine di ottenere il titolo di migliore scuola. Ovviamente le due classi si adopereranno in ogni modo per cercare di collaborare nonostante le evidenti differenze vigenti riguardanti in particolare modo i due diversi metodi d'insegnamento, l'approccio all'insegnamento stesso da parte degli insegnanti e la natura caratteriale stessa dei ragazzi. In ogni caso le due classi riusciranno a collaborare e ad instaurare tra di loro un bel rapporto fatto di complicità e sincero affetto.
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Film in cui si racconta di due classi, provenienti una della regione Campania e l'altra dalla regione Toscana, che per un disguido di convocazione (in realtà al posto della classe campana avrebbe dovuto partecipare all'evento una scuola di bambini africani) si riuniscono in una sorte di gemellaggio al fine di ottenere il titolo di migliore scuola. Ovviamente le due classi si adopereranno in ogni modo per cercare di collaborare nonostante le evidenti differenze vigenti riguardanti in particolare modo i due diversi metodi d'insegnamento, l'approccio all'insegnamento stesso da parte degli insegnanti e la natura caratteriale stessa dei ragazzi. In ogni caso le due classi riusciranno a collaborare e ad instaurare tra di loro un bel rapporto fatto di complicità e sincero affetto.
Questa pellicola è una commedia divertente, fresca nel suo spirito e negli avvenimenti presentati, ma assai leggera. I protagonisti principali ovviamente sono i ragazzi delle due classi, qui rappresentati coralmente ed affiancati ovviamente dai propri insegnanti interpretati da Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro, Miriam Leone ed infine Christian De Sica e Lello Arena nella parte invece dei due presidi. L'ironia sia dei dialoghi che delle situazioni dipende tutta da questi avvezzi e famosi attori comici e pertanto una certa dose di successo è assicurata già in partenza, ma in generale il film è molto superficiale e piuttosto scontato al punto tale da non costituire purtroppo una delle migliori performances dei suddetti attori che invece in altre occasioni hanno saputo esprimere molto di più.
Inoltre, c'è anche da sottolineare che il confronto tra Nord e Sud d'Italia è una tematica già più brillantemente presentata dal regista Luca Miniero nelle sue precedenti pellicole "Benvenuti al Sud" e Benvenuto al Nord" e qui pertanto non trova quell'originalità e quella conseguente verve che ne determinino un certo valore o, quanto lo meno, uno spunto interessante.
Comunque, il film nel suo complesso risulta ugualmente godibile per chi però non si aspetta più di tanto.
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enzo70
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domenica 16 novembre 2014
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al cinema si ride ed è il senso per un film così
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Terminata l’epoca dei cine panettoni di De Laurentiis il film di Natale di De Sica si anticipa di oltre un mese e con un regista più complesso dei Vanzina, non è che ci voglia molto, il prodotto che esce è abbastanza diverso. Vedere De Sica che balla i 99 posse ne è la testimonianza. Il dialetto stesso non diventa il pretesto per ridere, ma, nella tradizione di Miniero, il filo conduttore di una comicità che pur rimanendo grossolana cambia registro. La storia è semplice, ma ha un senso. Una scuola modello toscana cerca un gemellaggio con un istituto scolastico di Accra, ma il bidello sbaglia a leggere ed invia l’email ad una scuola di Acerra, il cui preside è il miglior Lello Arena di sempre.
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Terminata l’epoca dei cine panettoni di De Laurentiis il film di Natale di De Sica si anticipa di oltre un mese e con un regista più complesso dei Vanzina, non è che ci voglia molto, il prodotto che esce è abbastanza diverso. Vedere De Sica che balla i 99 posse ne è la testimonianza. Il dialetto stesso non diventa il pretesto per ridere, ma, nella tradizione di Miniero, il filo conduttore di una comicità che pur rimanendo grossolana cambia registro. La storia è semplice, ma ha un senso. Una scuola modello toscana cerca un gemellaggio con un istituto scolastico di Accra, ma il bidello sbaglia a leggere ed invia l’email ad una scuola di Acerra, il cui preside è il miglior Lello Arena di sempre. Il resto è un esilarante girotondo di equivoci basati sul razzismo, reciproco, tra nord e sud, con tanti luoghi comuni, che alla fine corrispondono con le opinioni di base di gran parte del popolo italioto, diciamoci la verità. Ed allora questo film, commerciale, riesce ad avere un senso, e lo stesso Papaleo assume il ruolo di redentore dei meridionali d’Italia che sta sempre più rimarcando. E poi, diciamoci, la verità al cinema la gente ride, questo è un dato di fatto, ed allora benvenuta a questo nuovo quartetto, Miniero, De Sica, Finocchiaro, Papaleo.
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pif89
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lunedì 24 novembre 2014
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la scuola più bella del mondo
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Se lo si prende come un film di puro intrattenimento riesce nel suo obiettivo, se vuole puntare ad una riflessione sullo stato attuale della scuola italiana è abbastanza superficiale. Nella prima parte si ride molto, gli attori sono in palla, i ragazzi hanno una loro freschezza e gli equivoci iniziali funzionano alla grande, ma a metà film non si sa piu che dire, si susseguono scene senza senso (la gara tra i professori, le gite) fino ad arrivare ad uno scontatissimo finale salvato però da un buon momento musicale.
De sica e papaleo sono più controllati del solito; e fa particolarmente piacere vedere de sica in una veste diversa e lontana dalle volgarità.
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Se lo si prende come un film di puro intrattenimento riesce nel suo obiettivo, se vuole puntare ad una riflessione sullo stato attuale della scuola italiana è abbastanza superficiale. Nella prima parte si ride molto, gli attori sono in palla, i ragazzi hanno una loro freschezza e gli equivoci iniziali funzionano alla grande, ma a metà film non si sa piu che dire, si susseguono scene senza senso (la gara tra i professori, le gite) fino ad arrivare ad uno scontatissimo finale salvato però da un buon momento musicale.
De sica e papaleo sono più controllati del solito; e fa particolarmente piacere vedere de sica in una veste diversa e lontana dalle volgarità. Lello arena, poco presente, è fenomenale. Miniero ha un suo tocco comico originale (vedi le animazioni e i momenti quasi musical), anche se un boss in salotto era più ispirato e incisivo. Il soggetto è efficace, (fa ridere solo a raccontarlo) ciò a dimostrazione delle buone idee commerciali di Miniero, ma non si capisce perchè ostinarsi ancora a mettere in scena l'ormai logoro socntro nord-sud, seppur in questo film sia più di sfondo. La storia poteva essere raccontata benissimo anche senza questo riferimento. La scuola più bella del mondo si lascia vedere, è piacevole e leggero, e l'ironia napoletana funziona sempre, ma la prossima volta da Miniero si chiede uno sforzo maggiore.
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