belliteam
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domenica 22 agosto 2021
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captando i suoni "sottomarini" nemici
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Si parte con una citazione di Aristotele "i vivi, i morti, e quelli che vanno x mare", per poi immergerci in un intrigo internazionale con risvolti "nucleari", a bordo di un sommergibile della Marina francese;
Il film e' ambizioso, ma non mantiene quasi mai le premesse: la parte meno convincente sono gli effetti speciali da fine anni '70, il che non e' sinceramente accettabile per pellicole di questo genere e con queste ambientazioni;
Da segnalare nel cast la presenza di Omar Sy (protagonista della serie Lupin).
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kronos
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mercoledì 23 ottobre 2019
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mangiarane nucleari
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ATTENZIONE: CONTIENE SPOILERS!
Generalmente il filone sommergibilistico funziona meglio quando ambientato durante il secondo conflitto mondiale, vale a dire l'unico in cui s'è combattuta una vera guerra subacquea tra grandi potenze (Francia esclusa, dato che dopo 5 minuti avevano già perso).
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ATTENZIONE: CONTIENE SPOILERS!
Generalmente il filone sommergibilistico funziona meglio quando ambientato durante il secondo conflitto mondiale, vale a dire l'unico in cui s'è combattuta una vera guerra subacquea tra grandi potenze (Francia esclusa, dato che dopo 5 minuti avevano già perso).
Hollywood, facilitata dal ruolo USA nel mondo, è riuscita a rendere interessanti anche storie sviluppate in epoche successive, a prezzo però di ridurre notevolmente la plausibilità delle vicende.
In questo "Wolf call" ogni argine è stato abbattuto, virando senza compromessi verso un fantasy bellico-sciovinista di nessuna verosimiglianza:
- Un elicottero iraniano tenta d'affondare un sommergibile transalpino (a raffiche di mitraglietta!) impegnato a recuperare Rambos francais infiltrati in Siria.
- Putin invade la Finlandia, degli americani non v'è traccia e l'onere della risposta ricade sulla vecchia Europa (ovvero la France)
- Jihadisti acquistano un vecchio catorcio dai russi e dopo aver fatto mezzo giro del mondo in pochi giorni (hanno imparato a pilotarlo con la patente B?), sparano dal mare di Bering un missile nucleare contro ... la Francia (!)
- Un equipaggio di mangiarane tenta la ritorsione atomica verso gli orsi russi, e non si ferma a nessun costo sebbene intralciato da un altro battello ... francese.
- Un eroico ufficiale di bordo tenta di raggiungere l'altro sommergibile con tuta da sub (a una profondità che schianterebbe un capodoglio) con l'intenzione di comunicare usando codice morse...
Vabbè, una storia come questa reggerebbe a fatica pure se i protagonisti fossero impavidi yankees padroni del mondo, figuriamoci con una combriccola di mangialumache.
Comunque tecnicamente il film è molto ben fatto, nasconde il ridicolo involontario della trama, e gli aficionados del genere subacqueo possono trovarlo godibile, specialmente se immaginano mostrine stelle e strisce al posto del tricoleur.
Ma forse anche un tal sforzo di fantasia risulterebbe vano, perchè troppi volti sembrano appena usciti dal set di "quasi amici" o dal "medico di campagna".
Fortunatamente, almeno stavolta, c'hanno risparmiato François Cluzet.
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karakal60
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domenica 20 ottobre 2019
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mi spiace ma...
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No, signora... l'ammiraglio che fa la macchietta isterica mi ha smontato, il film sa di costruito lontano kilometri... rispetto a film del genere risulta un B movie. Bocciato
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fabio
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martedì 8 ottobre 2019
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sorprendente
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Davvero notevole questo film: avvince e spiazza con una storia originale e innovativa.
Bravi gli attori, buoni gli effetti speciali: insomma, c'è di che essere soddisfatti.
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gustibus
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domenica 7 luglio 2019
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tanta volonta'!ma..
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Veramente questo"Wolf call"il canto del lupo ci mette l'animo per apparire un film d'impatto mondiale,diciamo all'americana?Ci sono 2sommergibili francesi di cui uno nucleare che si fronteggiano per un errore iniziale dovuto ad un errore dell'analista che aveva percepito il rumore da un vecchio sommergibile russo ma impradonito da frange terroristiche iraniane.La produzione e'completamente francese e(mi scuso)si nota benissimo da un insieme di tecniche cinematografiche mediocri.La recitazione e'pessima,il suono "da morti"pessimo,la sceneggiatura discreta,la regia sufficiente.Ma davvero pensate che ci sia una somiglianza con "Caccia ad ottobre rosso"o "Allarme rosso"siamo distanti anni luce.
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Veramente questo"Wolf call"il canto del lupo ci mette l'animo per apparire un film d'impatto mondiale,diciamo all'americana?Ci sono 2sommergibili francesi di cui uno nucleare che si fronteggiano per un errore iniziale dovuto ad un errore dell'analista che aveva percepito il rumore da un vecchio sommergibile russo ma impradonito da frange terroristiche iraniane.La produzione e'completamente francese e(mi scuso)si nota benissimo da un insieme di tecniche cinematografiche mediocri.La recitazione e'pessima,il suono "da morti"pessimo,la sceneggiatura discreta,la regia sufficiente.Ma davvero pensate che ci sia una somiglianza con "Caccia ad ottobre rosso"o "Allarme rosso"siamo distanti anni luce.So che fa storcere il naso ma noi europei con le cosiddette grandi produzioni siamo distanti da quelle americane.Non ci avviciniamo neanche lontanamente.Gli USA sono solo inferiori a noi con film di serie B.Lo ripetero'all'infinito il CINEMA l'anno creato gli odiatissimi yankee con "VIA COL VENTO"1939...con inizio lavori nel 1936 quando c'era Stanlio e Olio,Charlot,Gianni e Pinotto e noi facevamo film in bianco e nero sgranati.Be'guardiamolo adesso quel famoso film di ben 80anni fa..sembra fatto ora!..Non ce'altro da dire.Dimostra che questo Wolf call qui da noi e'quasi passato innoservato.Ci sara'una ragione?e non perche'parla di sommergibili.
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stefano
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domenica 7 luglio 2019
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prova del nove superata.
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Ieri sera ha visto "Wolf Call". Chi mi segue saprà del mio amore per la produzione di film francesi.
Devo ammettere di esser andato lì con molta curiosità e con alte aspettative.
Era il banco di prova per loro. Hanno stanziato un budget di tutto rispetto per una produzione europea.
Hanno dimostrato di avere una particolare inclinazione innovativa e fresca per i film drammatici e per le commedie; talvolta riadattate da noi e riproposte qui...
Parliamo del film.
Colpisce la sua aderenza. Viene sviluppato in un contesto di forte verosimiglianza.
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Ieri sera ha visto "Wolf Call". Chi mi segue saprà del mio amore per la produzione di film francesi.
Devo ammettere di esser andato lì con molta curiosità e con alte aspettative.
Era il banco di prova per loro. Hanno stanziato un budget di tutto rispetto per una produzione europea.
Hanno dimostrato di avere una particolare inclinazione innovativa e fresca per i film drammatici e per le commedie; talvolta riadattate da noi e riproposte qui...
Parliamo del film.
Colpisce la sua aderenza. Viene sviluppato in un contesto di forte verosimiglianza.
Tutto quello che viene descritto rappresenta una POSSIBILITÀ reale.
Risulta essere degnamente girato.
La meticolosa ricerca dell'espressività finisce per essere un bel valore aggiunto (buon assortimento degli attori).
La struttura portante del film corre via su un binario semplice: la asettica applicazione di norme e protocolli contrapposta ai punti di incoerente umanità.
Questi switches centellinati risultano essere determinati per la riuscita globale del film.
Il film riesce a tenere un costante livello di dramma e phatos che eviti cali di concentrazione su un film che dura poco meno di 2h.
Secondo il mio modesto parere il film ha superato la prova.
Lo sfondo e la scelta di ambientazione del lungometraggio aveva un rischio enorme.
Quello di essere etichettato e recepito come una "americanata".
In verità, invece, il prodotto tirato fuori riesce proprio a mettere in risalto le due sensibilità e ne sancisce la inequivocabile distanza.
Un film che consiglio (è agli sgoccioli nelle sale) e nello scrivere ho cercato ogni mezzo per evitare spoilerate della trama.
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patrizia
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giovedì 4 luglio 2019
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sottomarino “estivo”
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Adoro il genere e, se posso, li vedo tutti. Ieri sera ho visto “il canto del lupo”. Lo so, è un’altra storia, ma volete mettere il fascino di Ottobre Rosso? Anche lì c’era un orecchio “assoluto”, Alec Baldwin si è calato da un elicottero nel sommergibile, anche in condizioni più rocambolesche, è stato rispolverato il morse, in maniera nuova, ma qualcosa si devono pur inventare, la manovra del “matto” ve la ricordate? Un cast stellare, come si dice, ma che mi dite di Sean Connery? Capolavoro assoluto
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muttley72
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domenica 30 giugno 2019
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ben fatto, ma migliorabile..d'estate si può vedere
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Partendo dal presupposto che i film incentrati sui sommergibili hanno poco "spazio di manovra" nel senso che ormai lo spettatore sa tutto quello che si potrà aspettare da film del genere (es. missili, siluri, contromisure, immersioni emersioni, guasti, annegamenti, radiazioni, ecc a seconda del periodo storico in cui si svolgono), il segreto per una buona riuscita di questo tipo di film sembra essere la giusta "miscela degli ingredienti" ed attori bravi e/o credibili al punto di non annoiare lo spettatore negli spazi angusti del mezzo subacqueo in cui in genere si sviluppa gran parte della pellicola.
Questo film francese sulla Marina francese e su sommergibili francesi sembra voler copiare il genere "made in USA" e tutto sommato dal punto di vista della cura dei dettagli e della spettacolarità ci si avvicina molto.
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Partendo dal presupposto che i film incentrati sui sommergibili hanno poco "spazio di manovra" nel senso che ormai lo spettatore sa tutto quello che si potrà aspettare da film del genere (es. missili, siluri, contromisure, immersioni emersioni, guasti, annegamenti, radiazioni, ecc a seconda del periodo storico in cui si svolgono), il segreto per una buona riuscita di questo tipo di film sembra essere la giusta "miscela degli ingredienti" ed attori bravi e/o credibili al punto di non annoiare lo spettatore negli spazi angusti del mezzo subacqueo in cui in genere si sviluppa gran parte della pellicola.
Questo film francese sulla Marina francese e su sommergibili francesi sembra voler copiare il genere "made in USA" e tutto sommato dal punto di vista della cura dei dettagli e della spettacolarità ci si avvicina molto.
La storia (un caso di "crisi nucleare" scatenata dai fondamentalisti islamici che si sono impadroniti di un vecchio sommergibile russo e che vogliono provocare una guerra nucleare tra Stati) sarebbe anche credibile (...anche se con un pò di sforzo) se non fosse che la fase delle indagini (condotte dal protagonista, un esperto di suoni sottomarini) appare troppo frettolosamente risolta. Alcune ingenuità ci sono: la più grossa delle quali è l'uomo che esce dal sottomarino in profondità con pinne e bombole per intercettare al buio l'altro sottomarino che è in navigazone e che viene poi travolto da un siluro appena lanciato.
Il film per essere un film estivo (...bene hanno fatto a farlo uscire a luglio) è più che sufficiente, ma più cura nella trama e più credibilità della stessa avrebbero fatto salire il giudizio. Gli attori tutto sommato se la cavano bene (...di questi conoscevo solo il nero Omar Sy) e il mio iudizio è due stelle e mezzo (o tre scarse se vi sembra meglio).
Salva degnamente una serata estiva.
PS Se lo vedete a Roma attenzione al Cinema "Adriano" perchè la Sala 10 è più claustofobica del sottomarino soprattuto per chi è più alto di 1.75...da seduto si sentira incastrato come dentro la MIR
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glauko barbagallo
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sabato 29 giugno 2019
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intenso e avvincente
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Estremamente intenso. Mai scontato, mai spaccone e allo stesso tempo mai noioso o pesante. Di raro realismo.
Uno dei film sui sottomarini più belli che abbia mai visto.
In un genere dove è facile scadere nel banale, Wolf Call sa tenerti incollato allo schermo fino all'ultima inquadratura.
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spacexion
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giovedì 27 giugno 2019
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splendida confezione vuota
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Wolf's Call è un insolito film, difficile da giudicare.
Le premesse sono ottime. Il film si apre e si chiude su scene d'azione, inseguimenti sottomarini e trovate originali degne dei più grandi "Caccia ad Ottobre Rosso" e "Allarme rosso".
Il film è diretto piuttosto bene, con una fotografia pulita. La recitazione, altalenante e diseguale a seconda degli interpreti, rimane dignitosa per un film di questo genere.
A ben guardare però, l'opera prima di Baudry pecca dell'elemento essenziale per poter dire di una pellicola "è un buon film": una scrittura degna di questo nome. E allora la bella confezione in cui sembrava delicatamente avvolto questo film, una volta aperta, si rivela desolatamente vuota.
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Wolf's Call è un insolito film, difficile da giudicare.
Le premesse sono ottime. Il film si apre e si chiude su scene d'azione, inseguimenti sottomarini e trovate originali degne dei più grandi "Caccia ad Ottobre Rosso" e "Allarme rosso".
Il film è diretto piuttosto bene, con una fotografia pulita. La recitazione, altalenante e diseguale a seconda degli interpreti, rimane dignitosa per un film di questo genere.
A ben guardare però, l'opera prima di Baudry pecca dell'elemento essenziale per poter dire di una pellicola "è un buon film": una scrittura degna di questo nome. E allora la bella confezione in cui sembrava delicatamente avvolto questo film, una volta aperta, si rivela desolatamente vuota.
Quando si esce dalle scene d'azione per entrare nel merito del racconto, "Wolf's Call" fa acqua da tutte le parti e affonda.
Lo sfondo del film è una strampalata crisi geopolitica tra l'Europa e la Russia, con quest'ultima che invade la Finlandia senza che gli Stati Uniti battano ciglia. Il tasso d'inverosimiglianza sarebbe sopportabile se ci fermassimo qui. Purtroppo Baudry, che è anche sceneggiatore, decide di spingersi molto più in là. Il soggetto principale della narrazione, la scoperta di un misterioso "suono" sottomarino non identificabile, sembra preludere ad una lunga e intensa caccia a un sommergibile di un nuovo tipo. Chanteraide, l'analista sonoro che scopre questo suono misterioso, indaga ma la sua gerarchia sembra volerlo ostacolare ostinatamente: perché non sarà dato sapere. Chanteraide disobbedisce, in quattro e quattr'otto risolve il mistero e senza neanche bisogno di insistere convince il suo superiore che, eppure, cinque minuti prima lo aveva messo agli arresti per insubordinazione. Come se non bastasse, si scoprirà poco dopo che il sottomarino dal suono misterioso ora finalemente identificato, non è quel che si pensa ma tutt'altra cosa, con un espediente narrativo che sembra uscito dal cappello di un prestidigitatore e con un ritmo di sviluppo che pare una cinematica da videogioco. Se a questo aggiungiamo ancora un sommozzatore che si lancia alla ricerca di un sottomarino "alla cieca" in fondo al mare e una storia d'amore uscita dal nulla e totalmente fine a sé stessa, il quadro è completo.
Nell'insieme, questo film risulta assai strano anche perché, alla fin fine, la Marina Francese ci fa una pessima figura (sostenuta in questo anche dall'interpretazione di Kassovitz, che sembra ancora interpretare Nino, solo più vecchio e in divisa). Film di eroi allora, o di anti-eroi? Tratto originale, o semplice difetto di sceneggiatura? Difficile a dirsi, tanto il film, tolte le scene d'azione, non sembra esattamente sapere dove voglia andare a parare, tanto che ad un certo punto non si capisce nemmeno più chi sia il protagonista della storia, tra l'analista, l'ammiraglio, il comandante del sottomarino nucleare e quello dell'altro sottomarino francese. Insomma: un pastrocchio!
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