Se esistono due visioni religiose destinate a coesistere, esse sono proprio il cristianesimo ed il buddhismo. Se esse differiscono e notevolmente per visione cosmologica e prospettiva escatologica, sono praticamente assimilabili sotto il profilo etico: l'amore per gli altri e la compassione, la solidarietà ed il dono disinteressato di se stessi caratterizzano il messaggio di Shiddarta Gautama Sakyamuni (il Buddha storico), quanto se non di più di quello di Gesù di Nazareth, vissuto peraltro circa seicento anni dopo il Maestro orientale. Le persecuzioni e le violenze perpetrate ai danni dei cristiani e dei sacerdoti dal potere politico nel corso delle prime fasi del tentativo di penetrazione commerciale in Oriente, da parte delle potenze mercantili del tempo correttamente ricordate dall'inquisitore a padre Rodrigues durante una delle numerose conversazioni tra loro intercorse, Inghilterra, Spagna, Olanda e Portogallo appunto, è quanto di meno buddhistico si possa immaginare in assoluto: infliggere sofferenze ad un essere vivente in qualsiasi forma, e maggiormente nella forma umana, danneggia il Karma di chi agisce in forma irrimediabile in misura proporzionale al dolore inferto. Da quello che si vede nel film, con la quantità immane di sofferenze inflitte, secondo il messaggio del Buddha, l'inquisitore ed il suo manipolo di sgherri e funzionari si condannano irrimediabilmente a quello che è il vero inferno buddhista: un ciclo eterno di rinascite in forma sempre più abbietta nel Samsara (il mondo terreno) subendo sofferenze inenarrabili, preclusa ormai senza rimedio la possibilità di acquisire la Bodycitta, la conoscenza illuminante indispensabile a conseguire Nirvana, il vero Paradiso Buddhista, interrompendo per sempre il ciclo di rinascite che condanna a vecchiaia, malattia, sofferenza, morte. Premesso questo appare chiaro che allora come oggi purtroppo, il potere politico di turno ha sempre piegato il messaggio religioso, malinteso umiliato e contraddetto come si vede, per perpetrare i propri fini, i propri nazionalismi, la propria mefitica influenza su popoli e nazioni, scatenando guerre ferocissime in nome di messaggi incentrati in maniera sostanziale sull'amore universale senza se e senza ma. Certo le differenze culturali si fanno sentire soprattutto in alcuni dei convertiti, come ad esempio la coppia di sposi che battezzando la loro bambina pensano si realizzi il “paraiso” in terra, ovvero l'ineffabile Kichijiro (interpretato da un bravissimo Yosuke Kubozuka), convinto che basti confessarsi per ricominciare beatamente a peccare come e più di prima in attesa della prossima confessione. Così come sull'altro fronte non mancano esempi di sacerdoti (padre Juan, di cui i Padres Rodrigues e Garrupe hanno notizia dai “khiristan” del villaggio di Goto), che rifiutano di imparare la lingua pur predicando, ma comunque la visione di molti convertiti è sostanzialmente corretta, il messaggio di Gesù-Deus è un messaggio salvifico ed egualitario, in nome di esso molti affronteranno coraggiosamente ogni forma di martirio. Perché Silence, è qui riluce il grande coraggio di Martin Scorsese nel concepire e realizzare quest'opera, è sostanzialmente un film di martirio. Infatti la strategia del Governo giapponese del diciassettesimo secolo per estirpare una fede cristiana che diventava via via sempre più rigogliosa, cambiò nel corso del tempo. Se nella prima fase direttamente i sacerdoti venivano catturati, torturati ed uccisi con sottigliezza tutta orientale, in una fase successiva, siccome questo modo di fare creava veri martiri ed aumentava i proseliti, i sacerdoti venivano sottoposti ad ogni forma di tortura soprattutto spirituale, per piegarne la determinazione e costringerli ad abiurare, soffocando così la nuova religione “ab origine”. Così i Padres venivano condannati ad assistere alle torture, seguite da crudelissimi martiri, dei propri fedeli, perlopiù contadini che contavano meno di nulla per il Potere, sofferenze inenarrabili, che loro avrebbero potuto interrompere abiurando, cioè semplicemente calpestando una immagine del Cristo. Assistiamo perciò all'incredibile serie di sofferenze dei propri fedeli cui Padre Rodrigues (un ottimo Andrew Garfield), sarà costretto a presenziare, soffrendo pene indicibili in solitudine assoluta, rivolgendo disperate preghiere sempre più mute, di fronte all'inesorabile silenzio di Dio. Peggiore sorte toccherà al confratello Padre Garrupe, che morirà nel tentativo di salvare una convertita dall'annegamento. Il tormento di Rodrigues è lungo, doloroso e brutale, un uomo che si sente sempre più solo di fronte al Male che urla e si realizza senza pietà, di fronte al silenzio del bene cui Padre Rodrigues ha consacrato ed affidato la sua vita fisica e spirituale, al cospetto di una umanità vilipesa, torturata, crocefissa, uccisa brutalmente di fronte ai suoi occhi ogni giorno, cosa che cesserebbe subito se solo lui abiurasse. E' in questo momento che Rodrigues non casualmente viene “fatto incontrare” dall'inquisitore con Padre Ferreira, suo Padre spirituale, che lui insieme al confratello erano venuti a cercare non credendo alla sua abiura, che lo convincerà a questo punto con relativa facilità, a compiere la sua stessa scelta: abiurare per salvare tanta gente, tanti inermi seguaci destinati altrimenti a torture inumane, persecuzioni brutali e morti ferocissime, perché ormai è chiaro che “la preghiera non aiuta, l'abiura sì” di fronte all'ineffabile silenzio di Dio. Così si compirà il destino di Padre Rodrigues, apostata per amore degli esseri inermi altrimenti destinati al martirio, destinati all'orrore se anche lui rimanesse silente, come Dio. Come Padre Ferreira prima di lui, anche Rodrigues assumerà nome giapponese e moglie, e vivrà fedele al governo per il resto dei suoi giorni, fino alla rivelazione finale del suo vero essere, celata nel silenzio e nel mistero dell'urna funeraria, tenuto stretto tra le mani. Silence è un film commovente, impegnativo e stupendo, splendidamente fotografato e realizzato, un film da vedere e rivedere, da pensare e ripensare, che tocca sapientemente corde profondissime e riesce ancora a farle vibrare, illuminante per capire molti aspetti dell'umana brutalità, così come dell'anelito salvifico che santifica anche se solo per un attimo ciascuno di noi. Da non perdere, assolutamente.
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