Un ragazzo d'oro

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Un film di Pupi Avati. Con Riccardo Scamarcio, Sharon Stone, Cristiana Capotondi, Giovanna Ralli.
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Drammatico, durata 102 min. - Italia 2014. - 01 Distribution uscita giovedì 18 settembre 2014. MYMONETRO Un ragazzo d'oro * * - - - valutazione media: 2,35 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ely57 lunedì 20 ottobre 2014
iperboli opposte Valutazione 4 stelle su cinque
43%
No
57%


Film con sceneggiatura complessa  in quanto attraverso un processo temporale sviluppa un percorso interiore drammatico e fattivo vissuto nello stesso tempo dal protagonista, questo processo ha di interessante un andamento per iperboli sincroniche, simmetriche ed opposte: una ascendente quella del fare-produrre-costruire che permette al protagonista di raggiungere un successo apicale realizzando con grande sforzo un libro-capolavoro,  l'altra iperbole quella discendente ci parla dell'essere, e fa tracollare il protagonista nel peggiore dramma psicologico cioè il rifiuto alla vita sino al venir rinchiuso in una clinica psichiatrica senza possibilità di ritorno, in uno stato sempre più catatonico e totalmente fuori gioco. [+]

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monty lunedì 6 ottobre 2014
malinconica follia di un ragazzo d'oro Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%


Film d'autore sul rapporto fra genitori e figli ma anche sulla sensibilità troppo acuta di un ragazzo che viene purtroppo punita dalla società di oggi che non riesce e non vuole capire quello che c'è oltre la superficie.Il film scava nel profondo della psicologia del protagonista.Un ragazzo d'oro ,come dice il titolo del film, perchè troppo leale e troppo spontaneo.Il suo errore è quello di credere in ideali sui quali non ci si dovrebbe neanche soffermare a pensare.Il rapporto con il padre è burrascoso fino a quando non vi trova un punto d'incontro.Capisce che il padre non è lo sceneggiatore che le produzioni cinematografiche hanno voluto mostrare riducendo i suoi film soltanto a macchiette comiche per scopi commerciali così come lui non riesce a realizzare i propri sogni di scrittore per non riuscire a trovare un' editore che voglia rischiare con i suoi racconti. [+]

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mattiabertaina martedì 30 settembre 2014
temi interessanti, poco approfondimento Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

“Per noi è no ma lei ha comunque talento. Ma mi tolga una curiosità, lei non è parente di quel Bias che faceva quei filmacci vero? […] ne ero certo leggendo le cose che scrive”. Davide Bias, aspirante scrittore dalle aspettative costantemente frustrate, vive a Milano, tra le pillole contro la depressione e una fidanzata confusa ed inaffidabile; Davide lavora come creativo presso una agenzia pubblicitaria e spera in un futuro diverso. Davide ha però un’ombra lunga ed ingombrante, quella del padre, sceneggiatore di B movie del passato, col quale ha da sempre un “rapporto orrendo” o forse, meglio dire, un non-rapporto, una storia fatta di ostacoli, di incomprensioni, di competizioni e di delusioni. [+]

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martis_mars_ domenica 28 settembre 2014
tanto rumore per nulla Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
100%

E dire che il trailer promette molto. Forse, anche troppo. Dietro quei due minuti in cui sembra prendere vita una storia di sotterfugi, bugie e suspense, c'è in realtà un film che fatica ad arrivare alla sufficienza. Il problema dell'opera non è solo la lentezza con cui Avati racconta l'avventura di Davide Bias: ci sono tanti film che, pur sviluppando l'intreccio poco a poco, sono in grado di conquistare ugualmente lo spettatore (da "La ragazza del lago" di Molaioli a, per certi versi, quell'Oscar meraviglioso de "La grande bellezza"). 
"Un ragazzo d'oro" manca di una base che sappia far cogliere allo spettatore il significato del film. [+]

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ralphscott domenica 28 settembre 2014
il figlio riabilita il padre Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Bisogna seguirlo sino in fondo. Sarà banale,ma é così. Un sabato sera,con spettatori da contare sulle dita delle mani (ultimamente mi succede molto spesso,brutto segno per la salute del Cinema),e due che escono anzitempo. Nonostante il cattivo esempio di questa coppia,appunto,il film merita attenzione. Cresce nel coinvolgere,abbandonando certi aspetti da fiction per toccare,quasi commuovere. C'é l'amore per la letteratura e per il cinema,e non é poco. Certo Avati sembra perdersi quando esce dai confini delle case o dei giardini. Quando gira per le strade,come sul luogo del suicidio,la narrazione per immagini si fa trascurata,insipida. Ma nel raccontare la passione il regista bolognese riesce a far presa aiutato anche da un bravo attore quale é Scamarcio,il nostro Tom Hanks,e la Stone parimenti efficace. [+]

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alex2044 venerdì 26 settembre 2014
bella idea ma il film ? Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

Bella idea ma il film non è riuscito . Forse Pupi Avati ha voluto fare qualcosa di diverso ma purtroppo certe introspezioni non sono nelle sue corde . Scamarcio è bravino o almeno ci prova mentre gli altri attori ,compresa Sharon Stone, sembrano li per caso e recitano (?) senza personalità  e questo è anche responsabilità del regista che non è riuscito nella conduzione degli attori .
Un'occasione persa perchè , lo ribadisco , l'idea era veramente buona , urge remake ? 

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havano mercoledì 24 settembre 2014
ribrezzo Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
100%

sono uscito disgustato dal cinema e per sfogarmi mi sono iscritto qui per salvare la gente che si appassiona di cinema da questo film. le uniche cose da salvare di questa pellicola sono la trama e quasi tutta la parte e il ruolo di scamarcio, per il resto roba da 3 in pagella, recitazione mediocre, doppiaggio della Sig.ra Stone da far accapponare la pelle. Spero  non si renderà conto di cosa hanno fatto nel doppiarla. credo che la maggior parte delle scene saranno state girate 1-2 volte al massimo, se raccatto 20 persone a caso per strada e rifaccio io il film.. viene meglio.. Mi dispiace per Pupi ma x me ha fatto un tonfo enorme. Ah film presentato fuori gara al festival di venezia,  agghiacciante. [+]

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amicodipupi mercoledì 24 settembre 2014
commovente Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Ho visto per ben sette volte il film Di Avati.
la prima volta Giovedì sera alle 18,10, primo spettacolo. In sala vi erano quattro persone.
La seconda volta al Sabato sera alle 21 e vi erano otto persone in sala.
La terza volta il Luned' sera alle 22.30 e non mi hanno fatto entrare.
Non capisco il perché.
Eppure il film mi è piaciuto.

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no_data martedì 23 settembre 2014
mamma mia! Valutazione 1 stelle su cinque
38%
No
62%

Nel cinema di Roma dove ho visto il film di Avati, ad un certo mometo si sente il rumore della stampante del computer,  utilizzata sullo schermo da Scamarcio-Bias, provenire da dietro le spalle di noi spettatori (eravamo in 7 o 8). Siccome non si percepiva subito che era un effetto sonoro (per coinvolgerci di più? Dio mio!) ci siamo girati tutti per vedere cosa stesse succedendo. Bene, questa è stata l'unica emozione che il film è stato in grado di comunicare. Per il resto... calma piatta. Personalmente non ricordo di aver mai visto un film così incapace di coinvolgere, indignare, far riflettere, provocare disgusto o ammirazione come questo. Ad un certo punto ti senti come lo spermatozoo nero tra milioni di bianchi in un vecchio film di Woody Allen e ti chiedi: ma io che ci faccio qui?
Dispiace parlare così di un fim di Pupi Avati, regista che in genere apprezzo, ma così stanno le cose. [+]

[+] ma che cosa hai capito? (di ivonne)
[+] percepire, capire............ (di pisiran)
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flyanto martedì 23 settembre 2014
quando il passato ritorna e sconvolge in maniera d Valutazione 2 stelle su cinque
40%
No
60%

Film in cui si narra di un giovane uomo (Riccardo Scamarcio) alquanto nevrotico, aspirante scrittore, il quale da anni ha un pessimo rapporto col proprio padre, un famoso sceneggiatore di soggetti cinematografici di basso livello artistico. In seguito al suicidio di quest'ultimo, egli è costretto a fare i conti col proprio passato e a ritornare da Milano, dove si è trasferito, a Roma dalla madre. Qui viene in contatto con anche un'ex amante del padre (Sharon Stone) che peraltro è la direttrice di una casa editrice e che da anni è alla ricerca di un'opera inedita e, forse, tenuta nascosta appositamente, del defunto. Da qui una serie di eventi porterà il protagonista a decidere di "sostituirsi" al padre come scrittore e a far pubblicare il tanto ricercato ed ambito romanzo che si dimostra essere subito un grande successo. [+]

[+] non concordo (di ivonne)
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