Titolo originale | Parenthood |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Thomas Schlamme, Lawrence Trilling, Adam Davidson (II), Michael Engler, Ken Whittingham |
Attori | Yeena Fisher, Savannah Rae, Frederick Keith Johnson, Mike O’Malley, Anthony Santana Big Spence, James Asher, Leonard Baligaya, Bonnie Bedelia, Max Burkholder, Erika Christensen, Zachary Culbertson, Cara Friedman, Araceli Gonzalez, Miles Heizer, David Hodges, Stephanie Hunt, Sam Jaeger, Daron Jennings, Peter Krause, Seema Lazar, Dyana Liu, Justin Malachi, Marguerite Moreau, Mark A. Neely, Craig T. Nelson, Madeline O'Kennon, Monica Potter, Sarah Ramos, Dax Shepard, Mike Stahl, Maura Tierney, Alexi Torres, Mae Whitman, Ray Romano. |
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Ultimo aggiornamento domenica 23 luglio 2017
Una serie drammatica basata sul film parenti, amici e tanti guai che racconta le problematiche che devono affrontare i genitori nel crescere i figli. La serie ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes,
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"Mamma, sto benissimo. Non sono così a terra. Ok, ho qualche piccolo problema di soldi e ok, i miei figli sono due adolescenti degenerati. Ma sto bene, eh. Sto benissimo". Ecco sbocciare in una sola battuta, pronunciata dalla protagonista Sarah in una delle prime puntate della prima stagione, tutto l'universo amaro di Parenthood, la serie sulle famiglie sfasate, disfunzionali, accidentate, imperfette. Difettose. Come le nostre, insomma. Ma un po'peggio.
Andata in onda tra il 2010 e il 2015 per sei stagioni, Parenthood è un family drama ispirato al film di Ron Howard del 1989, Parenti, amici e tanti guai (nel 1990 dallo stesso film fu tratta anche Fra nonni e nipoti), è stato prodotto dalla Universal Media Studios e ha potuto contare sullo stesso Ron Howard tra gli executive.
Nei ruoli principali, quelli dei due fratelli coltelli Sarah e Adam, due scelte interessanti: Lauren Graham (la Lorelai di Una mamma per amica) e Peter Krause (il Nate Fisher di Six Feet Under), entrambi riusciti nell'impresa non banale di far dimenticare al pubblico le precedenti, carismatiche, interpretazioni.
La serie, che negli Stati Uniti ha ricevuto un diffuso consenso critico, si ambienta nella città di Berkeley in California, dove vive la famiglia Braverman: i nonni Zeek e Camille, i loro quattro figli Adam, Sarah, Crosby e Julia e i nipoti. Lontano anni luce da una famiglia modello, il clan Braverman affronta nel corso delle stagioni qualsiasi tipo di accidente, dramma o inciampo presente nell'ampio spettro delle tragedie familiari: un nipote che si scopre vittima della sindrome di Asperger, problemi di droga intergenerazionali, abusi sessuali, adolescenti ribelli, delinquenza, competizione tra fratelli, frustrazioni matrimoniali, tradimenti, fallimenti economici ed esistenziali. Punto di forza della serie il tono, che non indulge mai nel sentimentalismo o nella retorica, affidandosi piuttosto a un crudo realismo emotivo solo smorzato dal frequente ricorso al sarcasmo. "Sai, anche io da ragazza mi sono trovata a letto con il fidanzato di mia cugina - spiega Sarah alla figlia teenager - ma non ci ho fatto niente. A quel tempo bevevo e fumavo come una pazza. A pensarci bene, credo che sia per questo motivo che mi sei venuta così bassa".
Quella di Parenthood, serie della Nbc in onda dal 2 marzo, è stata una genesi complicata. È il secondo tentativo della Nbc di lanciare una sede ispirata al film di Ron Howard del 1989, Parenti, amici e tanti guai, una commedia sulle disavventure di una famiglia numerosa, con Steve Martin, Dianne Wiest e Mary Steenburgen. La sitcom andata in onda nel 1990 non ebbe l'approvazione dì Howard, convinto [...] Vai alla recensione »