maridg70
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domenica 24 agosto 2008
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davvero bello!
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questo film ha superato le mie iniziali aspettative...sono rimasta piacevolmente sorpresa...BELLO VERAMENTE...RICCO DI COLPI DI SCENA E AZIONE...BEN FATTO!..
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angela cinicolo
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martedì 29 luglio 2008
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la notte non aspetta
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Quello che gli Americani definiscono crime-thriller, da noi viene spesso tradotto, talvolta a torto, come action, ma ci sono etichette che in certi casi risultano di difficile applicazione. È quanto avviene con Street Kings, pellicola targata Fox Searchlight Pictures e lontana dall'azione violenta e dalle scene realistiche con cui si propone di catturare il pubblico. Il protagonista, interpretato da Keanu Reeves, è Tom Ludlow, un cinico poliziotto della LAPD che beve per dimenticare la morte della moglie mai vendicata e i colpevoli che ammazza a pistolettate da bravo giustiziere della notte (come aveva già fatto nel 2000 con il fumettistico The watcher).
La legge per le strade di Los Angeles non la fanno gli ufficiali in uniformi linde e pinte ma moderni cowboy della città, pronti a infrangere per primi la legge pur di acciuffare i cattivi, ben propensi a sfoderare le loro calibro 38 e fare fuoco su chiunque sia sulla loro strada.
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Quello che gli Americani definiscono crime-thriller, da noi viene spesso tradotto, talvolta a torto, come action, ma ci sono etichette che in certi casi risultano di difficile applicazione. È quanto avviene con Street Kings, pellicola targata Fox Searchlight Pictures e lontana dall'azione violenta e dalle scene realistiche con cui si propone di catturare il pubblico. Il protagonista, interpretato da Keanu Reeves, è Tom Ludlow, un cinico poliziotto della LAPD che beve per dimenticare la morte della moglie mai vendicata e i colpevoli che ammazza a pistolettate da bravo giustiziere della notte (come aveva già fatto nel 2000 con il fumettistico The watcher).
La legge per le strade di Los Angeles non la fanno gli ufficiali in uniformi linde e pinte ma moderni cowboy della città, pronti a infrangere per primi la legge pur di acciuffare i cattivi, ben propensi a sfoderare le loro calibro 38 e fare fuoco su chiunque sia sulla loro strada. Le strade non fanno capo a più re, quelli di una squadra che accalappia i criminali, piuttosto esse sono tenute in pugno da di un unico e grosso re, Wonder, il titanico Forest Whitaker, che il capitano James Biggs (Hugh Laurie direttamente imprestato dal televisivo Dr. House) vuole smascherare. Una mattina Ludlow viene coinvolto nell'uccisione dell'ex partner Washington che poche ore prima aveva scoperto indagare sulle sue modalità d'intervento poco pulite.
Non è facile riconoscere le regole trite e ritrite dei polizieschi come Training Day, sceneggiato dal regista del film, David Ayer, ma se nel film cui sembra ispirarsi questa pellicola le regole di un sistema scandalosamente marcio funzionavano bene, qui gli schematismi le indeboliscono e ne minano la riuscita. Le tematiche dei poliziotteschi peggio riusciti come la corruzione, l'inquinamento delle prove, i funerali che s'affogano tra le lacrime e le stelle e le strisce della bandiera che sventola a forza in tutta la sua magnificenza, i problemi razziali, un malsano cameratismo annacquano una storia che non si fa fatica a riconoscere come un soggetto dello scrittore James Ellroy (L.A. Confidential e il più recente The Black Dahlia), ma che, tuttavia, annaspa fino al punto di non ritorno finale. I ruoli si confondono, gli scenari s'invertono, i dialoghi s'impicciano con un tono equivoco che suscita il risolino: la scelta di una conclusione non felice, contrariamente a quanto s'aspetterebbero pochi ostinati, non basta e sembra addirittura affettato. Spesso sarebbe più auspicabile un finale felice che uno infelice che ci sventola ovvie pedagogie e facili moralismi come la lezione della verità che non conta perché conta solo la volontà. E noi la volontà di vedere per intero un film che si apre promettendo una carica di adrenalina, con l'eroe che carica il grilletto, e che si chiude con un buffetto sulla guancia - dello stesso, impotente e disfatto, eroe! - ce l'abbiamo messa proprio tutta, ma tentar a volte nuoce!. Angela Cinicolo, da ZaBrisKIe pOInt
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calz
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martedì 15 luglio 2008
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buono
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CHI SA DIRMI IL MODELLO D'AUTO GUIDATA DA REEVES NEL FILM?
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(di 89)
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(di ciccio ©)
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lorenzo
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domenica 13 luglio 2008
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un buon prodotto
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Un buon prodotto, tutto sommato anche la trama non è malaccio.
Buona la recitazione e ottimo ritmo.
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vincent
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domenica 13 luglio 2008
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un thriller robusto e decisamente apprezzabile
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Un prodotto di mestiere, mai troppo originale, mai troppo scontato. I dialoghi ottimi, il cast soddisfaciente, la precisione della telecamere e l'estremo realismo ne fanno il "La promessa dell'assassino" della stagione cinematografica corrente, il giusto antipasto ai vari "il Cavaliere Oscuro", "Hellboy" e altri, che promettono vere scintille.
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valentina82
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venerdì 11 luglio 2008
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bello!
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io consiglio di vederlo! Glib attori sono bravi..inizialmente parte lento ma poi si riprende, molto violento ma realista secondo i miei gusti...finale facile da intuire ma rispecchia ciò che è la realtà e cioè che nel bene puoi trovare il male e viceversa...nn esiste solo il bianco e il nero!
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davide
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giovedì 10 luglio 2008
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pessimo compitino
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Film insopportabilmente violento, gratuito, del tutto prevedibile nel suo svolgersi e nel tipo di critica che svolge. Il personaggi di Ellroy era abbastanza diverso, più lacerato nel confronto con il male (si ripensi ad esempio a Russell Crowe in LA Confidential). Reeves è praticamente inguardabile, Withaker ormai una macchietta. Nessuno ci credeva. Migliaia di kilometri da Tarantino, ad esempio.
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kosta
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martedì 8 luglio 2008
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solo un film di genere
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lui risolve i problemi a modo suo, ma non sa di essere solo uno strumento nelle mani del sommo burattinaio. Classico polizziottesco, peccato che Reeves non sia adatto alla parte e qui gli tocca fare la figura del cane. Il dottor House si vede poco... per fortuna.
Da vedere solo se siete appassionati del genere o se poi, come me, avete voglia di venire a lamentarvi qui.
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