Io non sono qui

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Un film di Todd Haynes. Con Christian Bale, Cate Blanchett, Marcus Carl Franklin, Richard Gere, Heath Ledger.
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Titolo originale I'm Not There. Musicale, durata 135 min. - USA 2007. - Bim Distribuzione uscita venerdì 7 settembre 2007. MYMONETRO Io non sono qui * * * 1/2 - valutazione media: 3,64 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
leonardo mazzei mercoledì 12 settembre 2007
dylan visto dal caleidoscopio di haynes. Valutazione 3 stelle su cinque
81%
No
19%

Non una biografia di Bob Dylan ma solo una pellicola ispirata ai suoi lavori. Sei “storie” che si intersecano per quattro modi di fare cinema, ambiente, fotografia e costumi. Il film, realizzato e diretto in modo encomiabile, da parte di Haynes, risulta sicuramente di scarsa digeribilità per i non conoscitori di Dylan, uno degli artisti, probabilmente, più criptici, complessi e sfuggenti dei nostri tempi. Le virtù della pellicola diventano, infatti, un arma a doppio taglio proprio perché il film è ispirato alla vivacità artistica di Dylan ed in particolare a personaggi delle sue liriche, a sue poesie ed a sue dichiarazioni. Todd Haynes dimostra, realizzandolo, di essere un vero conoscitore del soggetto, cosa lampante dalla scelta della colonna sonora, con pochissime canzoni davvero conosciute e molto spazio a “scarti” di produzione, che, in Dylan sono spesso superiori, per raffinatezza e ricercatezza, alla produzione originale. [+]

[+] ueh, che competenza (di watchtower)
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fabio t. domenica 27 gennaio 2008
finalmente un signor film Valutazione 4 stelle su cinque
64%
No
36%

Un film simile di questi tempi è quel daybreak cantato da Beth Orton che non ti aspetti, un inno al cinema anzitutto e alle tante vite di Bob Dylan, ricco di significati e spunti interpretativi. Certamente un film difficile e spiazzante, specie per chi non conosce abbastanza della vita del poeta cantastorie ma, a onor del vero, coraggioso, controcorrente e affascinante. Sei personaggi in cerca d'autore, diremmo, sei frammenti significativi del cantante-poeta e dei suoi tempi, interpretati con maestria recitativa, con così tante citazioni e alchimie culturali da considerarsi degnamente un'opera da vedere e rivedere per cogliere e approfondire sempre nuovi messaggi. Benché non tolleri ignoranza nei confronti di chi non sappia alcunché di Bob Dylan, forse l'unica vera pecca del film, sono da segnalare, oltre alla stupenda fotografia e alle indimenticabili musiche (scelte tra le meno note di Dylan), almeno due scene memorabili: le allucinazioni nell'acqua del povero ragazzino di colore e Jude Quinn/Cate Blanchett, ossia lo stesso Dylan, trattenuto da una cordicella mentre tenta di librarsi nell'aria come un palloncino, a dire che la libertà di sognare e che ci eleva, ci lega inesorabilmente a un realtà pesante e immutabile. [+]

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antonello villani venerdì 21 settembre 2007
dylan in un ritratto criptico ed affascinante Valutazione 4 stelle su cinque
59%
No
41%

Menestrello, poeta, scrittore, rivoluzionario, sovversivo, populista, per Bob Dylan gli appellativi si sono sprecati in oltre quarant’anni di musica che ha fatto sognare milioni di fan eppure lui ha rifiutato qualsiasi etichetta. Il regista Todd Haynes gli ha dedicato un film che racconta la vita, anzi le molte vite, della rockstar che ha cantato il quotidiano di lavoratori sfruttati e le discriminazioni razziali che videro il loro epilolo nel discorso di Martin Luther King. Siamo in pieno ’68 tra manifestazioni di piazza e movimenti pacifisti, Nixon appare nei tg per ricordare ad ogni buon americano che la “sporca guerra” è giunta al termine: amore libero, droghe e poeti della beat generation, il film presentato all’ultimo Festival di Venezia è lo spaccato di un paese in piena crisi d’identità, infiammato dalla ribellione giovanile e martoriato dalle lotte di classe che infuriavano in quegli anni. [+]

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charles lunedì 11 febbraio 2008
la maestria nella frammentazione Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

IO NON SONO QUI resta certamente uno dei film più interessanti dell'anno. Folk e Rock&Roll, poesia e beat generation, classe operaia e party lisergici raccontano ed interpretano l'essenza e le contraddizioni del genio assoluto di Bob Dylan in un'opera corale, a volte colta e quasi sempre molto ben recitata. Tra le note più convincenti, merita una citazione particolare l'uso sapiente operato da Haynes del concetto di frammentazione. Quello che spesso viene visto solo come un vero e proprio vizio della nuova cultura di MTV e di YouTube, della televisione e del "mordi e fuggi", stavolta diviene anima e corpo di un film intenso ed incisivo. Haynes evita il film autobiografico e sceglie di farne uno d'interpretazione, soggettivo e per niente banale che ruota, nel senso letterale del termine, intorno alla persona\personaggio Bob Dylan raccontato in sei episodi che vanno avanti parallelamente nel corso dell'opera. [+]

[+] ciao charles... (di francesco manca)
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mario scafidi sabato 5 gennaio 2008
esperimento alchemico Valutazione 4 stelle su cinque
55%
No
45%

Come in un lungo videoclip, “Io non sono qui” racconta la dimensione pubblica e privata dell’artista della musica Bob Dylan. Lo spettatore non entra mai troppo in contatto con il protagonista, lo osserva a distanza e dietro le quinte. Ottima scelta registica per mantenere l’aura di fascino ed irraggiungibilità di cui può degnamente ammantarsi soltanto uno dei pochi veri miti viventi. Dopo l’esperimento più che riuscito di “Lontano dal Paradiso”, del 2002, Todd Haynes si conferma grande tecnico dell’immagine ed esteta ispirato: tratta e rifinisce i fotogrammi come fossero tessuti di alta sartoria, ricerca spasmodicamente l’impatto visivo inedito ed è capace di ottenerlo. La sceneggiatura, disordinata in maniera programmatica e composta, risulta seguibile come fosse stata concepita in maniera lineare, le canzoni di Dylan accompagnano la narrazione e gli episodi che si susseguono come coronamento ed allo stesso tempo come strumento di duplice integrazione del contenuto: i testi dei brani riempiono di senso le immagini, e le immagini definiscono e chiarificano il significato delle canzoni. [+]

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greatsteven martedì 12 marzo 2019
quadri e versioni d'un talento inimitabile. Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

 IO NON SONO QUI (USA/GERM, 2007) diretto da TODD HAYNES. Interpretato da CHRISTIAN BALE, CATE BLANCHETT, RICHARD GERE, HEATH LEDGER, CHARLOTTE GAINSBOURG, JULIANNE MOORE, MARCUS CARL FRANKLIN, BEN WHISHAW, BRUCE GREENWOOD, BOB DYLAN
Nella decisione del regista di scomporre Bob Dylan (vero nome: Robert Allen Zimmermann, 24 maggio 1941) – uno dei più eccelsi talenti musicali del secondo ‘900 – in sette alter ego interpretati da sei attori, ognuno rappresentante un lato specifico della sua musica e della sua personalità, respingendo i canoni del cinema biografico, l’etica e l’estetica risultano inseparabili. In altalena fra vita e carriera musicale, l’epoca ondeggia tra gli anni 1950 e i primi 1970: 1. [+]

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piernelweb lunedì 17 dicembre 2007
un mosaico di dylan Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Bisognerebbe arrivare preparati alla visione dell'ultimo lavoro di Todd Haynes, perchè il regista di Los Angeles in "Io non sono qui" (con l'approvazione dello stesso Dylan), infrange completamente lo schema classico del biopic destrutturando il mito in più anime, apparentemente sconnesse ma in realtà elementi di un quadro d'insieme che costituisce una prospettiva sul personaggio a dir poco originale e sorprendente. Bisognerebbe conoscere bene la storia di Dylan, per dare valore ad ognuna delle sei sfacciettature dell'artista o meglio ad ognuno dei sei personaggi simbolo che ne ricostituiscono l'immaginario. Ma esaurito l'iniziale disorientamento, ci si abbandona piacevolmente al fascino frammentario di una pellicola che trova continuamente il modo di raccontare, tra pensieri estrapolati, scarne battute e sound graffianti, l'artista come forse meglio non era possibile. [+]

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blacky giovedì 14 ottobre 2010
ma per me sarebbero 5 Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Non avevo mai ascoltato la musica di Bob Dylan, sapevo solo che era un cantante molto famoso, non sapevo in che modo fosse entrato nella storia e non sapevo neanche a quale tipo di genere musicale appartenesse. Nelle mie vene ha cominciato a scorrere una gelida vergogna dopo aver finito di vedere questo stupendo documentario sulla vita di un colosso di cantante come Bob Dylan. Il bravissimo regista Todd Haynes è riuscito attraverso una perfetta struttura di narrazione a farmi capire tutto ciò che fino ad ora avevo ignorato, imperdonabile. La storia trovo sia geniale soprattutto per l'idea di mostrarci la vita di Dylan mediante sei diversi personaggi. Vediamo che quattro di questi sono interpretati da grandissimi attori del cinema: Christian Bale (a mio avviso troppo poco utilizzato qui) rappresenta la prima parte della vita artistica del soggetto della storia. [+]

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shiningeyes venerdì 8 marzo 2013
discreto, ma troppo caleidoscopico Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

La vita, i pensieri e passioni di Bob Dylan raccontati attraverso sei personaggi dalle diverse sfaccettature. E' così che decide di realizzare questa sorta di film-documento Todd Haynes, sei storie intrise di poesia e psichedelia (quest'ultima usata in pieno tema anni 60) che per quanto complesse, a volte, fanno girare la testa allo spettatore. Vedendo il film, un poco ci si confonde sulle idee espresse dai vari Dylan, non capiamo se è un rivoluzionario o un egoista, o che non voglia prendere nessuna posizione particolare. Molta della confusione è data da un montaggio che si applica su scene di tempi brevi, in cui le storie si accavallano velocemente l'una su l'altra, non dandoti tempo di riflettere su ciò che si è visto. [+]

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mar 1973 domenica 16 settembre 2007
un viaggio nei mondi di dylan Valutazione 5 stelle su cinque
45%
No
55%

Premessa: chi scrive è un appassionato della musica di Dylan, del quale possiede l'intera opera discografica. Non so quindi se questo abbia influito sull'esaltazione provata al termine della visione del film, che avrei voluto ripetere immediatamente. Come ormai risaputo il regista Todd Haynes, che già aveva illuminato il mondo del glam-rock con "Velvet Goldmine", si serve di 6 attori che interpretano 6 personaggi diversi per tracciare le sei "anime" di Dylan. Ad ogni personaggio(nessuno dei quali si chiama Bob Dylan, attenzione)può infatti corrispondere una fase della vita di Dylan. I collegamenti più evidenti sono in quello interpretato da Cate Blanchett (in una interpretazione davvero titanica) nella fase della svolta elettrica, quando Dylan venne contestato nel corso di un tour inglese e da Christian Bale prima nella fase della affermazione come cantante "folk" che, negli anni '80, si converte al cristianesimo sfornando album di solo materiale religioso (pur non divenendo mai Dylan un vero e proprio pastore). [+]

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