La sposa cadavere |
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Un film di Tim Burton, Mike Johnson (II).
Con Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Emily Watson, Tracey Ullman, Paul Whitehouse.
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Titolo originale Corpse Bride.
Animazione,
Ratings: Kids+13,
durata 75 min.
- Gran Bretagna 2005.
uscita venerdì 28 ottobre 2005.
MYMONETRO
La sposa cadavere
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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A morte la discriminazione!di Simone TognarelliFeedback: 0 |
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giovedì 18 ottobre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un racconto popolare russo è alla base della storia: la vicenda di un matrimonio involontario tra un uomo (promesso sposo a una viva) e una donna morta. In quest'opera, dai colori dark e dalle ambientazioni macabre, è racchiuso un messaggio molto profondo: ancora una volta Burton si pone dalla parte dei diversi, dai "non ben accetti dalla società". I morti che salgono al piano superiore (nel mondo dei vivi) recano paura e diffidenza all'inizio, ma l'avversione si placa quando ci si rende conto che gli esseri che suscitavano in noi timore altro non erano se non le persone un tempo amate. La morte viene vista come uno stadio che chiunque dovrà raggiungere a causa del trascorrere del tempo... E' un messaggio di repulsione verso il meccanismo di segregazione che ci porta a disprezzare una persona ai nostri occhi diversa, un meccanismo sbagliato, poichè quella persona, se la si guarda in profondità, altro non è se non l'evoluzione di noi stessi. Assurde sono tutte le etichette poste dalla società... Assurdo è il sistema che bolla gli esseri umani come migliori o peggiori rispetto a un determinato modello, poichè, se non ci lasciassimo condizionare da stereotipi inutili, capiremmo che il "nero" è più bello del "bianco", e il "brutto" è migliore del "bello". Ci troviamo di fronte a una splendida fiaba, che ci fa sognare e ci fa volare, grazie alla sua poesia... Le atmosfere gotiche sono state ricreate perfettamente anche grazie al preziosissimo apporto di Danny Elfman, ormai un habitué nella composizione delle soundtracks per i film di Burton. Altrettanto fondamentale è il ritorno del regista all'uso della Stop Motion, tecnica secondo la quale i pupazzi di plastilina (dopo essere stati dotati di una propria tridimensionalità e consistenza) vengono posti in uno scenario proporzionato e mossi leggermente per ben 24 volte al secondo. Un risultato sorprendente, se raffrontato agli esiti già ottimi stabiliti con la precedente produzione di "Tim Burton's The Nightmare Before Christmas", ma ancora più sconvolgente, anche grazie all'utilizzo di telecamere digitali e della computer graphic.
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