Mulholland Drive

Ma perchè? Dico, perchè? Sono forse un idiota? Perchè è così che mi sembra che il signor David Lynch voglia trattarmi. Ci prova gusto a farmi sentire un idiota! Con Mulholland Drive c'è riuscito in pieno. Stavolta non c'è d'analizzare, come per "Le Iene", punto dopo punto, perchè c'è n'è uno solo che non va. Ma più che un punto è una voragine! Ci sono moltissimi film frammentari. "Pulp Fiction" è un'ottimo prodotto; "Se Mi Lasci Ti Cancello" è un capolavoro. Tanto per fare due esempi. E sai perchè? Perchè se uno ha la pazienza di segurli fino in fondo, alla fine riesce a capire tutto, ogni tassello torna. E allora, oltre al valore della regia, dello scritto, della recitazione e degli aspetti tecnici, questa arguzia intellettuale da quel plusvalore che fa apprezzare ancora maggiormente il film. Qui no! In fondo non solo non capisci niente, ma la situazione peggiora. Certo, era ovvio che quello iniziale fosse tutto un sogno. Ma c'è un problema: il bello del film sta nelle relazioni fra sogno e realtà. Io le ho trovate in una stupenda spiegazione del film, facilmente rintracciabile su Google. E allora, adesso che tutto il film mi si è srotolato davanti nella sua perfetta follia, dovrei forse gridare al capolavoro? No, cari miei! Io non ci casco. Tu, regista, me la devi far apprezzare questa follia! Non la spiegazione di un pazzo che si è visto non so quante volte la pellicola prima di capirci un beneamato ca**o! Allora sì che arriverà il plusvalore che mi farà gridare al capolavoro! Così invece il film viene penalizzato, e nonostante un'ottima prova attoriale, ed un'indubbia capacità dietro la macchina da presa, la caotica sceneggiatura e il pressochè introvabile soggetto affossano il tutto. Due stelline. E ringrazia Naomi, Laura e Justin, caro il mio Lynch!