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Quando si parla di cinema nel senso di arte e non di intrattenimento come non citare un autore come Bertolucci, uno dei migliori registi ed esponenti del Cinema (con la C maiuscola) non solo a livello italiano, ma internazionale. Io ballo da sola non è il miglior film di diretto da Bertolucci, tuttavia stiamo pur sempre parlando di un'opera una spanna al sopra della media.
Lucy, una giovane ragazza americana arriva in Italia come vacanza premio regalatale dal padre. Non si tratta della solita vacanza, perchè il padre la manda da una coppia di amici della madre (morta suicida) in una casa sulle colline senesi. Il casolare, immerso in un atmosfera bucolica è una sorta di comune che ospita un gruppo di persone dedite all'arte. In questo ambiente Lucy trascorrerà l'estate che la porterà dall'adolescenza all'età matura.
Unico difetto che si può trovare nel film è forse la rappresentazione di un ambiente elitario, in cui i protagonisti raprresentano uno spaccato di società di nicchia. Ciononostante la credibilità della narrazione e dei personaggi stessi è comunque attenta e realistica.
Le tematiche trattate (la ricerca del rapporto padre-figlia e la perdità della verginità), l'ottima narrazione non solo delle vicende di Lucy, ma anche degli altri personaggi (su tutti l'eccezionale Jeremy Irons), la location e la colonna sonora, sono un'affresco del Cinema di Bertolucci.
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