Titolo originale | Yi jiang chun shui xiang dong liu |
Anno | 1947 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Cina |
Durata | 190 minuti |
Regia di | Chusheng Cai |
Attori | Yang Bai, Tao Jin, Nai Yang, Yunzhu Shangguan, Xiuwen Shu, Yinyan Wu Gongshang Yan, Boxun Zhou. |
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CONSIGLIATO N.D.
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Seguendo la duplice vicenda di una coppia separata dalla guerra, l'opera racconta in due parti, ciascuna delle quali costituisce un film normale, dieci anni di vita della nazione cinese, dal 1937 al 1947. Una Cina divisa in due, quella sprofondata nel servilismo e nella corruzione, e l'altra tesa verso l'avvenire; la crisi di una società intera che l'invasione giapponese metteva alla prova. Ma nella seconda parte di questa autentica epopea l'obiettivo reale degli autori non era più lo straniero, era il Kuomintang: in contrasto con il tradimento dell'intellettuale protagonista, sta la Cina dei poveri, degli oppressi, dei sentimenti elementari e della dignità nel dolore, che i registi caratterizzavano in una serie di figure maschili e soprattutto femminili - di eccezionale purezza. Per la sua ampia e vibrante ricostruzione storica, per il suo aperto coraggio, per il suo rigore artistico - solo qua e là attenuato da qualche caduta melodrammatica - Il fiume di primavera scende verso l'Est è senza dubbio il capolavoro del cinema cinese pre-liberazione, il culmine di un periodo di circa quindici anni che è tra i più interessanti, e tra i più ignorati, nella storia del cinema mondiale.