Anno | 2013 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Carmelo Camilli |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 aprile 2015
CONSIGLIATO SÌ
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Che destino dovrebbe riservare un Paese democratico all'ambiente e alla preservazione di uno dei polmoni verdi del pianeta? Il documentario di Carmelo Camilli (alla sua opera prima sia nelle vesti di regista che di produttore e dopo anni di lavoro come cameraman freelance: «Tutto nasce da un viaggio che ho fatto cinque anni fa, ho raccolto il materiale in loco e ogni cosa è stata improvvisata. C'è stato un documentario che mi ha spinto ad intraprendere questa strada, è stato l'Undicesima Ora. Volevo che il mio prodotto avesse un punto di vista culturale con un diverso approccio alla natura») affronta con sensibilità e acume il dramma della minaccia dell'economia alla natura.
La logica occidentale mira a una distribuzione delle ricchezze intese come denaro, a una proiezione del progresso inteso come sviluppo industriale. Invece, Iriria - Niña Tierra, spiega che la vera distribuzione delle ricchezze deve essere intesa pensando al lascito della custodia della terra fra di noi e coloro che verranno dopo di noi. E quindi, anche il progresso deve essere concepito come la perenne salvaguardia ecologica, perché «quando io parlo di ecologia, sto parlando di una parte di me».
Riflettendo sulle difficoltà relazionali fra l'umanità e il pianeta, si seguono i discorsi pronunciati dagli indigeni Bribri-Cabecar, che vivono nella riserva naturale di Alta Talamanca, in Costa Rica. Quindi, analizzando il luogo in cui abitano, si arriva a descrivere discorsi universali e fortemente cosmologici (dei, spiriti, animismo) di una cultura che ha nel proprio stile di vita la risoluzione di tutti i problemi che si stanno "ambientalmente" affacciando di fronte agli uomini di questo nuovo millennio.
Sospeso fra giornalismo e antropologia, legandosi a bellissime immagini ed entrando nelle capanne degli sciamani (AWÁ), parlando a un tavolino con i governatori locali, ascoltando le lezioni nelle scuole e dialogando con il professore di cultura Bribri o con le allevatrici di iguane, Camilli offre al grande pubblico la nozione secondo la quale il rispetto per la natura è la prima azione per prevenire disastri naturali o cambiamenti climatici e la preservazione della flora e della fauna. Perché, come spiega lo stesso Camilli in un'intervista a FilmForLife: «L'uomo è andato oltre il proprio ruolo diventando il cancro della società.»