Good Kill

Film 2014 | Thriller, +13 104 min.

Titolo originaleGood Kill
Anno2014
GenereThriller,
ProduzioneUSA
Durata104 minuti
Regia diAndrew Niccol
AttoriJanuary Jones, Zoë Kravitz, Rich Chavez, Stephen M. Hardin, Jessica Stotz Harrell, Dylan Kenin Stafford Douglas, Kristen DeVore Rakes, Akshay Patel, Bruce Greenwood, Jake Abel, Ethan Hawke, Michael Sheets, Alma Sisneros.
Uscitagiovedì 25 febbraio 2016
DistribuzioneBarter Multimedia
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,31 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Andrew Niccol. Un film con January Jones, Zoë Kravitz, Rich Chavez, Stephen M. Hardin, Jessica Stotz Harrell, Dylan Kenin. Cast completo Titolo originale: Good Kill. Genere Thriller, - USA, 2014, durata 104 minuti. Uscita cinema giovedì 25 febbraio 2016 distribuito da Barter Multimedia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,31 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 maggio 2019

Un pilota di droni incomincia a farsi domande sul proprio lavoro e a sentire il peso dei rimorsi. In Italia al Box Office Good Kill ha incassato 203 mila euro .

Good Kill è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING e in DVD e Blu-Ray su IBS.it e su LaFeltrinelli.it. Compra subito

Consigliato nì!
2,31/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,50
PUBBLICO 2,42
CONSIGLIATO NÌ
Un remake di Top Gun all'epoca del digitale.
Recensione di Dario Zonta
Recensione di Dario Zonta

Good Kill è quello che dicono i piloti e i militari americani quando un colpo è andato a segno, a "buon fine". Quelli dell'omonimo film di Andrew Niccol sono "sparati" da dei piloti speciali che comandano aerei speciali. Velivoli invisibili che sorvolano a 3 km dal suolo i territori della lotta al terrorismo, dall'Afghanistan allo Yemen, per eliminare con missili balistici ad alta precisione un uomo, una casa un drappello di persone, un camioncino in movimento... che siano sospettati di attentare alla sicurezza nazionale americana. Questi piloti muovono ali e armamenti comodamente seduti dentro un box con aria condizionata nel deserto vicino a Las Vegas. Non rischiano nulla, ad eccezione della loro salute mentale. Una guerra più che fredda: astratta, quasi metafisica, virtuale... se non fosse che i missili fanno saltare in aria corpi di uomini, donne e bambini veri, in carne e ossa.
Il comandante Tommy, un top gun che ha fatto sei "tour" (come vengono definite le missioni su campo sempre secondo l'agghiacciante lessico militare americano), è stato messo a terra, vicino alla famiglia, ed è uno dei piloti dei droni con i quali gli americani hanno aperto un nuovo e più preciso fronte di guerra. Tommy è in crisi perché vuole tornare a volare e perché la pratica virtuale da playstation della nuova guerra al terrorismo non gli piace affatto. Sebbene sia vicino ai suoi cari, in verità è più lontano che mai. La crisi, esistenziale e morale, si fa più cocente e drammatica dal momento in cui la sua squadra viene messa direttamente al "servizio" dei servizi segreti, la CIA, che agisce fuori dalle regole convenzionali di ingaggio. Una voce da Langley definisce i bersagli e chiede loro di sparare anche innanzi a donne e bambini, usati a loro dire, come scudi. Sono danni collaterali, vittime sacrificali e sacrificate dai Lords of War della guerra al terrorismo; le loro azioni, anche le più abiette, sono giustificate dalla logica della protezione preventiva.
Il pilota Tommy non regge più, inizia a bere e ad assumere un comportamento non consono al comando del suo joystick, e ne pagherà le conseguenze. Alla trama militare si aggiunge una sotto trama familiare che il pilota nelle vesti di marito assente e padre inaffettivo.
Se l'autore di Good Kill non fosse Andrew Niccol, regista di Gattaca e sceneggiatore di The Truman Show (tra le altre cose), avremmo liquidato questo film, che chiude quelli del Concorso di Venezia, come un'operazione irricevibile per quel tanto e tantissimo di ambiguità e di falsa coscienza. Seguire le spire del discorso morale di questo dramma militare è tutto sommato pericoloso perché si rischia di accettare, senza rendersene conto, delle premesse che andrebbero in verità analizzate nel profondo. Quali sono i limiti di un'azione militare preventiva portata nel cuore del territorio che nasconde i nemici tra folle di civili inermi? Andrew Niccol ci pare vittima in questo film della logica dei pro e dei contro, delegata a una sceneggiatura misurata fino alla noia con il risultato di un film piatto. Eppure molti erano gli elementi a disposizione, alcuni cari al discorso di questo regista di origine neo-zelandese. Ad esempio del controllo assoluto, cuore filosofico del film Truman Show, che qui viene declinato attraverso l'occhio militare dei droni che dall'alto tutto controllano. Un occhio non più umano, ma "divino" per quel tanto di punizione che dal cielo cade sotto forma di missili per colpire i cattivi, ritenuti tali, i presunti cattivi e gli innocenti, vittime collaterali. Degli ultimi film a tema, tra cui The Hurt Locker e Zero Dark Thirty entrambi della Bigelow, quest'ultimo è il più teorico e per questo ambiguo. Basti pensare che la crisi principale del pilota Tommy viene dal non poter più fare le missioni vere, quelle con gli aerei da caccia, dove si uccide ma si rischia anche di essere uccisi. Nostalgia per gli anni di Top Gun... di cui questo è un remake all'epoca del digitale.

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In arrivo un nuovo film con Ethan Hawke.
a cura della redazione

Un pilota di droni con sede a Las Vegas combatte i talebani tramite telecomando per dodici ore al giorno, poi torna a casa in periferia e alle faide con la moglie e i figli per le rimanenti dodici. Ma il pilota sta cominciando a mettere in discussione la missione. Sta creando più terroristi di quelli che sta uccidendo? Sta combattendo una guerra senza fine? Il racconto di un soldato con implicazioni epiche.


GOOD KILL disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 9 febbraio 2017
laurence316

L'ultima fatica di Niccol (un tempo brillante sceneggiatore di opere come The Truman Show), è un war movie più che mai aggiornato ai tempi, tra i primissimi a trattare il tema della "guerra al tempo dei droni", in un presente che ha dell'assurdo dove gli attacchi avvengono per mezzo di velivoli invisibili all'occhio umano, comandati a distanza da un drappello di [...] Vai alla recensione »

martedì 6 settembre 2016
gianleo67

Già reduce da sei scenari di guerra, ex pilota di caccia americano viene reimpiegato nella guida di droni che l'aereonautica utilizza in remoto per bombardare obiettivi sensibili nel teatro del conflitto afgano. Combattuto tra le difficili scelte etiche che deve prendere quotidianamente ed una relazione coniugale che si sta inesorabilmente logorando, la sua crisi umana e professionale [...] Vai alla recensione »

sabato 6 settembre 2014
Peer Gynt

La guerra che fa oggi l'Aeronautica militare americana è una guerra pulita:i piloti sono a 11.000 km di distanza dal fronte di guerra, hanno davanti uno schermo e in mano un joystick, non corrono pericoli (la cosa peggiore che può succedergli? Rovesciarsi addosso del caffè). I top gun USA sono diventati ciò che più hanno sempre disprezzato:impiegati da scrivania, [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 giugno 2016
g_andrini

La guerra causa scompensi emotivi in chi uccide, accade anche nel modo descritto del film. La tecnologia è meravigliosa, anche se purtroppo necessaria anche in guerra.

domenica 22 maggio 2016
stefanti

Chi vuole conoscere un aspetto della guerra, probabilmente poco conosciuto dai più, deve vedere questo film al di là delle stellette appiccicate dai critici.

mercoledì 2 dicembre 2015
blualessandro

Un film di guerra americano che racconta senza ipocrisie l'inutilità della guerra e il folle alimentare le fila di quel nemico che si dice di voler combattere. Ethan Hawke mai così 'inespressivo' (volutamente), emotivamente congelato fino al momento del riscatto. Brava e molto bella Zoe Kravitz. Un film lento, con dialoghi al minimo costruiti con cura, da vedere.

martedì 26 luglio 2016
Liuk

Riprendendo la recensione ufficiale, direi che di Top Gun qui non c'è nulla, nemmeno gli aerei visto che Good Kill si basa sui droni. Il film denuncia il massacro che gli USA compiono nel medio oriente causando poi le vendette e le stragi che quotidinamente riempiono i telegiornali. Il personaggio principale, magistralmente interpretato da Hawke, vive un dramma personale nel dover combattere [...] Vai alla recensione »

venerdì 11 marzo 2016
pier delmonte

Io credo che un film del genere non debba uscire nelle sale italiane, perche’ e’ una storia tutta americana, prevedibile e noiosa, perche’ condita del solito sentimentalismo militare da quattro soldi e perche’ un pessimo film italiano al posto di Good Kill sarebbe stato prevedibile e noioso ma avrebbe lasciato soldi in Italia .

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Ex-pilota da caccia, il comandante Tommy Egan è ora un pilota di droni che, dalla sua base operativa con aria condizionata a Las Vegas, bombarda i talebani a migliaia di chilometri. Poi torna a casa, a litigare con la moglie e fare il barbecue con i vicini. Una guerra pulita, meno costosa, senza pericoli? Peccato che Egan provi alienazione e vergogna per quel che fa, tanto da rimpiangere una guerra [...] Vai alla recensione »

Cristina Piccino
Il Manifesto

Arriva in sala due anni dopo la presentazione alla Mostra del cinema di Venezia (era in concorso) Good Kill, il nuovo film del regista neozelandese hollywoodiano di Gattaca del quale ritrova il protagonista, Ethan Hawke, ma non l'impronta «autoriale» e anzi appare piuttosto piatto formalmente e nella scrittura nonostante la scelta di un soggetto molto attuale.

Francesco Alò
Il Messaggero

Thomas Egan (Ethan Hawke) bombarda l'Afghanistan sì... ma da Las Vegas. La guerra è vera ma l'abitacolo è finto. Egan si trova infatti non a bordo di un bolide alato ma dentro un surreale, e anche un po' sgraziato, container semovibile con tanto di gomme da trattore da cui combatte i talebani telecomandando silenziosissimi e asettici droni, dispensatori della "morte buona" (traduzione letterale di [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Da Gattaca a In Time, la difficile interazione fra tecnologia e coscienza umana è centrale nei film del regista e sceneggiatore neozelandese Andrew Niccol, che in Good Kill - ancora una volta interpretato dal suo attore prediletto Ethan Hawke - affronta il tema di attualità dei droni, le cosiddette armi intelligenti intese a colpire chirurgicamente a distanza il bersaglio prescelto senza inutili spargimenti [...] Vai alla recensione »

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

"That's a good kill" è un'espressione che fa inorridire. Eppure è nel gergo militare americano per indicare un "bel colpo", cioè un obiettivo colpito con probabile vittima a carico. Nell'omonimo film diretto dal neozelandese Niccol (già regista di Gattaca e sceneggiatore del magnifico The Truman Show di Weir) il "good killer" è un pilota (Hawke) dell'aviazione USA relegato a guidare un drone militare. [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Originale dramma, che scruta le nuove frontiere della guerra. Dove con il pretesto dell'antiterrorismo, si ammazzano anche i civili. Nevada, anno 2010. Il maggiore Tommy Egan, piazzato in un container nel deserto, seduto come davanti alla playstation, spara missili dai droni che sorvolano a tre chilometri da terra obbiettivi strategici in Yemen o in Afghanistan.

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