Titolo originale | Wai dor lei ah yut ho |
Anno | 2010 |
Genere | Horror |
Produzione | Hong Kong |
Regia di | Pang Ho-Cheung |
Attori | Josie Ho, Michelle Ye, Norman Chu, Eason Chan, Lawrence Chou Derek Tsang, Anthony Chau-Sang Wong, Hee Ching Paw, Ching Wong, Lap-Man Tan, Ying Kwan Lok, Juno Mak, Hoi-Pang Lo, Wai Hung Chan, Chuchu Zhou, Juan Song. |
MYmonetro | 2,82 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 31 marzo 2010
Il film ha ottenuto 2 candidature a Hong Kong Awards,
CONSIGLIATO SÌ
|
Non c'è niente di rassicurante nello slasher movie di Pang Ho-cheung. Pochi attimi per affezionarci ad una ragazza elegante dallo sguardo gentile che già siamo costretti a fare i conti con la violenza di una scena ai limiti del possibile. Apparentemente dolce e ingenua, Cheung Lai-sheung è una piccola ma dotata combattente moderna. Già dalla prima sequenza scopriamo il suo lato oscuro: entra in un condominio lussuoso e mette a punto una strage truculenta, estremamente feroce e sanguinosa. Il suo desiderio? Comprare la 'casa dei sogni' per il fratello e il padre in fin di vita. Ma, visti i prezzi altissimi dell'appartamento, deve trovare una scappatoia per poter accedere all'acquisto. L'idea di uccidere i vicini di casa è solo il punto di partenza.
Oltraggiosa e fortemente dissacrante, la missione punitiva della protagonista si mostra senza censura: i corpi dei dirimpettai vengono eliminati nei modi più efferati, quasi a voler marcare con convinzione come il motivo dell'uccisione sia di lunga più importante di tutto il resto. Soprassedere ossessivamente alla magnanimità umana per non perdere di vista il proprio obiettivo (rendere piacevoli gli ultimi anni dei suoi familiari in una dimora di lusso). Da un lato la generosità nei confronti dei parenti, dall'altro la negazione netta di qualsiasi principio di umanità. Fin qui sarebbe un semplice splatter senza pretese, ma il regista, affezionato alle problematiche dei temi sociali già da tempo, aggiunge una riflessione sul guaio della speculazione edilizia.
Critico nei confronti degli imprenditori che non hanno tenuto conto della crisi finanziaria, lasciando in strada migliaia di abitanti, Pang Ho-cheung sceglie una strada difficile per dare voce al suo spirito di denuncia. Dà spazio al raccapriccio della violenza, mostrata in tutta la crudezza di gesti inguardabili, e dimentica di soffermarsi con cura sui dettagli che rendono inattaccabile una querela. I corpi, martoriati dalle ferite, sembrano fantocci da colpire a piacimento; perdono i connotati di creatura umana, raggiungendo gli altri colpevoli della vicenda: gli speculatori corrotti. In questo inferno fittizio si mescolano vittime e carnefici, fino a raggiungere una confusione che va a scapito della lodevole intenzione iniziale del regista. Ci sono fin troppi spruzzi di sangue. Così tanti da oscurare lo schermo. E con l'inquadratura anche i guai sociali di Hong Kong.
Pang Ho-Cheung firma forse il suo film più ambizioso con questo "Dream Home", film di denuncia contro la speculazione immobiliare selvaggia di Honk Kong (e non solo). Le scene di violenza sono particolarmente estreme e fantasiose, non prive di un sottile umorismo nero ed entreranno nella storia del festival. Altrettanto riuscita è la parte drammatica dove il regista racconta [...] Vai alla recensione »