Titolo originale | Jim Shvante (marili svanets) |
Anno | 1930 |
Genere | Documentario |
Produzione | URSS |
Durata | 55 minuti |
Regia di | Mikhail Kalatozov |
MYmonetro |
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CONSIGLIATO SÌ
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Questo documentario romanzato è un po' un Tierra sin pan avanti lettera, in quanto la Svanezia, valle molto alta (2000 m) del Caucaso, era a quell'epoca non meno arretrata delle "hurdes" spagnole. I suoi abitanti, che continuavano a vivere in torri di stile feudale, dovevano portarvi il sale a forza di braccia, attraversando mortali distese di ghiaccio, mentre la neve cadeva a volte sul misero grano di luglio. Una donna che sta per partorire cacciata dalla sua casa, una vacca sgozzata, un cavallo che galoppa sino a farsi scoppiare il cuore, una vacca che beve avidamente l'orina umana perché salata, delle monete contate su un crocifisso, un neonato straziato da un cane: ecco altrettanti pezzi che si potrebbero definire `bunueliani' se lo spagnolo e il russo non avessero reciprocamente ignorato il loro film e addirittura la loro esistenza in quanto cineasti. Kalatozov, operatore che inizia qui la sua opera di regista, ama le inquadrature raffinate, un montaggio eizensteiniano, un lirismo alla Dovzenko. Si riconosce, in certi effetti, il futuro regista di Quando volano le cicogne. Rimane di gran lunga la sua opera migliore e un film poco noto, ma stupefacente per la sua durezza e l'eloquenza delle sue immagini. Il finale è ottimista: si costruisce una strada che legherà la Svanezia al mondo civile.
Da Dizionario dei film, Firenze, Sansoni, 1968