Titolo originale | Akibyori |
Anno | 1960 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Giappone |
Durata | 129 minuti |
Regia di | Yasujirô Ozu |
Attori | Yoko Tsukasa, Setsuko Hara, Mariko Okada, Keiji Sada, Miyuki Kuwano, Shin'ichirô Mikami Shin Saburi, Chishû Ryû. |
Uscita | lunedì 13 luglio 2015 |
Tag | Da vedere 1960 |
Distribuzione | Tucker Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,52 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 9 ottobre 2015
Un film che, impregnato di agrodolce nostalgia, mette in scena i maneggi di tre vecchi amici. In Italia al Box Office Tardo autunno ha incassato 16,5 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Ritrovatisi a commemorare la scomparsa dell'amico Miwa, tre uomini si preoccupano dei destini della vedova Akiko e della figlia Ayako e decidono di proporre loro dei buoni partiti affinché si sposino. Ayako, pur trovando gradevole la compagnia del pretendente Goto, si rifiuta di sposarlo per non lasciare da sola la madre. Quando però viene a sapere che anche Akiko potrebbe risposarsi, Ayako va su tutte le furie, convinta che la memoria del padre sia stata tradita.
Il terzultimo film del maestro giapponese è anche il compendio del suo ultimo periodo, quello dell'Ozu a colori, caratterizzato da toni da commedia, che ha inizio con Fiori d'equinozio. Ogni situazione, discordia, evento affrontato in Tardo autunno rimanda ad almeno un'altra opera dell'autore, così come il cast, popolato da tutti i volti che hanno contraddistinto le opere precedenti. In una sintesi dell'Ozu-pensiero, che prende le mosse da una sorta di remake di Tarda primavera del 1949, il fulcro della vicenda non può che essere rappresentato dai matrimoni, pianificati e mai realizzati, e dallo scontro tra una generazione smarrita di fronte all'occidentalizzazione esasperata e una con le idee chiare sulla propria identità e sul proprio futuro. In un ribaltamento straniante della consuetudine, sono infatti i genitori vedovi a chiedere il da farsi ai figli, in cerca di una loro approvazione. Come se i primi fossero consapevoli dei gravi errori commessi, al punto da non volerne provocare altri. Una riflessione su una generazione che ha ridotto il Giappone in frantumi esercitata da un Ozu maturo, in dubbio lui per primo - si arguisce - sulle sue stesse scelte di vita, che lo hanno portato a scegliere il celibato e a rimanere vicino alla madre. Se nel primo periodo dell'autore il matrimonio infatti conduceva all'infelicità o all'apatia, ora è il veicolo essenziale di una società sana e consapevole di mescolare elementi della tradizione e una nuova prospettiva sull'esistenza.
Ritorna la coppia trainante di attori di Viaggio a Tokyo, formata dall'"eterna vergine" Setsuko Hara e da Chishu Ryu. Ma se quest'ultimo è limitato a un ruolo di contorno, la diva dà vita alla figura archetipica di Akiko, che sceglie la solitudine e il ricordo della persona amata senza ostacolare il naturale corso degli eventi (passando qui dal ruolo della figlia in Tarda primavera a quello della madre).
Fedele a se stesso e al proprio stile consolidato nell'uso della macchina da presa, in Tardo autunno Ozu privilegia l'uso di campi vuoti, quasi a concedere allo spettatore il tempo di riflettere su quanto visto e aumentare così la sensazione di una messa in scena quasi teatrale, in cui il pubblico è destinato a svolgere un ruolo attivo di fronte alla rappresentazione in corso. Mai come in Tardo autunno, infatti, la sensazione è di assistere a una pièce e mai come qui sono evidenti le composizioni corali con cui gioca il regista-demiurgo, che predispone azioni quasi gemellari per aumentare e rendere visibile l'empatia tra i personaggi, siano essi i tre uomini che confabulano e pianificano nozze a tavolino o Akiko e Ayako, unite da un destino inscindibile. Nella frase "La vita è semplice, sono le persone a complicarla" la sintesi essenziale dell'opera di un'esistenza e la conferma del ruolo di Tardo autunno come summa del corpus autoriale di uno dei più grandi registi di ogni tempo.
TARDO AUTUNNO disponibile in DVD o BluRay |
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C’è il trattenersi, l’indugiare pensoso, in un tempo sospeso, incantato, nel passaggio da un’età all’altra, diviso tra un desiderio di permanere, sottraendosi, presso il focolare domestico, nel culto degli avi, e un anelito alla fuga in avanti, un darsi incondizionato alla vita. Forze centrifughe, impersonate da agenti inconsapevoli, tre vecchi amici, agiti dal [...] Vai alla recensione »
Mamiya (Shin Saburi) è il più “laico” e pratico di Hirayama,professore universitario, vedovo da 5 anni e di Taguchi, che parla troppo e che in un rametto di the che galleggia verticale vede un segno del Cielo. Sono al 7° anniversario della morte di Miwa, un amico farmacista; vengono accolti dalla figlia, Ayako(Yoko Tetsua), e dalla moglie, Akiko (Setsuko Hara), sui [...] Vai alla recensione »
La Torre di Tokyo è stata costruita nel 1958: un simbolo imponente della città e della rinnovata potenza del paese nel pieno del suo boom economico. Significata anche sancire la fine delle difficoltà del dopoguerra, come racconta il film Always: Sunset on Third Street (2005) di Takashi Yamazaki. La Torre di Tokyo svetta nelle prime inquadrature di Tardo autunno, il terzultimo film di Yasujiro Ozu. Vai alla recensione »