Anno | 1970 |
Genere | Western, |
Produzione | Italia |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Enzo Barboni |
Attori | Terence Hill, Bud Spencer, Farley Granger, Remo Capitani, Steffen Zacharias Gisela Hahn, Ugo Sasso, Gaetano Imbrò, Riccardo Pizzuti, Fortunato Arena, Ezio Marano, Michele Cimarosa, Dominic Barto, Elena Pedemonte, Luciano Rossi, Dan Sturkie, Paolo Magalotti, Vito Gagliardi, Antonio Monselesan, Franco Marletta, Luigi Bonos, Thomas Rudy. |
Uscita | giovedì 9 giugno 2022 |
Tag | Da vedere 1970 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,89 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 6 giugno 2022
È un film western? Un film comico? Un western comico? Non esattamente: è un film di Bud Spencer e Terence Hill, che fa genere a sé, anche se all'epoca non si poteva sapere. In Italia al Box Office Lo chiamavano Trinità... ha incassato 59,7 mila euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Trinità, un pistolero pigro, vaga per il deserto, fa fuori due cacciatori di taglie in una locanda a cui sottrae la loro preda messicana e arriva in un paese dove suo fratello Bambino, un ladro di cavalli, si spaccia per lo sceriffo del luogo dopo aver sparato per sbaglio a quello vero. Dopo essersi appena rivisti, Trinità vede Bambino in azione che sta fronteggiando tre uomini del maggiore Harriman, un ricco allevatore che sta terrorizzando un gruppo di mormoni guidato da Tobia, che è contrario ad ogni forma di violenza, per impadronirsi del loro territorio. I due fratelli entrano così in azione per difendere la comunità di cui fanno parte due affascinanti ragazze, Sarah e Giuditta, da cui Trinità è stato colpito appena le ha viste in paese per fare provviste. A sua volta Bambino vuole impadronirsi della mandria di cavalli del maggiore e sta aspettando l'arrivo dei suoi due complici, Faina e il Timido, per raggiungere l'obiettivo.
Gli ultimi fuochi degli spaghetti-western. Lo chiamavano Trinità..., quarto film della coppia Bud Spencer e Terence Hill che E. B. Clucher (Enzo Barboni) eredita da Giuseppe Colizzi, rappresenta nel 1970 un decisivo punto di rottura per il genere.
Si esce all'improvviso dal West crepuscolare caratterizzato da protagonisti disincantati e cinici, una cruda violenza e dal ricorrente tema della vendetta. Il genere si contamina con una comicità che ha la velocità incontrollata delle gag del muto. Gli schiaffi e i cazzotti sostituiscono le pistole anche se nella scena della locanda Trinità può esibire le sue doti di pistolero, anticipando gli altri con un colpo d'occhio, un gesto improvviso che non solo vede ma percepisce quello del suo nemico. Il ritmo può cambiare da un'inquadratura all'altra. Si passa dal silenzio dilatato della scena in cui i due fratelli si rivedono dopo molto tempo, con Trinità che passa davanti a Bambino, alla lunga sequenza dello scontro tra gli uomini del maggiore e i mormoni con i due protagonisti che fronteggiano più uomini insieme e in cui c'è lo stacco improvviso di montaggio con Trinità che dà un pugno in faccia. Sembra un balletto, una danza musical che arriva da Sette spose per sette fratelli di Donen. In più c'è dentro quel vento di libertà del western New Hollywood come Butch Cassidy, più che nei temi o nelle atmosfere, proprio nel modo di filmare la scena del bagno nel fiume. Clucher/Barboni, che si era fatto conoscere soprattutto come direttore della fotografia soprattutto per i film di Sergio Corbucci con cui aveva collaborato anche in Django (uno dei passaggi cruciali del western all'italiana) e che con Lo chiamavano Trinità... Era al secondo film come regista dopo il trascurabile Ciakmull. L'uomo della vendetta, valorizza al meglio la coppia Bud Spencer-Terence Hill, che si scambiano i ruoli, si fanno da spalla, agiscono in coppia oppure uno guarda quando l'altro è in azione e interviene solo se c'è bisogno. Sembrano capitati lì per caso, lasciano il segno della loro presenza e poi se ne vanno.
Tra padelle di fagioli, scontri al saloon e la perfidia sottotraccia di Farley Granger in un cambio totale di immagine rispetto ai suoi ruoli con Hitchcock in Nodo alla gola e L'altro uomo e Visconti in Senso, Lo chiamavano Trinità... È ancora oggi un film divertentissimo, tra i migliori della coppia Bud Spencer-Terence Hill, che regge alla grande e dove la musica di Franco Micalizzi lascia il segno nel film come quelle di Ennio Morricone per i western di Sergio Leone. Non ha affossato il western all'italiana. L'ha solo cambiato già all'inizio con Trinità trascinato dal cavallo nel deserto e ha inaugurato un'altra fortunata stagione nel cinema italiano. Grandissimo successo al box-office con oltre tre miliardi di lire con un sequel, ...continuavano a chiamarlo Trinità, che ha incassato ancora di più ed è tra i film italiani più visti di sempre. Omaggiato da Quentin Tarantino in Django Unchained.
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grandi tutti i commenti precedenti, non si può non rendersi conto di essere di fronte (come in tutti i mitici film della coppia) alla perfezione del mix di intrettenimento, divertimento, genuinità, qualità del messaggio, perfino come detto da qualcuno fotografia, e comprimari davvero eccellenti, come il maggiore che è protagonista di un hitchcock.
Bambino (Bud Spencer), evaso dal carcere e spacciatosi per il neo-nominato sceriffo di una cittadina (quello autentico è stato da lui ucciso, anche se poi le cose si riveleranno non essere proprio così), si trova ad avere a che fare, nel fittizio ruolo di tutore della legge, con la controversia tra degli allevatori mormoni - che rifuggono ogni forma di violenza, perlomeno dapprima -& [...] Vai alla recensione »
Ottimo misto tra Western e comico,il film ti fa proprio vivere le molte strade che prendono i protagonisti,belli dunque i momenti degli addii,può darsi che i due fratelli si rincontrino il giorno dopo come che non si rincontrino più,ognuno sulla sua strada. Memorabile la colonna sonora non che l'epico duo Bud Spencer e Terence Hill.
In questo stupendo film del 1970 l’accoppiata vincente è composta dai mitici Bud Spencer e Terence Hill. La coppia italiana (Carlo Pedersoli alias Bud Spencer e Mario Girotti alias Terence Hill) ha recitato in numerosi film, ma in questa pellicola raggiunge il massimo affiatamento dando vita a scene che rimarranno nella storia del cinema.
Uno dei migliori film della coppia Spencer-Hill, che in questo western vestono i panni di due fratelli non proprio santarellini, anzi tutt'altro, Terence Hill veste i panni del temibile Trinità, la mano destra del diavolo, mentre il fratello col nomignolo "Bambino" si ritrova per puro caso sceriffo di un piccolo villaggio dove un Maggiore vuole impadronirsi delle verdi terre di [...] Vai alla recensione »
Ovviamente non sono qui a commentare un magnifico Western in stile Sergio Leone,ci mancherebbe altro,ma nella mia memoria è una di quei film che non posso non rivedere quando ne ho occasione. Il mitico Spencer ed Hill hanno fatto commedie a centinaia e scazzottate a palate in tanti altri contesti ed avventure,ma questa rimane indubbiamente nei nostri cuori.
Non è la prima volta che la coppia Terence Hill e Bud Spencer lavora insieme, ma questo è senz'altro il capostipite di una lunga serie di films ironici spassosi e divertenti, anche se senza pretese! Da ragazzo leggevo anche i fumetti di Cocco Bill di Jacovitti, il cow boy con le "pistole facili" e Terence Hill, in questo film me lo ricordava non poco, anche sul fatto che il maggiore va ad assoldare [...] Vai alla recensione »
Mentre lo spaghetti-western impazzava e faceva successo nelle sale italiane, E.B.Clucher (Enzo Barboni) bussava alle porte dei produttori per discutere l'idea di uno spaghetti-western meno serio e più dedito alle gag che alle sparatorie. Dopo molte risposte negative, Italo Zingarelli accettò l'onere della produzione, facendo si che “Lo chiamavano Trinità.
Il duo Spencer-Hill c'è a chi piace e a chi non piace. Ma anche a chi non piace si consiglia questo film e di non prenderlo come un film in cui si vedono solo le solite scazzottate, ma come un omaggio, o anche una parodia se si vuole, ai spaghetti-western di Sergio Leone che in quel periodo erano la mania del momento a livello cinematografico.
Simpaticissimo film che lanciò la coppia comica Bud Spencer e Trence Hill.Rivisitazione in chiave comica dello spaghetti western che spopolava in quel periodo.Gli attori sono perfettamente tagliati per quei ruoli e la commistione humor scazzottate innocue, è perfetta per confezionare il capostipite di un genere fortunatissimo che accompagnerà i suoi estimatori per i successivi [...] Vai alla recensione »
Li potete criticare, potete dire che i loro film fanno schifo ma, per chi nn guarda i, film con i paraocchi e la puzza sotto il naso questo film risulta essere, senza esagerarare, un capolavoro. dopotutto il cinema è questo: emozioni, e questo film ti lascia un senso di spensieratezza dentro molto forte che ti MIGLIORA LA VITA e quando un film ti migliora la vita è un capolavoro punto. [...] Vai alla recensione »
Questo è uno dei migliori film di tutta la storia del cinema, il mitico duo Bud e Terence hanno fatto un miz fra azione e comicita. Questo era cinema, questo è capolavoro, bisogna essere dei deficenti per non apprezare questo film, troppo bella la frase "Io non c'è lo con te, c'è lo con nostra madre". seriamente, ve lo sconsiglio risate assicurate, mai [...] Vai alla recensione »
Spettacolare il duo in questo film, forse il piu' riuscito della loro carriera. E commovente constatare che talvolta l'impegno premia, se consideriamo che il bughet di quei tempi non permetteva spreco di tempo e quindi di sovvenziamenti ulteriori. Film molto divertente,spassosissimo,se consideriamo l'originalita' dei personaggi e la bravura dei due attori, che hanno saputo,rispetto a gli altri film,immerg [...] Vai alla recensione »
Il piu' bel film del duo Spencer -Hill,una delle "coppie" del cinema piu' amate di sempre per la loro incredibile simpatia.Dietro la maschera di due furfanti ,abilissimi con la pistola ,si nascondono in realta' due "bonaccioni" semplici pronti a sostenere i piu' deboli. La fotografia e le ambientazioni sono eccellenti.
una commedia western come non nè avremmo mai più, una simpatica colonna sonora, un coppia che con questo film è entrato a far parte della storia del cinema.
Da bambino, metà anni '70, frequentavo con una certa assiduità un cineforum parrocchiale. Laurel & Hardy, Bud Spencer e Terence Hill, l'immancabile Marcellino. In quarta ginnasio mi iscrissi ad una specie di circolo, ma il primo impatto con Il posto delle fragole fu tremendo. La volta successiva tornai per Uccellacci e uccellini, e ci rimasi male perché Totò non faceva ridere.
LO CHIAMAVANO TRINITà (IT, 1970) diretto da ENZO BARBONI CLUCHER. Interpretato da TERENCE HILL, BUD SPENCER, FARLEY GRANGER, STEFFEN ZACHARIAS, DAN STURKIE, REMO CAPITANI, GISELA HAHN, ELENA PEDEMONTE, ALFIO CALTABIANO, DOMINIC BARTO, RICCARDO PIZZUTI, EZIO MARANO, LUCIANO ROSSI, UGO SASSO Siamo nel Far West: Trinità, pistolero indolente e smilzo ma abilissimo tanto coi cazzotti quanto [...] Vai alla recensione »
...è bello rivedere film visti da giovane, con un occhio più attento e maturo. Non sarà un capolavoro, ma è fatto bene. Eccellente la fotografia, con splendidi paesaggi.
la cosa più bella la scrive una recensione qui sotto 'un western che rinnega il western', fu proprio così; il 23 dicembre del 70 quando lo vidi all'Arcobaleno di Bologna rimasi entusiasta, tornai a casa in preda all'esaltazione; Zingarelli padre e la figliuola Sandra cercarono di proporlo ai distributori come film di natale ma non lo voleva nessuno, hill e spencer erano [...] Vai alla recensione »
uno dei film più stupidi di tutta la storia del cinema
mi sono iscritto a mymovies solo per dare il mio contributo a questo "piccolo" orgoglio italiano datato 1970 e chiedere all'autore della recensione dal titolo "il western che rinnega il western" da dove ha abbia tirato fuori quella sua insopportabile e presuntuosa malevolenza gratuita nei confronti di questo bellissimo film. Una recensione spietata e totalmente soggettiva incapace [...] Vai alla recensione »
Ottimo film per il suo genere, in continuità con lo stile dei protagonisti. Benchè siano le botte ad essere menzionate per prime, quando si accenna ai film di Terence-Bad, ciò che piace è qualcosa di più: il carattere dei due in coppia, i piccoli colpi di scena e la sroria nel complesso, dalla quale, nonostante il genere traspare sempre una morale, o quanto meno una visione della vita.
E’ famoso per aver trasformato in leggenda un pasto a base di fagioli, divorati con incredibile sazietà da Terence Hill dopo due giorni di digiuno (l’attore lo rivelò più di una volta). A parte questo, i pregi di “Trinità” sono stati in gran parte sopravvalutati. Non si sa se catalogarlo come un western a pieno titolo o come una delle tante performance [...] Vai alla recensione »
Il nichilismo di base è lo stesso, un misto di curiosità e indifferenza che maschera un equilibrio etico di fondo, in cui si tempera il vero approccio alla realtà... Trinità entra nella scena del western italiano degli incipienti anni '70 alla stessa maniera in cui sei anni prima aveva fatto il suo ingresso lo straniero senza nome di Sergio Leone: polvere, solitudine e dissimulazione.
L'uno è smilzo, pigro e vagabondo, ma pistolero infallibile; l'altro è un corpulento e manesco ladro di cavalli, al momento sceriffo per caso e convenienza. Formano una delle coppie più famose e redditizie del cinema italiano: qui sono Trinità e Bambino, dovunque Terence Hill e Bud Spencer, all'anagrafe Mario Girotti e Carlo Pedersoli. Campione di incassi nel 1970, ora restaurato a cura della Cineteca [...] Vai alla recensione »
Non è solo per nostalgia di un passaggio di vita e di cinema che si torna a vedere questo restauro pellicola-digitale (nel solito gran lavoro del Cinema Ritrovato di Bologna) del western ironico satirico campione d'incassi eterno prima al cinema e poi in tv. È il lavoro migliore di Spencer e Hill, incastrati in una sceneggiatura di paradossi e invenzioni efficaci anche quando banali (l'indimenticabile [...] Vai alla recensione »
Solo un paio di mesi fa il pubblico italiano si è trovato di fronte Altrimenti ci arrabbiamo, il remake/sequel del celeberrimo film di Marcello Fondato che nel 1974 venne visto da 11 milioni di spettatori, guadagnando oltre 6 miliardi di lire: una cifra monstre, ma che appare ancora più a siderale distanza se messa a confronto con i centodieci mila euro, centesimo in più centesimo in meno, raggranellato [...] Vai alla recensione »
Sono passati 52 anni da quel 1970 in cui lo spaghetti western - genere che aveva avuto il suo apice nel decennio precedente - veniva ribaltato nei suoi clichè e contaminato con la commedia. A compiere questa operazione, che pareva impensabile in un filone così fecondo - ma anche così standardizzato nei suoi topoi - un ex direttore della fotografia alla seconda prova da regista (l'altra era stata il [...] Vai alla recensione »
C'è una mucca pezzata sul tetto della locanda, uno scorpione nello stivale trascinato da una treggia nel deserto e una mosca che atterra nella pignatta colma di appetitosi fagioli. Basterebbe senza ombra di dubbio questa descrizione per cogliere al volo il non western per antonomasia, per alcuni capace di affossare definitivamente il genere in Italia, per altri capace come pochi a ricordare che basterebbe [...] Vai alla recensione »
Come parziale risarcimento del penoso remake di "Altrimenti ci arrabbiamo", che fortunatamente quasi nessuno ha visto, ritorna nelle sale, dopo un eccellente restauro delle immagini e del sonoro, il primo grande successo della coppia Terence Hill e Bud Spencer. A distanza di più di mezzo secolo, le avventure di Trinità e Bambino conservano la freschezza di allora.