Anno | 2023 |
Genere | Fantastico |
Produzione | Belgio, Francia, Lussemburgo |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Bertrand Mandico |
Attori | Christophe Bier, Audrey Bonnet, Françoise Brion, Agata Buzek, Holly-Rose Clegg Nicolas de Lavergne, Marie Drion, Claire Duburcq, Michaël Erpelding, Lucas Faulong, Yuming Hey, Elina Löwensohn, Anne Lise Maulin, Sandra Parfait, Anna Raisson, Nathalie Richard, Julia Riedler, Karoline Rose Sun, Christa Théret. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 aprile 2023
Le sei vite di Conann, perennemente condannato attraverso il tempo.
CONSIGLIATO N.D.
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Viaggiando nell'abisso, il segugio infernale Rainer racconta le sei vite di Conann, perennemente messo a morte dal suo stesso futuro, tra epoche diverse e miti. Dalla sua infanzia, schiavo di Sanja e della sua orda barbarica, fino alla sua ascesa alle vette della crudeltà alle porte del nostro mondo.
Il cane dell'inferno Rainer racconta le vite della barbara Conann attraverso epoche e miti diversi. Rilettura al femminile di un simbolo virilista, Conann prende le mosse da uno spettacolo allestito in quello che fu il regno di Patrice Chéreau, il Théâtre Nanterre-Amandiers, progetto del quale mantiene l'unità di luogo (è girato in una fonderia in disuso).
Non hanno troppe cose in comune, Il sol dell'avvenire di Nanni Moretti e questo film di Bertrand Mandico passato alla Quinzaine, tranne probabilmente il fatto di essere entrambi a Cannes 76. Anzi, Mandico sembra qui allinearsi in qualche maniera anche alla deriva body horror del cosiddetto dream cinema francese di cui è alfiere (e che l'amico Yann Gonzales aveva anticipato guardacaso dalla Croisette [...] Vai alla recensione »
Sono trascorsi sei anni da quando la sala Perla al Lido di Venezia, "casa" (tra gli altri) della Settimana Internazionale della Critica, si illuminò del bianco e nero abbacinante - con parti a colori - de Les Garçons sauvages, l'esordio alla regia di un lungometraggio per il francese Bertrand Mandico. Se una parte del pubblico e del popolo degli accreditati voltò le spalle al film, forse per la sua [...] Vai alla recensione »