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Un ritratto unico di un mito della modo. Espandi ▽
Un ritratto unico di uno dei più grandi miti della storia della moda. Il designer ispira ancora oggi molti dei suoi coetanei più giovani, ma nessuno conosce il suo volto. Rimane un vero enigma. In esclusiva per questo documentario, accetta di prendere finalmente la parola e guidarci per tutta la sua carriera e svelare alcuni aspetti della sua giovinezza. Recensione ❯
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Dal romanzo di Paolo Cognetti, un film sull'amicizia e sul grande potere attrattivo della montagna. Drammatico, Italia, Francia, Belgio2022. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Decenni di amicizia tra un giovane che proviene dalla città e un pastore. Espandi ▽
Van Groenigen e Vandermeersch, nell'adattare il romanzo omonimo del Premio Strega Paolo Cognetti, sorprendono lo spettatore sin da quando si spengono le luci in sala. Hanno infatti deciso di adottare un formato di proiezione ristretto che ricorda un po' i documentari di montagna di un tempo che fu quando, per avere un'attrezzatura leggera al seguito, si girava in 16 millimetri. Da tempo ormai le cime, innevate e non, si vedono offrire tutta l'ampiezza dello schermo che fa risaltare la loro imponenza. Qui invece l'impressione che si ha da subito, grazie anche alla voce narrante, è quella della descrizione della nascita e dell'evoluzione di un'amicizia a cui le montagne fanno non da sfondo ma da elemento fondamentale di unione che diviene, ad un certo punto, divaricazione. Si tratta dell'incontro tra due visioni della vita che l'ambiente naturale finisce con il determinare in modo quasi cogente. Recensione ❯
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Piove, un'opera seconda solidissima che segue schemi tutti suoi e ha il coraggio di dirci le cose come stanno. Drammatico, Belgio, Italia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film gioca coi codici del genere thriller/horror applicati a un dramma familiare, per raccontare una società contemporanea sempre più rancorosa e sotto pressione. Espandi ▽
Roma è sommersa dalla pioggia. Le fogne tracimano, i tombini saltano. Incappucciati e zuppi vagano per la città Thomas e la sua famiglia. La loro vita si sta rompendo. Come si stanno rompendo le vite degli altri, amici, vicini, sconosciuti. Dalle fogne e dagli scarichi viene fuori una nebbia che ti entra in corpo e ti fa uscire fuori tutto il male che hai accumulato dentro. Il male che tutti hanno. Piove è il secondo titolo nella carriera di Paolo Strippoli, un altro punto a suo favore nella scalata al sistema-cinema italiano. Il regista-sceneggiatore, già segnalato l’anno scorso per il successo mondiale su piattaforma di A Classic Horror Story (co-firma Roberto De Feo, lancia Netflix), continua a lavorare sugli schemi dell’horror in un modo tutto suo, molto più personale e riconoscibile di quanto la confezione faccia intravedere. Recensione ❯
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Dall'omonimo fumetto belga degli anni '70, un film di animazione pensato su misura per i più piccoli. Animazione, Belgio, Francia, Germania2020. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il film d'animazione tratto dall'omonimo fumetto franco-belga di Job e Derib. Espandi ▽
Il piccolo Sioux Yakari, mentre la sua tribù si appresta a migrare, si mette sulle tracce del mustang Piccolo Fulmine che nessuno è mai riuscito a cavalcare. Lo segue il suo amico cane Orecchio Piegato. Mentre il viaggio procede, Yakari riceve dal suo totem Aquila Reale una splendida piuma e il potere di parlare con gli animali. Saprà farne buon uso. Possiamo dire che, avvenimento sempre più raro al cinema, ci troviamo di fronte ad una storia priva di adultismi finalizzati a tenere desta l’attenzione dell’accompagnatore dell’infante al cinema. Tutto qui si rivolge ad un pubblico infantile senza però mai dimenticare, come nelle fiabe che si rispettino, una trasmissione di informazioni e di valori. A rendere il contesto ancor più interessante e apprezzabile contribuiscono i disegni e i colori che sono frutto di un attento studio della psicologia infantile non lasciando mai spazio, neppure nei necessari momenti di tensione, ad atmosfere inutilmente cupe. Recensione ❯
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Caper movie che utilizza la figura e la biografia di Van Damme per mostrare il rovescio della medaglia del successo. Commedia, Belgio, Lussemburgo, Francia2008. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Entrando nell'ufficio postale di una cittadina belga, Jean-Claude Van Damme rimane invischiato in una rapina a mano armata. A causa di un malinteso la polizia pensa che sia l'attore in persona a tenere in ostaggio dipendenti e clienti. Espandi ▽
Che fine ha fatto Jean-Claude Van Damme, paladino indiscusso degli action-movie degli anni Ottanta? E
cosa pensereste se il nostro eroe fosse coinvolto in una rapina, diventando il ricercato numero uno in
Belgio? In questa spiazzante fusione tra un biopic e un mockumentary, Van Damme - attraverso una
robusta prova d'attore - si mette in gioco raccontando la parabola discendente della sua carriera: tra
assegni scoperti e una separazione coniugale devastante, JCVD rende conto, con sorprendente autoironia
ed una sapiente familiarità con il cinema di genere, di cosa vuol dire restare imprigionato in un
personaggio. Recensione ❯
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Il divario generazionale tra adolescenti figli dell'era digitale e adulti che si confrontano con valori che non riconoscono più. Espandi ▽
Il giovane Kevin esce dalla prigione e sua madre chiede alla sorella di ospitarlo temporaneamente mentre tenta il reinserimento sociale lavorando come apprendista presso un idraulico. Il rapporto con la zia e con il cugino Sammy è apparentemente privo di complicazioni. Kevin entra nel giro dei coetanei diciassettenni di Sammy e conosce John, che ha un rapporto molto complicato con sua madre. Kevin si sente spinto ad aiutarlo fino a quando accade un evento che sconvolge le vite dei tre amici. Recensione ❯
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Un documentario su Sean Connery e la sua interpretazione iconica di James Bond. Espandi ▽
Un cast d'eccezione e un ricchissimo repertorio per il documentario che ricostruisce l'interpretazione più iconica di Sean Connery, l'agente segreto ideato da Fleming. Recensione ❯
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Ada aveva 19 anni. Lui era una persona che conosceva e lei non ha resistito. La testimonianza di Ada è fondamentale per questo film, ma in molti condividono la stessa storia. Recensione ❯
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Un ragazzo escogita uno strano modo per arrivare dal Libano all'Europa. Espandi ▽
La regista tunisina Kaouther Ben Hania mescola una storia d'amore senza frontiere con la blanda provocazione di una satira sul mondo dell'arte, il tutto premendo sul nervo scoperto della crisi dei rifugiati. Un tema attuale che mette alla berlina il privilegio occidentale, ed europeo in particolare, attraverso il simbolo di una schiena tatuata con un visto che permette l'ingresso nell'area Schengen. Adattata sul grande schermo, la schiena è quella magnetica di Yahya Mahayni, che fa un piccolo miracolo nel tenere insieme i molti toni, spesso divergenti, del film. A contendersene l'umanità c'è una schiera di personaggi che, un po' come tutto L'uomo che vendette la sua pelle, risultano posticci e superficiali, e purtroppo ben oltre le intenzioni degli autori. Certamente suggestivo e capace di provocare il dibattito (caratteristica che ha regalato al film anche una candidatura agli Oscar), ma solo ed esclusivamente a un livello ben più epidermico di qualunque tatuaggio. Recensione ❯
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Un audace dramma di gelosia, amore e morte che reinventa la nota favola. Drammatico, Spagna, Francia, Belgio2012. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Con questo lavoro, il regista spagnolo Pablo Berger omaggia i film muti in bianco e nero degli anni Venti. Espandi ▽
Carmen è la giovane figlia del famoso torero Antonio Villalta, che ha abbandonato la corrida dopo la perdita della moglie, morta di parto. Con gli anni la bambina cresce e il padre si risposa con la tirannica Encarna. La ragazza trova rifugio e consolazione dalla nonna, un'apprezzata ballerina di flamenco. Col tempo la convivenza con la matrigna diventa insostenibile e la giovane è costretta a scappare, in compagnia dei suoi nuovi amici, un gruppo di nani toreri. Recensione ❯
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Klapisch rinnova il suo amore per la danza e dirige un feel-good movie sulla fragilità che si fa forza. Commedia, Drammatico - Francia, Belgio2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Elise, una ballerina classica molto promettente, si infortuna durante un'esibizione a 26 anni e prova a ripartire dalla danza contemporanea. Espandi ▽
Élise è un'étoile, ha ventisei anni, una fede salda nella danza e un fidanzato volubile. Turbata dal tradimento del suo compagno cade in palcoscenico, rovinosamente. Il referto medico è crudele e mette in pausa la sua carriera. Riposo forzato per due anni. Tradita dal suo corpo e da chi ama, è pronta a rinunciare e a seguire un'amica e il suo compagno, cuochi itineranti, in Bretagna. Insieme preparano i pasti per una maison di artisti che ospita per una stagione un coreografo israeliano (Hofesh Shechter!) e la sua compagnia. Tra legamenti e (nuovi) legami, per la ragazza si delinea un nuovo orizzonte. Un nuovo ritmo, elettrico e tribale, ancorato alla terra e al territorio.
Alternando momenti leggeri e momenti gravi, scene collettive e intervalli intimi, La vita è una danza cattura i movimenti coreografici (ed esistenziali) con una vivacità formidabile, complice un cast ispirato
Il tema della caduta e della risalita non è nuovo ma Klapisch lo assume con candore, trasmettendo allo spettatore una concezione diversa del virtuosismo, basato sulla frangibilità e lontano dal corpo glorioso e altamente performante in cui i ballerini sullo schermo sono ancora imbrigliati. Recensione ❯
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Nel 1963 il padre di Anna Frank, unico sopravvissuto della famiglia, aprì l'archivio utilizzato per realizzare questo film. Espandi ▽
Amsterdam, a un anno da oggi. Nel museo dedicato ad Anna Frank un temporale infrange la teca nella quale è custodito il diario della ragazzina ebrea morta in un campo di concentramento dopo aver vissuto per oltre due anni nascosta con la sua famiglia nell'attico segreto di una palazzina della città olandese. Dalle pagine del diario "liberato" si materializza Kitty, l'amica immaginaria con cui Anna conversava in quel testo quasi epistolare. Kitty vede i visitatori del museo, fra cui un ladruncolo di nome Peter, ma loro non vedono lei: perché la ragazza diventa visibile solo fuori dalla casa-museo di Anne, e solo se ha con sé il diario della sua amica perduta. Recensione ❯
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La storia vera della direttrice d'ochetsra e pianista Antonia Brico. Espandi ▽
New York, 1926. Appassionata e ambiziosa, Antonia sogna di diventare direttore d'orchestra. Nonostante il suo talento, tutti si rifiutano di prenderla sul serio perché Antonia è ... una donna. Si impegna nella lotta della sua vita, a rischio di porre fine alla sua relazione con l'affascinante Frank Thomsen. Recensione ❯
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I tormenti interiori di Violette Leduc sono tradotti dalla Devos in sguardi, gesti, reazioni che non vanno mai sopra le righe. Commedia, Francia, Belgio2013. Durata 139 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bio-pic su Violette Leduc, tra gli amici di Simone de Beauvoir oggi relativamente sconosciuta. Espandi ▽
Nella Francia occupata dai nazisti Violette Leduc traffica nel mercato nero e cerca di portare avanti un mènage difficile con un coniuge gay. Il suo incontro con Simone De Beauvoir le cambia la vita. La scrittrice la spinge a trasformare le proprie angosce esistenziali in parole scritte. E' l'inizio di un percorso che la porterà ad essere una delle scrittrici più coraggiose ed apprezzate della Francia. Recensione ❯
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La vita di Omar Blondin Diop, attore scelto da Godard per La cinese. Espandi ▽
In una foto di Parigi della fine degli anni '60, lo si può vedere tra la folla, non lontano da Daniel Cohn-Bendit. A Nanterre è uno studente di filosofia e attivista. Preferirebbe leggere Foucault piuttosto che il libretto rosso di Mao, il che non impedisce a Jean-Luc Godard di dargli il ruolo di un esegeta di Mao in La cinese. Proprio come la breve vita di Omar Blondin Diop si è svolta su diversi livelli, Vincent Meessen sovrappone anche i materiali che compongono questo film. Le inquadrature uniscono passato e presente; Parigi, Dakar e Pechino forniscono le ambientazioni; I colori caratteristici di Godard, rosso e blu, la rievocazione di scene tratte da La chinoise. Il livello più alto del film, tuttavia, è la dialettica politica: Léopold Sédar Senghor, tra tutti, poeta e presidente del Senegal indipendente, fautore di Négritude, perseguita i suoi nemici. Nel 1973 Diop muore in un'età scandalosamente giovane, nella prigione di Gorée al largo della costa del Senegal. Recensione ❯
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