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Film tecnicamente perfetto (nella fotografia soprattutto, per i particolari della uniforme dei piloti degli Spifire, e per l'inquadratura dei natanti civili accorsi a soccorrere i connazionali in balia di bombe, bombardieri e U-Boat tedeschi) con pochissimo parlato (visto in originale con sottotitoli in italiano, alcuni non chiari tuttavia), e forse eccessivo negli effetti sonori, ma ciò può essere dipeso dal surround della sala in cui l'ho visto (Odeon- Firenze, peccato per la galleria chiusa anche se le poltrone in platea, ormai un po' consunte, siano peraltro comode). La tragedia di quel Maggio 1940 la conosciamo tutti ( invero non tutti, i giovani -e non solo i millennial- non sanno nemmeno cosa sia stata la 2^ Guerra Mondiale, e tantomeno questa dei 100.000 soldati inglesi morti su oltre 400.000 in evacuazione verso 'casa' attraverso il Canale della Manica dopo una terribile disfatta alleata in terra francese diventata ormai interamnete tedesco-nazista come gran parte dell'Europa), e questa ne è stata la ricostruzione cinematografica di Christopher Nolan. Perfetta, dicevo, dal punto di vista cinematografico. Ma algida. Senza patho, tantos da sembrarmi un videogioco. C'è stata più emozione e senso della realtà tremenda della guerra in una sola scena di "Salvate il soldato Ryan" (1998) -quando il Capitano (Tom Hanks) ferito alla fine muore svuotando il caricatore della sua pistola contro il nemico, che in tutto questo film. E per la cronaca, sebbene qui vi siano attori di buona caratura, ho avvertito una qualità più aderente alla realtà in altri film di guerra (o meglio sulla guerra) in certi film del passato che non in Dunkirk ricca di moderna tecnolgie che allora erano sconosciute: come in "The D Day" per esempio, di oltre 50'anni fa, e "Midway" ,quest'ultimo forte anche di grandissimi attori di carisma e talento irraggiungibili). Senza andare indietro a "Obiettivo Burma" (1945) in un magnifico bianco e nero. Ma questo dipende in genere dall'eccessivo uso degli effetti speciali (come in "Pearl Harbour", e non qui, dove il regista s'è affidato alla pellicola) alla straripante digitalizzazione e pixellizzazione. Roba fredda, appunto. Senz'anima. A parte la tragedia dei morti veri, naturalmente. E della guerra, come sempre una follia. Ps Nei titoli di coda si legge di un ringraziamento a "Sir Michael Caine": chissà per quale motivo.
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