Cloud Atlas |
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Un film di Tom Tykwer, Lilly Wachowski, Lana Wachowski.
Con Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess.
continua»
Fantascienza,
durata 172 min.
- USA, Germania, Singapore, Hong Kong 2012.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 10 gennaio 2013.
MYMONETRO
Cloud Atlas ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Cloud Atlas ricomicia da...3
di Gionni_Feedback: 108 | altri commenti e recensioni di Gionni_ |
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lunedì 21 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se il mondo del domani dovesse essere raccontato da 3 persone, i registi di questo film-capolavoro sarebbero i fiduciari perfetti delle gesta di un pianeta che sebra prendere sempre di più la strada di questo "evoluzionismo regressivo" che tanto sta cuore ai genitori di Matrix , i fratelli Wachowski. Il tutto condito dallo scorrere paziente ed inesorabile del tempo, firma e gioiello del regista tedesco Tom Tykwer. I 3 lavorano di concerto raccontando parallelamente 6 storie in 6 periodi storici diversi. Apre il film un Tom Hanks inedito, in una forma a dir poco smagliante, nelle vesti di un "capraio" di una civiltà postmoderna che fa il filo, quasi a citarlo, a Waterworld, incarnandone il senso di forzato rinnovamento di una società che per andare avanti deve ritornare alle sue origini più preistoriche ed arcaiche. Iniziano così le danze con le storie, 6 personaggi che non sono più in cerca di autore ma di uno sfogo, di un culmine, del coup de théâtre, ma che alla fine non sono altro che la trasfigurazione ancestrale degli odierni stati d'animo di un pianeta adolescente: confuso e allo sbando. Nascono così scenari futuristici che ci ricordano che la storia è un sussegurisi di episod. Ritroviamo quindi il tema della schiavitù selvaggia sia nell'episodio ambientato nell'ottocento che ha per protagonista l'avvocato Ewing, sia nell'episodio-chiave ambientato nel 2144 che ha come protagonista l'"artificio" Sonmy-451. La ridondanza, quasi spasmodica, attraversa tutta la pellicola, diventando essa stessa uno dei temi di un film che fa della ricchezza di scenari, del cast talentuoso e stellare, e dell'illogicità programmata dei cambi di scena le sue armi vincenti. La corposità dell'opera cinematografica la si avverte anche nella durata del film, decismanete lungo, incapace di trattenere l'attenzione del pubblico "dei più", ma che stimola l'immaginazione del pubblico già allenato dalla trilogia di "Matrix" ed dal ritmo del tempo di "Profumo-Storia di un assassino". Le sale così vengono spaccate in 2 gruppi, i classici PRO e CONTRO che danno vita, già allo scorrere dei titoli di coda ad un acceso dibattito sulla qualità di un film, la cui unica colpa (se proprio ne dobbiamo trovare una) è quella di essere troppo lungimirante e troppo ricco di citazioni per un pubblico medio. Il resto è pura accademia, pietra miliare della storia del cinema per gli studenti dei prossimi anni. A questa generazione invece, il compito di educare i nostri figli a raccogliere il dono intrinseco della vita, succhiandone quasi l'essenza, per non dover arrivare ai tristi scenari post-apocalittici che il film racconta, non con disincanto, ma con la certezza che si arrivi a qualcosa di estremamente simile. Tre firme d'eccezione per un film che ne vale tre, una pellicola che va al di là del prezzo del biglietto. Storico.
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