Uscito nel 2004 basato su fatti reali avvenuti in Ruanda nel 1994, ha la regia di Terry George regista irlandese naturalizzato USA (Una scelta d'amore, La guerra dei bugiardi) e anche sceneggiatore (Corte marziale, questo film).
L'ambiente è il Ruanda paese confinante con il Congo, la Tanzania e l'Uganda, filno al 1918 colonia tedesca passò sotto il controllo del Belgio che applicarono una pesante distinzione razziale, già prevista dai tedeschi, tra gli Hutu (Bantù) grande maggioranza e i Tutsi (detti anche Watussi) circa un 15/20% e la piccola minoranza di pigmei. I tutsi considerati razzialmente più evoluti vennero collocati nei posti di comando, gli Hutu erano la forza lavoro,quanto ai pigmei erano neanche considerati. Tale distinzioni vennero inserite nei documenti d'identità e ufficali e costituirono un mezzo successivamente per individuare i tutsi anche perchè le differenze fisiche spesso non erano rilevanti, i Tutsi probabilmente era una popolazione nilotica da vari secoli lì stanziata, i Tutsi spesso erano più alti e con la pelle più chiara ma la lingua era la stessa come gran parte dei costumi e delle usanze, oltretutto esistevano Hutu agiati e Tutsi poveri. Raggiunta l'indipendenza gli hutu essendo grande maggioranza conquistarono il potere instaurando una dittatura mono partitica che resistette fino al 1992, ci fu un'opposizione armata del RPF in prevalenza tutsi che perseguitati si erano rifugiati in Uganda, nel 1993 ci fu un accordo di pace che ammise più partiti, ma i disordini continuarono, nel 1994 l'aereo del presidente (donato dai francesi che per anni avevano finanziato ed armato la dittatura) venne abbattuto da un missile mentre atterrava a Kigali. Fu l'inzio di una spaventosa carneficina scatenate dalle milizie hutu contri i tutsi in cento giorni vennero uccisi un milione di persone (la popolazione era di 7) in gran parte tutsi ma anche molti hutu considerati traditori.
Il protagonista è Paul Rusesabagina (Don Cheadle) hutu, direttore di un elegante albergo: l'Hotel des mille collines appartenente ad una catena di proprietà della Sabena, è un uomo tranquillo, sposato con una tutsi Tatiana (Sophie Okonedo) 3 figli, lavora coscienziosamente, facendo rigare dritti i dipendenti (circa 100) ossessionato dalla pulizia, cordiale con gli ospiti, furbo tratta bene con le persone che contano è amico di un grossista Rutaganda che rifornisce l'albergo che è fanaticamente contro gli hutu, e del generaIe Bizimungo che lui corrompe regalandogli bottiglie di wisky. Scoppia la caccia ai tutsi, Paul salva i suoi vicini che la moglie ha nascosto in casa, portandoli all'albergo dove i soldati ONU comandanti dal colonnello Peter Oliver (Nick Nolte), hanno posto un presidio di soli 4 uomini , inizia così un'odissea per Paul che fuggiti gli ospiti bianchi grazie ai paracadutisti belgi e francesi, ospita prima 80 orfani portati dalle suore per evitare il loro massacro, così in poco tempo si rifugiano fino a 1200 persone, con attacchi dei miliziani hutu, con la polizia che di fatto li appoggia, Paul riesce a fermarli una volta per l'intervento del corrotto generale, poi grazie al Presidente della Sabena (Jean Reno) che fa intervenire il governo francese (che riforniva di armi il governo hutu) e così nuovamente l'esercito impedisce un massacro. Dopo molte peripezie un convoglio ONU riesce con difficoltà riesce a portare 800 profughi con Paul nelle zone controllate dalle forze del PDF che riescono a impedire un nuovo massacro.
Il film si rivela avvincente giratto in modo asciutto è quasi un film d'azione, che si colloca però in un avvenimento tragico con il massacro in soli 100 giorni di un milione di persone in gran parte tutsi e anche molti hutu "traditori", ma si presenta in modo intelligente e corretto non riducendo tutto ad una rappresentazione di sangue e corpi smenbrati, con dei poveri disgraziati (specie i bambini presi di mira) uccisi con i machete (importati dalla Cina), coltelli, bastoni e vanghe, in esecuzione della parola d'ordine lanciata dala radio "tagliate gli alberi alti". Il regista intelligemente affronta i massacri, allucinante la scena dell'auto che nella nebbia di notte non riesce a percorrere una strada e Pual scopre che la strada è coperta di cadaveri, però non usa scene truculente o da "grand guignol", ad esempio le donne prima di essere uccise erano stuprate, c'è una scena girata delicatamente si vedono un gruppo di donne malmenate e stuprate in attesa rassegnate della morte. Però nello stesso tempo il regista conosce i tempi e i ritmi dell'azione, ad esempionel finale è emozionante e piena di suspense la fuga dei rifugiati su i camion della Croce Rossa e la bandiera dell'ONU inseguiti da una torma di miliziani armati di bastoni e coltelli che sta per raggiungerli quasi in prossimità del confine ma viene salvata in extremis dai soldi del PDF, che poi storicamente successivamente riuscirono a occupare la capitale Kingali, in conclusione Paul riusci a salvare complessivamente 1268 persone. Don Cheadle versatile e ottimo attore con un buon curriculum (Boogie Nights, Traffic, Codice Swordfish) è un eccellente Paul che nel corso della storia da uomo frivolo, anche se attaccato alla famiglia e al lavoro, simpatico ruffiano nei confronti dei potenti, diventa un uomo consapevole della tragedia assumendosi tutti i rischi di una situazione drammatica, giustamente Don ricevette l'Oscar come migliore attore protagonista. Un film ottimo che fa pensare: il declino dell'Occidente, l'inefficienza dell'ONU e l'odio che serpeggia un pò ovunque.
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