Il film è uscito nel 1966 di produzione franco/algerina, la regia è di Gillo Pontecorco (Queimada, Ogro) la colonna sonora è musicata da Ennio Moricone.
L'azione è ambientata ad Algeri essenzialmente nel periodo gennaio-ottobre 1957, con un prologo nel 1956, l'Algeria era stata conquistata nel 1830 dalla Francia diventandone una colonia, nel 1955 si costituì il F.P.L. (Fronte popolare di liberazione) composta dalla popolazione originale mussulmana (arabi e berberi) di ideologia nazionalista/socialista per ottenere l'indipendenza dell'Algeria, anche abitata da una minoranza (10%) di coloni francesi. Di fronte al rifiuto della Francia (unanimi le forze politiche) di concedere l'indipendenza F.P.L. scatenò la guerriglia nelle montagne e decise di passare all'azione nel gennaio 1957 ad Algeri città in parte europea e in parte con una Casbah con 80.000 mussulmani, scatenando una serie numerosa di attentati. Per eliminare il terrorismo urbano non essendo sufficienti le forze di polizia, viene trasferita nella città la X divisione paracadutisti che operava nella Kabilia, la comanda il colonnello Mathieu (Jean Martin) eroe della resistenza e dell'esercito di De Gaulle contro i nazisti e combattente nel Viet Nam. Con metodo poliziesco Mathieu riesce a scoprire l'organizzazione terroristica: una piramide con cellule di 3 terroristi che culmina con una "testa" di 4 persone: un capo Kader (Yacef Saadi) e 3 capi settore tra cui il duro Alì La Pointe (Brahim Haggiag), pregiudicato convertito al nazionalismo. Alla fine Mathieu utilizzando sistematicamente la tortura, riesce a far sì che i terroristi vengano catturati o uccisi, l'ultimo a cadere è La Pointe che insieme a una donna , un giovane terrorista e un bambino si rifiuta di arrendersi e viene fatto saltare con la casa in cui si nasconde nella Casbah.
Il film è ben strutturato e tecnicamente perfetto, espone in modo chiaro e conciso, la dinamica di una battaglia che si svolse in un contesto urbanizzato, senza dubbio la vicenda è palesemente vista dalla parte algerina, ma è oggettivamente onesta: il comandante dei paracadutisti non è un criminale paranoico, ma è un soldato lucido che vede il problema non in termini militari ma bensì polizieschi, alle domande dei giornalisti circa l'utilizzo di torture da parte dei parà, francamente risponde: "non siamo nazisti abbiamo fatto la resistenza, alcuni di noi sono stati a Dachau e a Buchenwald, ma ogni terrorista arrestato ha l'ordine di resistere 24 ore, poi può dire tutto quello che del F.P.L. perché l'organizzazione ha proveduto a rimediare". E' un uomo intelligente ma anche accorto è la politica che deve decidere se restare in Algeria.
La vicenda è raccontata da Pontecorve (che era comunista) in modo partigiano omettendo la complessità della situazione, molti algerini musulmani i c.d. "harkis", non volevano l'indipendenza, circa 250.000 musulmani combatterono a fianco dell'esercito francese. Dopo l'indipendenza malgrado le promesse del F.L.P. 50.000 furono uccisi, quasi un milione fuggirono in Francia, dove vennero malamente trattati e solo negli ultimi tempi le autorità francesi hanno riconosciuto questo comportamento ingiusto. Quanto al finale del film viene omesso che il primo capo dell'Algeria Ben Bella venne esautorato con un colpo di stato nel 1965 e che F.P.L. aveva instaurato un regime a partito unico, che poi durò fino al 1994 quando indette le elezioni, queste diedero la vittoria agli islamisti che furono esautorati da un colpo di stato che provocò una guerra civile con 200.000 morti.
Il film è girato in modo esemplare quasi da manuale per capire i meccanismi sia del terrorismo che del controterrorismo: all'inzio si vede l'F.P.L.nel 1956 deciso di ripulire la Casbah abolendo con violenza il consumo e traffico di alcol e droga, la prostituzione, il gioco d'azzardo, ma non per un sussulto di puritanesimo islamista, ma per inpedire che persone fragili o equiovoche diventino delatori alla polizzia. Il ritmo del film è efficace, sottolineato dalla colonna sonosra incalzante di Morricone, ben diretti gli attori in gran parte algerini, molto bravo Jean Martin (già paracadutista) noto attore teatrale ha girato anche numerosi film (Il giorno dello sciacallo). Mathieu è in realtà il generale Massu che comandò la repressione in Algeri al comando della X divisione parà, nel 1962 quando in Algeria parte dell'esercito si sollevò contro De Gaulle prese le parti del presidente, nel 1968 quando la Francia fu sommersa dalla rivoluzione comandavo il corpo d'armata corazzato del Reno fece capire che sarebbe intervenuto se non fossero terminate le sommosse a Parigi, anni dopo confessò pubblicamente di avere usato la tortura per ottenere in tempo le informazioni.
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