La città è salva

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Un film di Bretaigne Windust. Con Everett Sloane, Humphrey Bogart, Zero Mostel, Ted De Corsia Titolo originale The Enforcer. Giallo, b/n durata 87 min. - USA 1951. MYMONETRO La città è salva * * * * - valutazione media: 4,00 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

L''esecutore Valutazione 4 stelle su cinque

di samanta


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lunedì 16 giugno 2025

Il film è uscito nel 1951 in b/n è un thriller/poliziesco, la regia è di Bretaigne Windurst, bravo regista teatrale, all'inizio delle riprese si ammalò gravemente, lo sostituì Raoul Walsh uno dei migliori artigiani di Hollywood (Operazione Burma, Le avventure del capitano Hornblower, Tamburi lontani), Walsh con molta cavalleria non volle l'accreditamento pur avendo diretto, per rispetto al collega.
Il procuratore distrettuale Ferguson (Humphrey Bogart) è alla vigilia del processo nei confronti del boss criminale Mendoza (Everett Sloane) che ha creato un'organizzazione criminale di assassini, ha un teste chiave (l'unico) il suo ex braccio destro Rico (Ted de Corsia) che ha visto Mendoza uccidere la prima vittima dell'organizzazione. L'organizzazione ha lo scopo di uccidere a pagamento, per i collegamenti usa termini neutri : l'omicidio è il "contratto", l'assasino è "l'esecutore", la vittima è "l'obiettivo", Rico con freddezza ha costituito un piccolo gruppo di uomini che nell'arco di 10 anni hanno eseguito decine di omicidi facendo scomparire i cadaveri per cui gli uccisi vengono dati per dispersi, solo Rico conosce il capo che con una telefonata indica l'obiettivo, Mendoza è arrestato, ma quando capisce che la polizia è sulle loro tracce e che Mendoza sta facendo uccidere tutti i suoi complici, si consegna a Ferguson per testimoniare, Mendoza è arrestato, ma  Rico poi si pente, cercano di ucciderlo mentre è dal procuratore, s'impaurisce e cerca di fuggire dalla finestra, ma cade dal 9^ piano e muore. Senza teste il processo è rinviato per poco tempo, Ferguson decide coadiuvato dal cap. Nelson (Roy Roberts),  di rivedere fin dall'inizio tutti i faldoni della lunga inchiesta, Walsh utilizza il flashback: l'inizio era iniziato con il giovane Duke Malloy (Michael Tolan) che sconvolto era andato dalla polizia dichiarando di avere ucciso la fidanzata Nina Lombardo (Susan Cabot) costretto dal contratto, ma quando li aveva portati nel luogo dove avrebbe sepolto la ragazza non c'era niente, poco dopo veniva trovato suicida in cella.  Gli investigatori da lui risalgono ai vari individui collocati nella scala dell'organizzazione, in particolare arrestano Big Babe Lazick (Zero Mostel) che rivevla che Nina era stata uccisa perché era Angela Vetto che con il padre 10 anni prima era stata testimone involontaria del primo omicidio di Mendoza, il padre era già stato ucciso, con un colpo di scena finale si scopre che Angela è viva e si nascondeva sotto il nome di Teresa Davis (Patricia Joiver) come compagna di stanza di Nina, Ferguson scopre la sua identità e riesce a salvarla dai sicari Mendoza, mentre la ragazza è disposta a testimoniare contro il boss.
Il film  è un poliziesco/thriller e non sono d'accordo nel collocarlo nel genere noir, risulta in modo eclatante la presenza della mano di Raoul Walsh, come si evince dalla realizzazione di un'azione frenetica della vicenda che si svolge senza pause, in un costante clima ossessivo di paura e di tensione e con un susseguirsi di colpi di scena culminanti in quello del finale. E' da sottolineare che una parte rilevante del film è realizzato in flashblack anzi addirittura ci troviamo in presenza di flashblack all'interno di un'altro, ma l'espediente è utilizato dal regista abilmente, in modo tecnicamente  perfetto ed estremamente efficace, tanto che dipanarsi della storia non si riesce ad intravedere come sia possibile incastrare lo psicopatico criminale Mendoza, in particolare dell'uomo non viene mai mostrato il volto se non nella parte finale del film quasi come fosse un fantasma onnipotente. Alcune scene sono "forti" ma non macabre o violente, come la scoperta di un cimitero sommerso nella palude in cui venivano gettati i corpi delle molte decine delle vittime  uccise a pagamento. Bogart recita in modo ineccepibile, in un ruolo diverso degli altri ricoperti in film analoghi del criminale o dell'investigatore, recita un personaggio che non è cinico o violento, è invece un solerte procuratore che dirige un'investigazione di polizia, dai modi talvolta spicci per cercare di trovare il colpevole ma scrupoloso nell'esaminare ogni indizio, a mio avviso è una delle sue migliori interpretazion in un film poco conosciuto, negli anni successivi si esprimerà con notevoli prestazioni ricevendo l'Oscar per La Regina d'Africa. Un accenno a Zero Mostel che proprio nel 1951, fu denunciato da Elia Kazan (aveva lavorato con lui in Bandiera Gialla) come comunista alla commissione d'indagine del Congresso, per questo fu uno dei 12 inseriti nella lista nera di Hollywood e per 13 anni ebbe la carriera bloccata.

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