Non che uno debba crederci agli oroscopi, ma è divertente considerare come spesso le caratteristiche “astrali” corrispondano agli elementi caratteriali di una persona. Prendete Miranda Otto: non fatevi ingannare da quell'aria eterea - alta, bionda, flessuosa, con disarmanti occhi verdi - Miranda è un sagittario fatto e finito. Nata a Brisbane, nel Queensland australiano, il 16 dicembre 1967, l'attrice ha tutte le caratteristiche del segno di fuoco cui appartiene: dinamica, intraprendente e avventurosa, è sempre alla ricerca di nuove esperienze per movimentare vita e professione. Non bisogna conoscerla di persona per rendersene conto, basta dare un'occhiata alla sua carriera. Figlia del celebre attore aussie Barry Otto e di Lindy Otto, attrice teatrale e creatrice di moda, Miranda ha un destino segnato: cresce a pane e recitazione e persino il suo nome è un omaggio alla protagonista della Tempesta shakespeariana. Con questi precedenti, impossibile per lei non subire il fascino del palcoscenico. Ma non sia mai che la sua attività rimanga “limitata” alle tavole del palcoscenico. Indecisa fra un'eventuale carriera da ballerina classica e gli studi per diventare medico, si presenta a un'audizione per il ruolo della giovane protagonista di Emma's War (1942: i quindici anni di Emma): la parte è subito sua. È il debutto sul grande schermo e la scoperta di una vocazione. Decisa a continuare a fare cinema, Miranda butta alle ortiche ogni precedente velleità e si iscrive alla prestigiosa scuola di teatro Nida. Da lì in poi la sua è una strada spianata: grazie a film come Il pozzo, Sex Is a Four Letter Word, Ultimi giorni da noi Miranda diventa un volto familiare per il pubblico australiano e una beniamina del vivace cinema degli Antipodi. Ma è con Patsy Cline (1997) che la Otto si rende conto di poter ambire alla popolarità internazionale. È la fragile e seducente protagonista del bel film di Chris Kennedy che varca i confini nazionali e si fa apprezzare anche in America e nella vecchia Europa. Così la Otto viene notata da Malick che le affida una parte nell'intenso e difficile La sottile linea rossa. Non si può dire che le porte di Hollywood le si spalanchino, ma lei è fatta per le sfide e, piuttosto che adagiarsi sulla celebrità circoscritta che le offre la madrepatria, preferisce mettersi alla prova in una serie di parti di contorno: è la suggestionabile, affranta e inquieta vicina di casa di Michelle Pfeiffer in Le verità nascoste, piuttosto che la vezzosa e artefatta rivale di Patricia Arquette in Human Nature. Passo dopo passo, con inarrestabile determinazione, Miranda conquista un posto nel kolossal dei kolossal: la saga de Il Signore degli Anelli. Peter Jackson la sceglie come Eowyn, la volitiva nipote di re Theoden inutilmente innamorata di Aragorn. Quella, per intenderci, che riesce a eliminare il letale re dei Nazgùl durante la battaglia ai Campi di Pelennor. Un personaggio sfaccettato e intenso, ma anche faticoso: per interpretare la coraggiosa principessa dei Rohirrim, la Otto ha dovuto imparare a usare la spada e si è sottoposta a un training durissimo (ancora oggi ricorda con ironia che durante le scene di battaglia le sembrava di essere una goffa casalinga carica di borse della spesa costretta a fare ginnastica). Però, evidentemente, queste parti da intrepida eroina le piacciono e, fra una miniserie e l'altra per la Tv australiana, la Otto è Kelly, l'unica donna dell'avventura desertica di Il volo della fenice al fianco di Dennis Quaid. Quindi la aspetta Steven Spielberg che la vuole come moglie divorziata di Tom Cruise in La guerra dei mondi: poco più che un cameo, ma che evidenzia il nuovo cambiamento nella vita di Miranda, nel film visibilmente incinta. Sposata a Peter O'Brien, idolo degli schermi australiani, al momento Miranda ha infatti un traguardo extraprofessionale: in aprile è nata la piccola Darcey e le sue energie sono tutte investite nell'inedito ruolo di mamma.
Da Film Tv, n. 27, 2005
