Film cortometraggi francesi

A Fukushima, le viscere della centrale nucleare tengono a distanza gli esseri umani. Solo droni, robot e gru possono avvicinarsi. Questi macchinari riprendono quello che noi non possiamo più vedere.

Un'ombra in un bosco, un pomeriggio assolato d'estate. Antoine e Philippe si separano senza dirsi addio. Il giorno stesso, una ragazza dai capelli biondi scrive il loro nome su una finestra di casa, la sua missione è guarire le ferite degli altri, aiutare gli amanti perduti a dimenticare o sparire.

Un musicista svizzero-tedesco di nome Thomas è bloccato nel suo piccolo appartamento a Parigi con la gamba ingessata a causa di un piede rotto. Nel frattempo, sta componendo un nuovo pezzo. All'alba, però, una visita femminile inaspettata si palesa alla porta.

Durante l'infanzia, c'è un momento in cui viene infranto il confine tra fantasia e realtà. Questa è la testimonianza di alcuni bambini in bilico tra due mondi, a cui è stata data liberamente la parola.

Due anziani raccontano la loro vita in Vietnam e in Francia, durante la guerra, alla nipote. Dal loro primo incontro, quando avevano 20 anni, fino ai giorni nostri, descrivono tutti i momenti principali della loro relazione. Parlano di esilio, di immigrazione, a volte con toni leggeri e umoristici, a volte con toni più seri.

Il film è il risultato di una performance nella quale i 5 attori, artisti che insieme alla Digne, hanno partecipato al programma VISIO 2015, portano sulla battigia dei blocchi di sale usati solitamente in agricoltura per prevenire la carenza di sodio nei ruminanti. La marea si alza e incorpora il sale che appartiene al mare stesso. L'azione performativa viene filmata contemporaneamente da due telecamere fisse: una Super 8, mezzo spesso utilizzato dall'artista, per documentare ciò che avviene, e una telecamera digitale ad alta definizione che riprende l'intera azione mostrando le differenti prospettive che la compongono.

Immersioni e pozzi di luce. C'è poesia nel ballo silenzioso dell'acqua e del suo popolo, mentre dall'altra parte del vetro, delle ombre osservano. «Comment tu as fermé les yeux ? Tu ne sais pas que dans l'eau on voit celui qu'on aime?» L'Atalante, Jean Vigo