
La sceneggiatura, affilata come un rasoio, alterna ironia e tensione. Monumentale ancora una volta Gary Oldman. Su Apple TV+.
di Emanuele Sacchi
Londra è di nuovo sotto scacco: alla sparatoria di un folle in un quartiere periferico di Londra seguono attentati terroristici legati all'elezione del sindaco, una competizione tra un reazionario populista e un progressista, che sciorina slogan inconsistenti su una "Londerful London", assai distante dalla realtà. Nell'intrigo è coinvolto un membro della Slough House, ingannato da un'affascinante ragazza mediorientale, ma alla fine toccherà a Jackson Lamb e soci risolvere ancora una volta la situazione.
Sotto l'apparenza da stagione di transizione - stretta tra le rivelazioni sulla famiglia Cartwright della quarta e una sesta che già promette fuoco e fiamme - il quinto gruppo di episodi di Slow Horses mantiene più di quel che promette.
La sceneggiatura - ancora una volta affilata come un rasoio - alterna ironia e tensione con una precisione che resta rara nella serialità britannica. Il genio di Lamb, interpretato da un sempre più monumentale Gary Oldman, raggiunge dimensioni quasi soprannaturali.