
Un viaggio universale nei grandi interrogativi dell'esistenza: la libertà, la sofferenza, il senso della vita e della morte. Dal 21 ottobre al cinema.
di Giancarlo Zappoli
Stefano Gheller, affetto sin dall'adolescenza da una particolare e grave forma di distrofia muscolare progressiva, è stato il secondo italiano ad ottenere per vie legali l'autorizzazione al suicidio assistito in Italia. Il documentario ci mostra la quotidianità di vita, narrando anche il suo legame con la sorella affetta dallo stesso morbo, anche se ancora in una fase anteriore.
Un documento importante che merita la visione anche (e forse soprattutto) da parte di chi è contrario a consentire l'accesso alla procedura.
Su temi etici scottanti e inevitabilmente divisivi ci sono documentari che sono finalizzati fondamentalmente alla propaganda, ottenendo il risultato di convincere i già convinti e di radicalizzare ulteriormente i contrari. Il pregio particolare di questo lavoro di Massimiliano Fumagalli consiste nel fatto che Gheller ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione al suicidio assistito ma poi non se ne è avvalso.