| Anno | 2025 |
| Genere | Commedia, |
| Produzione | Gran Bretagna, USA |
| Durata | 123 minuti |
| Al cinema | 1 sala cinematografica |
| Regia di | Simon Curtis |
| Attori | Hugh Bonneville, Jim Carter, Michelle Dockery, Paul Giamatti, Elizabeth McGovern Penelope Wilton, Joely Richardson, Dominic West, Alessandro Nivola, Joanne Froggatt, Allen Leech, Phyllis Logan, Sophie McShera, Laura Carmichael, Raquel Cassidy, Robert James-Collier, Simon Russell Beale, Brendan Coyle, Lesley Nicol, Harry Hadden-Paton, Kevin Doyle, Michael Fox (II), Douglas Reith, Arty Froushan, Sarah Crowden, Lisa Dillon, Nathan Wiley, Paul Copley, Oliver Barker (II), Lorna Nickson Brown, Zac Barker. |
| Uscita | giovedì 11 settembre 2025 |
| Tag | Da vedere 2025 |
| Distribuzione | Universal Pictures |
| MYmonetro | 3,18 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 settembre 2025
Un ritorno a Downton Abbey per il terzo film della saga. Downton Abbey - Il Gran Finale è 131° in classifica al Box Office. martedì 28 ottobre ha incassato € 90,00 e registrato 186.827 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Al loro ritorno dalla stagione londinese a Downton Abbey, i Crowley dovranno affrontare una serie di "cambi della guardia": il maggiordomo Carson passerà le consegne a Parker, mentre la fidanzata di Parker, Daisy Mason, prenderà il posto della cuoca Mrs. Patmore. Ma mentre la transizione fra Daisy e Mrs. Patmore è armoniosa, quella fra Carson e Parker è problematica perché il primo rifiuta di abbandonare il ruolo con il quale ha retto Downton Abbey per decenni. In realtà il passaggio di autorità più delicato rischia di essere quello fra Robert Crawley e sua figlia Mary, pronta a prendere le redini della sontuosa proprietà nello Yorkshire, ma ostacolata da un padre fieramente tradizionalista (benché spalleggiata dalla madre americana Cora), e funestata dall'ostracismo della comunità aristocratica perché ha appena divorziato dal marito, diventando pietra dello scandalo e "paria sociale".
Inoltre il fratello di Lady Cora, Harold, ha sperperato quasi tutto il patrimonio di famiglia, e Sir Robert rischia di dover vendere l'amata Grantham House. Su tutti aleggia il fantasma della matriarca Violet Crawley, la cui morte nel film precedente ha anticipato di poco quella reale della sua interprete, Dame Maggie Smith.
La parola chiave in questo terzo episodio cinematografico della serie Downton Abbey è "cambiamento": tutto si sta modificando nella vita degli abitanti del maniero, e anche i confini fra quei "piani alti e sottoscala" che ha costituito l'ossatura narrativa non solo di questa serie, ma appunto della celebre Upstairs Downstairs del 1971 e del film Gosford Park di Robert Altman, sono diventati permeabili.
Si avviano verso una necessaria accettazione sociale il divorzio di Mary (tanto, come verrà detto, c'è il precedente di Enrico VIII, e il seguito del matrimonio fra Edoardo VIII e la divorcèe Wallis Simpson), l'omosessualità di Thomas Barrow e della star del teatro Guy Dexter; l'americanità nel contesto aristocratico inglese, di cui è stata pioniera Cora Crawley; l'affrancamento dalla servitù di alcuni, spesso attraverso l'arte (vedi lo sceneggiatore Molesley).
"Bisogna cambiare tutto affinché non cambi nulla", scriveva Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo", e in effetti questi passaggi di ruolo non mettono comunque in questione l'ingiustizia sociale alla base della differenza fra padroni e servitù, anzi, la solidarietà e l'affetto reciproco perpetuano le disparità, con buona pace di tutti, compreso l'ex rivoluzionario Tom Branson. Il gesto simbolico finale di elevare al salotto buono Barrow sarà dovuto al suo legame con Dexter, così come l'ingresso nell'aristocrazia britannica di Cora Crowley era dovuto alla magnanimità del marito Robert, non ad un'effettiva apertura dell'aristocrazia verso i "commoner". "Per fortuna Lady Violet non ha dovuto vedere tutto questo", verrà ripetuto ogni volta che qualche cambiamento in scena rischia di modificare l'ordine di potere costituito, del quale il principale custode ai piani bassi resta il granitico Carson.
Di fatto Downton Abbey - Il Gran Finale riposa su una comfort zone consolidata nel tempo, e lavora a collegare tutti i fili appianando ogni asperità, in un happy ending globale che tradisce un po' la complessità passata della serie, ma che farà la gioia dei fan di tutti i personaggi della serie (c'è anche un'apparizione finale di alcuni amati fantasmi). La vera protagonista si conferma la proprietà di Downton Abbey, tanto è vero che "il mattone", non solo come bene-rifugio ma anche come centro della continuità famigliare e dinastica, rende la possibile vendita della Grantham House non un mero passaggio di proprietà, ma di ruolo e potere per il capofamiglia Robert Crawley. Fra le guest star ci sono Paul Giamatti nei panni di Harold, il fratello di Cora, Alessandro Nivola in quelli di un giocatore di Borsa, la star di Broadway Arty Froushan nel ruolo del drammaturgo Noel Coward e Joely Richardson in quello di Lady Petersfield.
Downton Abbey - Il Gran Finale resta una favola dai toni caramellati, imbevuta di nostalgia per i balli di società, i begli abiti da sera e un'etichetta che, rispetto alla volgarità e maleducazione del presente, suscita viscerale nostalgia. Lì "non è ancora come in America" (soprattutto quella di oggi), tutti sanno come comportarsi (e qual è il loro posto assegnato nella società), tutti custodiscono (o spifferano) piccoli e grandi segreti. Come si dice nel film, "la vita è fatta di capitoli" ed "è tempo di andare avanti", ma poiché, come molte storie in questo episodio finale ribadiscono, "è difficile accettare che è ora di farsi da parte", sarebbe possibile una nuova serie incentrata su Lady Mary come paladina di una modernità in cui "le antiche divisioni non abbiano più senso" e sarà cambiata anche la bussola morale basta su "convenzioni che ci rendono vili". Alla fine la vera transizione infatti non è tra Robert Crowley e sua figlia, ma tra Mary e la capostipite Violet, che aveva voluto (e saputo) forgiare Downton Abbey a sua immagine e somiglianza.
Gli anni Trenta bussano alle porte di Downton Abbey: morta la Contessa Violet Crawley, le redini della tenuta sono in mano a Lady Mary, chiamata a difenderne gli interessi nell'élite londinese, divisa com'è tra la tradizione nobiliare e il desiderio di traghettare la sua famiglia verso la modernità. Così, mentre Lord e Lady Grantham supervisionano la tenuta preparandosi poi al congedo, i Crawley si riuniscono per definirne il futuro in un'epoca segnata dalle turbolenze della Grande Depressione. Per l'occasione tornerà dall'America anche l'eccentrico zio Harold, mina vagante che svelerà verità dimenticate e intrighi sepolti che coinvolgono vari membri della casata.
Voci su un altro film della celebre saga si rincorrevano dal 2022, quando approdò in sala Downton Abbey - Una nuova era, secondo capitolo cinematografico del franchise. Nonostante l'accoglienza tiepida in Italia, complice anche gli strascichi post pandemici sul botteghino, il film si rivelò un successo mondiale incassando col precedente Downton Abbey - Il film 287,3 milioni di dollari.
Con Il gran finale, come evidenzia il trailer, dopo quindici anni probabilmente calerà il sipario su una delle serie cine-televisive più appassionanti del XXI secolo e più applaudite dalla critica, composta da tre lungometraggi e 52 episodi tv in 6 stagioni trasmessi dal 2010 al 2015, senza dimenticare cinque speciali natalizi aggiunti dalla seconda stagione in poi.
Il film, girato tra marzo e maggio 2024 ad Highclere Castle nello Hampshire, è stato annunciato con un teaser trailer al Comic-Con di Las Vegas nel giugno 2025. Uscirà in Italia con Universal Pictures l'11 settembre 2025 e il giorno seguente nel resto del mondo.
Sebbene il suo creatore, sceneggiatore e co-produttore, il premio Oscar per Gosford Park Sir Julian Fellowes, abbia aperto a nuovi capitoli incentrati sulla giovane generazione di eredi, le attrici Imelda Staunton Elizabeth McGovern e Joanne Froggatt hanno confermato che le vicende della casata Crawley si concluderanno con questo capitolo che, sulla scia dei precedenti, promette la consueta cura nella ricostruzione storica dell'Inghilterra tra le guerre, una fotografia luminosa e un'attenzione minuziosa a scenografie e abiti d'epoca.
Dopo la rocambolesca visita dei reali nel primo film, la trama proseguirà le vicende sviluppate in A New Era, segnate da una misteriosa eredità di una villa nel sud della Francia, dall'incursione nel mondo del cinema a cavallo tra il muto e il sonoro e soprattutto dalla morte di Lady Crawley.
Seguiremo soprattutto le sfide che attendono Lady Mary, chiamata a confrontarsi con le pressioni dell'aristocrazia londinese su Downton Abbey. Inoltre, secondo le anticipazioni, anche Robert e Cora Crawley saranno al centro di difficili rivelazioni, mentre affrontano i cambiamenti socioeconomici degli anni Trenta. Non meno importante sarà zio Harold, il cui ritorno si rivelerà decisivo per il futuro della tenuta.
Downton Abbey - Il gran finale mantiene, così, l'impronta narrativa che ha decretato il successo della saga, sottolineando come i rivolgimenti dell'Inghilterra d'inizio Novecento influenzino dinamiche, conflitti, aspirazioni e sentimenti tanto dell'aristocrazia britannica quanto della varia servitù della magione capitanata da Mr. Carson, Mrs. Hughes, Thomas Barrow e Daisy.
Soprattutto, su ogni scena aleggerà un senso di struggente nostalgia e reverenza per la perdita di Violet Crawley, complice anche la morte della sua storica interprete avvenuta nel settembre 2024, la leggendaria Maggie Smith, due volte premio Oscar per La strana voglia di Jean e California Suite. Il produttore Gareth Naime ha infatti dichiarato che la sua dipartita ha "aggiunto un tocco di commozione alla storia", in sintonia con Michelle Dockery, corpo e voce di Lady Mary, che l'ha intesa come "un vero tributo a Maggie Smith".
Dietro la cinepresa è confermato il poliedrico Simon Curtis, già regista del film precedente, che sin dal pregevole Marilyn ha mostrato disinvoltura e padronanza nella regia di popolari drammi d'epoca.
Porte girevoli, invece, per uno dei cast corali più amati del Duemila. Rivedremo nei ruoli d'elezione Hugh Bonneville, Elizabeth McGovern, Michelle Dockery, Laura Carmichael (e tutti gli altri). Torneranno anche Paul Giamatti e Dominic West, nelle rispettive parti dell'eccentrico Harold Levinson - fratello di Lady Cora- e di Guy Dexter, star del cinema muto comparsa nel secondo film nei panni di una sorta di istrionico Cary Grant britannico.
Oltre a Rose Galbraith, entreranno nella storica tenuta, Joely Richardson, Alessandro Nivola, il veterano Simon Russell Beale e l'astro nascente Arty Froushan, i cui ruoli, però, restano avvolti nel mistero.
È da un decennio buono, oramai, che su Downton Abbey aleggia un senso irrimediabile di fine: già nel 2015 calava il sipario sulla sesta stagione della serie tv creata da Julian Fellowes, con tutte le cerimonie di commiato del caso; nel 2019, poi, Downton riapriva eccezionalmente i battenti per un epilogo cinematografico che pareva un fan service postumo, seguito nel 2022 da un ulteriore post scriptum, [...] Vai alla recensione »
Dopo sei stagioni e due film (Downton Abbey, 2019 e Downton Abbey: Una nuova era, 2022) , è tempo di dire addio al mondo di Downton Abbey. Il terzo e ultimo film ha il titolo definitivo di Downton Abbey: Il Gran Finale ed è destinato ancora una volta agli appassionati spettatori e fan della serie ambientata nel castello della famiglia inglese dei Crawley.
Siamo nel 1930, e il mondo sta cambiando e anche a Downton si sta per chiudere un'epoca. II capo casata è deciso (?) a passare il comando alla figlia Lady Mary, due elementi chiave della servitù sono alla vigilia della pensione. Problema: Lady Mary è divorziata, perciò non più bene accetta nell'alta società. Chi ha amato la serie e i primi due film sarà soddisfatto da questo Gran Finale.
La fine di un'èra. Si poteva dir lo stesso del 1912, quando era ambientata la prima stagione della serie "Downton Abbey" scritta da Julian Fellowes (che poi ci ha riprovato con la New York degli anni 80 dell'800, titolo "The Gilded Age": l'età dorata, disse Mark Twain). Ora siamo nel 1930, e appunto un'altra èra sta per finire ognuno tende a considerarla corrispondente ai propri anni migliori.
Se avete amato Downton Abbey, una delle serie tv seminali di inizio millennio, amerete questo film. Se non avete mai visto Downton Abbey, cascherete nella storia e vi verrà voglia di recuperare la serie. Stando al titolo e alle dichiarazioni degli autori (in primis il creatore-sceneggiatore Julian Fellowes, il cui nome completo è Julian Alexander KitchenerFellowes, barone Fellowes di West Stafford) [...] Vai alla recensione »
Gli inglesi adorano le saghe familiari. Dalla patria di una delle dinastie più longeve del mondo, quella dei Windsor, non potevamo aspettarci nulla di diverso. Tra gli scandali elitari della Royal family, quelli un po' più pop dei coniugi Beckham e le vicende immaginarie di Harry Potter&Co, intrighi, segreti e rancori sopiti vengono abitualmente sbandierati in faccia al grande pubblico in prodotti [...] Vai alla recensione »
Quando Mary si ritrova coinvolta in uno scandalo pubblico e la famiglia deve fronteggiare delle difficoltà finanziarie, l'intera famiglia si confronta con la minaccia di un disonore sociale. I Crawley dovranno affrontare il cambiamento, mentre lo staff si prepara per un nuovo capitolo. Arriva nelle sale con Downton Abbey - Il gran finale il terzo e ultimo capitolo della saga cinematografica figlia [...] Vai alla recensione »
Un lungo piano sequenza che da Piccadilly Circus arriva fino ad un elegante teatro del West End dove i membri della famiglia Crawley stanno assistendo all'ultimo spettacolo di Noel Coward e dell'ormai amico Guy Dexter. La sequenza iniziale di Downton Abbey. il gran finale è quasi programmatica: racconta il legame con la serie (rifacensosiosi alle vicende del film precedente), cita certi passaggi del [...] Vai alla recensione »
Cambi della guardia a Downton Abbey. Lasciano cuoca e maggiordomo pensionati ma l'avvicendamento che strappa il cuore è quello di Mary al posto di papà. Comanda l'anagrafe, un intruso imbroglione e un divorzio. Insomma, calpestata l'etichetta british. II capitolo migliore chiude la trilogia lasciando orme di nostalgia. Struggente l'omaggio finale alla compianta Maggie Smith.
Dopo 52 episodi televisivi con il terzo film siamo arrivati a Downton Abbey The Grand Finale. Un finale in grande stile, come si conviene a una delle serie più fortunate della televisione a livello mondiale. 1930, costumi fantastici, scenografie sontuose e quell'understatement inglese che lo rende irresistibile. Tutto comincia con uno scandalo, lady Mary, la rampolla di famiglia che dovrebbe prendere [...] Vai alla recensione »
C'è senza dubbio un che di consolatorio, di comprensibilmente familiare per un fan della fortunata serie Carnival, nel rivedere per la terza volta - ad intervalli più o meno regolari di due o tre anni dalla conclusione televisiva di Downton Abbey (2010 - 2015) - tutti i volti conosciuti e amati, passati in rassegna in un accogliente sorriso che sa di «ben tornato!», nei rispettivi e gerarchici ruoli [...] Vai alla recensione »
È come se i personaggi di Downton Abbey sapessero di essere dentro il gran finale di Downton Abbey. Dei tre capitoli che hanno portato l'amata serie britannica sul grande schermo, è quello più consapevole e perfino sottilmente metatestuale, un congedo nostalgico, in equilibrio tra la grazia e la malinconia, quasi mosso dal desiderio di dare pace ai protagonisti e di completarne gli archi narrativi [...] Vai alla recensione »