Titolo originale | Black Knight |
Anno | 2023 |
Genere | Azione |
Produzione | Corea del sud |
Regia di | Ui Seok Cho |
Attori | Woo-Bin Kim, Song Seung-heon, Kang You-Seok, Esom, Eui-sung Kim Roh Yoon-seo, Jin Kyung, Nam Kyung-eub, Lee Joo-seung, Jiseung Cho, Lee Soon-won. |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 maggio 2023
Il racconto di un futuro distopico dove la Corea del Sud è stata devastata dall'inquinamento atmosferico e le persone devono fare affidamento a speciali corrieri.
CONSIGLIATO NÌ
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In seguito alla caduta di un asteroide sulla Terra, il cielo si è oscurato e il suolo è diventato desertico e molto molto polveroso. L'aria stessa è pressoché irrespirabile e va filtrata in grandi centri industriali. Da qui l'ossigeno ricavato viene distribuito ai sopravvissuti dai corrieri, tra i quali si annovera 5-8. Considerato una leggenda, imbattibile negli scontri con arma da fuoco e corpo a corpo, è anche a capo, in segreto, di una cellula di resistenza armata.
In tutto questo infatti le divisioni di classe sociale non sono state ancora abbattute e mentre per i ricchi è in progettazione una nuova comunità, i rifugiati vivono in sistemazioni quasi di fortuna nel deserto, spesso riducendosi a fare i predoni e attaccando proprio i camion dei corrieri. Il giovane Sa-wol, figlio adottivo di una ufficiale militare, guarda a 5-8 come a un eroe e un modello, ma ignora la propria vera natura.
Ricca di scene d'azione, tra combattimenti e inseguimenti, Black Knight è però purtroppo un concentrato di stereotipi del cinema coreano e del mondo dei manga.
La serie è infatti tratta da un webtoon di Lee Yun-kyun, ossia un fumetto pensato per essere letto via supporto digitale, e si colloca dalle parti degli shonen, i manga (o più correttamente manhwa, visto che è coreano) dedicati al pubblico dei ragazzi.
Troviamo quindi un protagonista che si allena nella lotta, che è irruento, ingenuo e un po' pasticcione ma con un sogno per cui è disposto a tutto e caratterizzato da un particolare destino. Stupisce infatti il colpo di scena del finale del primo episodio, che però è subito cancellato a metà, mantenendo la narrazione nello schema del racconto di formazione attraverso il fuoco della battaglia. Del cinema coreano è invece tipica la lotta di classe, con un villain che progetta persino un "censicidio" e fa letteralmente saltare in aria i poveri a centinaia. 5-8 è invece tutto il suo contrario: di estrazione tanto proletaria da essere a metà tra un camionista e un corriere della gig-economy.
Tra i tropi del filone shonen, ma pure di titoli cinematografici e televisivi come Battle Royale e Squid Game, c'è un torneo dove ci si gioca la vita, che il giovane eroe dovrà superare per diventare finalmente un corriere come 5-8. Si passa da una rissa in una stanza in cui solo uno può restare in piedi, a una corsa automobilistica dove si viene braccati da criminali armati a cui è promessa un'amnistia, fino a un incontro di mixed martial arts. L'eroe ovviamente dovrà passare anche per le propedeutiche sequenze di allenamento, sotto gli insegnamenti di 5-8.
Non sappiamo se fosse già nel webtoon o se si tratti di un'aggiunta richiesta dal successo di Squid Game e dall'algoritmo, ma pur avendo una funzione narrativa non ha alcun pathos drammatico, nonostante la spettacolarità delle scene. Si tratta infatti solo di un secondo atto sbrigato troppo rapidamente, dove non c'è tempo per dare spessore né agli avversari e neppure ai carcerati, uccisi senza alcun senso di colpa, rivelando che in fondo il dichiarato umanismo verso i poveri è più che altro un luogo comune del filone.
Non è per altro l'unica cosa liquidata in fretta in Black Knight: anche il personaggio di 5-8 rimane senza spessore, stoico e misterioso, non sembra avere non solo un passato ma nemmeno una qualche relazione al di fuori di quella con i compagni di lotta. E pure l'elemento della mutazione del protagonista e di altri come lui sembra un'aggiunta per toccare un tema tipico degli shonen, ma la cui funzione narrativa si esaurisce quasi subito, risultando nel complesso in un'aggiunta superflua tanto al racconto generale quanto alla mitologia alla base della serie. In linea con la globalizzazione del cinema coreano c'è poi un largo uso di armi da fuoco - che una volta erano più rare in questa cinematografia, perché in Corea non sono poi così diffuse e quindi le bande si scontravano in risse armati di mazze e coltelli. In compenso gli effetti speciali di Black Knight sono non sempre impeccabili ma nel complesso piuttosto efficaci, sicuramente molto sopra la media delle serie asiatiche, anche di quelle di Netflix (il confronto per esempio con Hellbound è nettamente vinto).
Se insomma da una parte si apprezza la sintesi di Black Knight, che si conclude in solo sei episodi, dall'altra è chiaro che una durata così breve - soprattutto in rapporto a quella media delle serie coreane - ha portato a uno sviluppo affrettato. In Black Knight c'è tutto quello che ci si aspetta, fino all'eccesso e spesso è tirato via.