Una giovane coppia decide di andare a vivere in una comunità dedita alla cura dello spirito e alla contemplazione della fertilità. Un fatto imprevisto sconvolgerà però questo clima di benessere. Espandi ▽
Gemma e Adriano sono giovani e attendono per la prima volta di diventare genitori. Hanno deciso di lasciare temporaneamente la quotidianità per far sì che la gravidanza si realizzi all'interno di una comunità spirituale, che vive seguendo meditazioni e preghiere, finalizzate alla nascita sotto l'influsso di un Uovo dorato che ne domina il tempio. Adriano fa più fatica ad entrare nel mood comune mentre per Gemma è più facile. Fino a quando un evento inatteso e indesiderato provoca in entrambi una crisi che potrebbe essere portatrice di negatività oppure di nuove opportunità. Recensione ❯
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Cosa si è disposti a fare per proteggere il proprio onore? Quando diventa troppo tardi per essere artefici del proprio destino? Espandi ▽
Cosa si è disposti a fare per proteggere il proprio onore? Quando diventa troppo tardi per essere artefici del proprio destino? Questi e altri interrogativi animano le vicende del film, la storia di due boss rivali che, a seguito della strategica scarcerazione di uno dei due, scateneranno un turbine di eventi, travolgendo, inevitabilmente, i membri delle proprie famiglie. Una lotta per l'onore e la vendetta che sarà prepotentemente ostacolata da un Colonnello dei Carabinieri testardo e ligio al dovere, che cercherà eroicamente la giustizia in un'originale - e a tratti divertente - alleanza con una ambiziosa agente della CIA in incognito. Sullo sfondo della lotta alla malavita, un film che affronta temi universali quali la famiglia, la gelosia, i percorsi spirituali, la crescita personale e il giudizio morale. Recensione ❯
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Una serie ispirata ai romanzi dello scrittore, ex magistrato ed ex politico Gianrico Carofiglio, che ha delineato le storie del maresciallo Pietro Fenoglio nella trilogia composta dai libri "Una mutevole verità", "L'estate fredda" e "La versione di Fenoglio". La storia della serie prende il via nel 1991, a Bari. Il maresciallo Fenoglio fa parte del Nucleo Operativo dei Carabinieri, al quale apporta un acuto istinto investigativo e un profondo rispetto per la legge e la verità, anche se la sua capacità di calarsi nei panni degli altri, criminali compresi, lo mette spesso in aperto conflitto con i superiori. La vicenda vede come motore l'incendio doloso del Teatro Petruzzelli, realmente avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 ottobre 1991, a partire dal quale il maresciallo si ritroverà a indagare sulla nascita e l'ascesa della Sacra Corona unita, organizzazione criminale pugliese di connotazione mafiosa. Recensione ❯
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Due ragazzi, una storia di amicizia e forse d'amore. Espandi ▽
Due giovani come tanti. Una spiaggia e l’occasione per stare vicini, bere qualcosa, cantare e magari diventare un po’ più intimi. Una storia come tante. O che vorrebbe poterlo essere.
L’Italia, parafrasando il titolo di un film famoso, “non è un paese per corti”. Il cortometraggio viene da molti considerato come una fase di riscaldamento, una pista di lancio per poi passare al lungo e non farvi più ritorno.
Per molti ma, fortunatamente, non per tutti. Perché chi, come Aldo Iuliano, ha compreso che si tratta di due modalità di narrazione diverse ma non collocabili in un ordine gerarchico, sa gestire l’alternanza con leggerezza e profondità. Recensione ❯
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I bambini diventano la misura di tutto in quest'opera che racconta di un'infanzia all'ombra della fabbrica. Documentario, Italia2023. Durata 75 Minuti.
Osservando i gesti e ascoltando le emozioni dei bambini di Taranto, entriamo nel mondo dell'infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio. Espandi ▽
Prodotto dalla Zen Movies dello stesso regista e di Virginia Gherardini, Bangarang ha vinto il premio speciale della giuria ad Alice nella città 2023.
Mastromauro voleva acconciare un affresco etnografico dell’infanzia tarantina, e quello ha raggiunto – perché come si può fare etnografia in quella città senza sputare fuori la posa dell’ILVA? Quello che però fa strizzare gli occhi è il modo con il quale Bangarang è tenuto insieme: ad una prima riflessione sembrerebbe che la macchina da presa si sia limitata a scontornare la presenza dei bambini all’interno del profilo ferroso della Fabbrica – così, con la maiuscola –, e invece pian piano emerge quanto l’operazione sia di segno inverso, cioè sono i più giovani a cercare una rappresentazione diversa che li stacchi da quel fondale. Così i più piccoli divengono la misura di tutto, la loro storia è la storia di tutto, non c’è nessun adulto. Taranto è la città necessaria della lotta in Italia, ma Taranto dovrebbe essere solo quello dice il piccolo Gianni: “Il mare. Il pesce. Le cozze”. Recensione ❯
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Matarrese ricorda con maestria quanto un classico della letteratura possa ancora parlare del presente. Documentario, Italia, Francia2023. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna decide di mettere in scena Zola scegliendo come attore il vicino di casa da cui è attratta. Espandi ▽
Anne, che ha vissuto una recente separazione e sta traslocando, decide di dirigere la messa in scena della versione teatrale de Lo scannatoio di Émile Zola. Ha nel frattempo conosciuto come nuovo vicino di casa Ben, un attore al momento disoccupato. Gli propone così il ruolo di Coupeau mentre lei sarà Gervaise. La storia che si svilupperà sulla scena nel corso delle prove finirà con l’intrecciarsi con la relazione che si sta instaurando tra i due.
Gianluca Matarrese conosce molto bene il rapporto tra realtà, finzione teatrale e finzione cinematografica e utilizza con maestria questa competenza.
Il regista si esercita in una molteplicità di salti mortali emotivi che mostrano quanto sia padrone del mezzo al punto di potersi prendere la libertà (lo spettatore potrà scoprire dove) di dichiarare esplicitamente la finzione. Recensione ❯
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Le vicende di due cognati in perenne conflitto, costretti a lasciare la loro terra per tentare di realizzarsi. Ma nulla è semplice in questo viaggio e i due capiranno presto che niente è come sembra ed è come ci si aspetta che sia. Recensione ❯
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L'adolescenza è una tragedia. Eppure, a pensarci bene, è anche una commedia. E allora, per raccontare l'adolescenza, perché non affidarsi al più grande drammaturgo di tutti i tempi? Espandi ▽
Una serie che prende ispirazione dai protagonisti delle opere del Bardo catapultandoli in un liceo di Roma al giorno d'oggi. Non più re, regine, castelli e guerre ma ragazzi di oggi, alle prese con l'identità che cambia e con la perdita dell'innocenza.
Si parte da Otello, ma il protagonista non è più il valoroso condottiero dell'esercito veneziano, bensì Thomas, il leader imperturbabile di una crew di parkour. Accanto a lui troviamo il simpatico Michele (Cassio) e l'arguta Gaia (Iago). L'equilibrio tra i tre sembra essere solido fino a quando non fanno la conoscenza di Beatrice (Desdemona), la più bella ragazza del liceo, di cui sia Thomas che Gaia si invaghiscono. Mentre tra Beatrice e Thomas nasce una profonda storia d'amore, Gaia, colpita dall'invidia nei confronti del suo amico, ordirà un meticoloso piano, atto a separare i due innamorati. L'infima opera di persuasione di Gaia avrà i suoi effetti e le insicurezze di Thomas scoppieranno in una gelosia cieca che distruggerà l'amore per Beatrice e l'amicizia con Michele. In un finale senza vincitori, la vera tragedia per i protagonisti sarà la consapevolezza del sopraggiungere dell'età adulta e con essa del disincanto perso, ma avranno modo di indagare le loro fragilità, elaborare i loro errori o, più semplicemente, crescere. Recensione ❯
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Il film racconta la giornata particolare delle operatrici del Centro Antiviolenza di Parma. Espandi ▽
Il film racconta la giornata particolare delle operatrici del Centro Antiviolenza di Parma. La narrazione è frutto dei racconti e delle esperienze delle operatrici e le location sono i luoghi reali del centro Antiviolenza di Parma in cui esse svolgono la loro professione.
Gli aspetti del loro operare, ripresi nel quotidiano, prevedono l'accoglienza, l'ascolto, l'assistenza legale, l'orientamento al lavoro e l'accompagnamento alle case rifugio dove le donne sopravvissute alla violenza possono ritrovare forze e cominciare a ricostruire un'identità. Saldamente intrecciate alle loro azioni quotidiane, ritroviamo nel film azioni che ricostruiscono l'anima delle operatrici e delle donne accolte in momenti dedicati alla bellezza, all'armonia e alla ricerca del benessere nella sua totalità. Recensione ❯
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Una denuncia, un progetto che vuole dare voce ad una disperazione che, troppo spesso, rimane sorda ai più. Espandi ▽
Le storie di alcune persone che hanno lasciato, per motivi diversi, la loro patria in Africa per cercare un futuro in Europa vengono descritte e lette sotto una luce diversa. Il termine che viene utilizzato sin dall'inizio è forte quanto, purtroppo, esplicito ed appropriato: deportazione. Le loro vicende personali ne rafforzano il significato gettando un'ulteriore e pesante ombra sulla cosiddetta questione dei migranti.
Cascavilla e Piacentini ci invitano a riflettere su vite a proposito delle quali la propaganda avversa diviene priva di strumenti. Questo importante documentario ci ricorda che esistono anche (e non sono pochi) migranti che si inseriscono nella società verrebbe da dire 'a pieno titolo'. Perché hanno imparato la lingua, trovato un lavoro, si sono sposati/e, hanno messo al mondo dei figli.
Ma manca loro, secondo le leggi degli Stati, per dimostrare quella 'pienezza', un documento, oppure incappano in intralci burocratici e, da un giorno all'altro magari anche dopo molti anni, vengono rispediti nel Paese d'origine. Recensione ❯
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Un film che racconta il grande cambiamenti della città di Bologna attraverso i suoi abitanti. Espandi ▽
Un documentario in 12 episodi che ci racconta del cambiamento di una città attraverso i ritratti di comunità nuove e vecchie: frequentatori di cinema a luci rosse, tossicomani di videocassette, barbieri ottuagenari, locali notturni, gente che vive sugli autobus, palestre, radioamatori, turisti, nomadi, tycoon del bullone. Recensione ❯
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Il film è incentrato sull'autenticità della statua del Guerriero di Capestrano, simbolo della Regione Abruzzo, rinvenuta a Capestrano nel 1934 e datata dagli archeologi VI secolo A.C. Espandi ▽
Un film inchiesta che racconta retroscena e particolari della storia del ritrovamento del 'Guerriero di Capestrano'. Si tratta della statua rinvenuta nel 1934 e, al tempo della scoperta, datata VI secolo a.C, da poco inserita nello stemma della Regione Abruzzo. La pellicola è dedicata allo studio del ritrovamento e alle caratteristiche del manufatto. Si tratta di un'accurata indagine, parallela alla storia ufficiale della statua, condotta dal regista e giornalista abruzzese che sollecita riflessioni e richieste di chiarezza sul reperto. Attraverso documenti inediti e approfondite indagini, Consorte studia e analizza la realizzazione della statua con un risvolto clamoroso nel finale del film. Recensione ❯
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Un documentario che semina percorsi e instilla curiosità in misurato equilibrio tra didattica e celebrazione. Documentario, Italia, Francia2023. Durata 77 Minuti.
Un film che ripercorre la carriera di Italo Calvino attraverso uno dei suoi capolavori "Il barone rampante". Espandi ▽
Il centenario della nascita di Italo Calvino (15 ottobre 1923 - 19 settembre 1985) è occasione per tornare sull'opera dello scrittore e approfondire i contesti che ne hanno marcato l'opera. In particolare, "Il barone rampante", uscito nel 1957, si rivela chiave d'accesso, punto di vista privilegiato per meglio avvicinarsi al suo sentire e al metodo. In Cosimo, il ragazzino protagonista del romanzo che si allontana dal consorzio umano per osservarlo dall'alto degli alberi, si può quindi intravedere il giovane Calvino, partigiano della Brigata Garibaldi durante la Resistenza, che, deluso dalla posizione del partito sull'invasione sovietica dell'Ungheria, proprio nel 1957 abbandonò il PCI. Fu Calvino stesso ad ammettere la prossimità tra i temi del romanzo e "le cose che mi stanno a cuore", come scrisse a un amico in una lettera riportata nel film. Una posizione, quell'osservare dai rami, che non va confusa con disinteresse o misantropia ma piuttosto interpretata come distacco partecipe e attento. "Ogni cosa vista da lassù era diversa, e questo era già un divertimento", dice la voce di Manuela Mandracchia, che legge alcuni estratti dal romanzo. Recensione ❯
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"Non fui uomo. Non fui mai donna. Fui quello che per anni si era nascosto in fondo al mio nome. Desiderio
fui, desiderio di essere quello che volevo essere". Parole di W. H. (Will Heart: Desiderio e Cuore), il
misterioso personaggio cui sono dedicati i 154 Sonetti di Shakespeare, via via individuato in gentiluomini
diversi, che Ruggero Cappuccio, nella sua inventiva, lussureggiante fiaba partenopeo-shakespeariana
divenuta oggi un film, identifica nel giovane bellissimo attore napoletano che il drammaturgo portò con
sé in Inghilterra per fargli interpretare le sue eroine. Tra il mare, le rocce, il villaggio e il castello nel
quale si svolge un'ambita festa di Carnevale, la sonorità della lingua napoletana si fonde con gli
endecasillabi del Bardo, mentre Alessandro Preziosi ripercorre la propria fantasiosa avventura inglese. Recensione ❯
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Il rapporto in crisi tra una madre psicologa e il figlio alunno nella stessa scuola, in un mondo che cade a pezzi. Espandi ▽
Slovenia, anno scolastico 2020-2021. Durante la pandemia da Covid, Maja e il figlio quattordicenne Jan si trasferiscono dalla capitale Lubiana in una cittadina di provincia. Lei lavora come psicologa nella stessa scuola primaria dove il figlio sta frequentando l'ultimo anno. Maja ha da poco divorziato, è in crisi e ha problemi di alcolismo. Nel frattempo, dopo aver seguito i primi mesi di lezioni da remoto, Jan tenta invano di ambientarsi nella nuova classe, viene bullizzato e fa amicizia con uno strano e pericoloso vicino di casa.
Con un umorismo tipico di certo cinema dell'Est europeo, il regista e sceneggiatore sloveno Nejc Gazvoda al suo terzo lungometraggio di finzione mette in scena un mondo a pezzi, strapazzato non solo dagli effetti della pandemia e dalla quarantena.
Dramma e commedia si mescolano per delineare in chiave grottesca una contemporaneità in crisi, che si riflette sulla sfera familiare, scolastica, sociale. In costante equilibrio tra commedia e dramma, Gazvoda demolisce i due nuclei educativi fondanti della società, famiglia e scuola, che affondano nel ridicolo di modelli disfunzionali in cui ciascun individuo, senza distinzioni tra età adulta e adolescenza, sembra pensare solo a sé stesso o a salvare le apparenze. Recensione ❯
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