| È stata la mano di Dio |  | ||||||||||||
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      Un film di Paolo Sorrentino.
  Con Toni Servillo, Filippo Scotti, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert. 
         continua»Drammatico,
    
   
       Ratings: Kids+13,
   
durata 130 min.
- Italia   2021.
- Lucky Red
    
    uscita mercoledì 24 novembre 2021.
    
   
      MYMONETRO 
     È stata la mano di Dio          valutazione media:
        3,81
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | |||||||||||||
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                        Cosa farò da Grande 
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| sabato 25 dicembre 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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 Paolo Sorrentino ci accomoda sul lettino dello psichiatra riuscendo, forse in via definitiva, a esorcizzare il ricordo di una famiglia medio borghese di Napoli, con padre dirigente di banca, dotato di una spiccata ironia, e una madre casalinga dedita a scherzi capaci di travolgerti con la propria crudeltà. Residenti al quartiere Vomero e genitori di tre figli appartenenti a differenti fasce anagrafiche: la figlia Daniela perennemente barricata in bagno. Marchino, aspirante comparsa di cinema e teorico attore, e infine Fabio, detto Fabietto, liceale sedicenne che nell’estate del 1984 pensa molto al teorico approdo di Diego Maradona in maglia azzurra e che cerca di immaginarsi in un futuro ancora troppo distante per essere progettato. Il titolo trae spunto dall’affermazione/intervista che proprio lo stesso Maradona diede alla rete segnata all’Inghilterra ai mondiali del Messico e quando il regista ne annunciò il titolo, mantenendo completo riserbo sulla trama, velocemente la mente corse a un nuovo biopic dedicato all’ex numero 10, reduce da una morte tragica e prematura e da mille risvolti che probabilmente ed esattamente come Silvio Berlusconi, avrebbero meritato di finire in un film. Al contrario Sorrentino approfitta del misunderstanding per fornirci spiegazioni sulla propria vita e solo marginalmente facendo entrare el diez dalla porta di servizio. La trama si snoda attraverso una vicenda personale che con il mondo della pelota ha poco a che fare. Lungo i vicoli di una Napoli imbevuta dalle proprie usanze, costumi, il proprio dialetto e i propri angoli di mare e luce. La storia di una famiglia allargata, composta dai vicini, dalle zie, dai parenti chiassosi e dalle vite di ognuno, segnata da un lutto che ne cambierà i precari equilibri, costringendo i più giovani non più a immaginarsi ma diventare, in maniera veloce, adulti. Filippo Scotti, vera rivelazione del film e del quale sicuramente sentiremo parlare, aiuta Sorrentino a immergersi nella propria adolescenza, divenendone il miglior alter ego possibile e lasciando a Teresa Saponangelo, prevalentemente vista in TV e a Teatro, e a Toni Servillo, ormai sodale del regista, il ruolo di due perfetti genitori, fuori dal comune e da ogni genere di schema. Osannato dalla critica, amato e odiato dal pubblico l’ultima pellicola del regista 51enne non può far altro che riflettere ma solo a visione rigorosamente ultimata. 
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