Still Human

Film 2019 | Drammatico

Regia di Oliver Siu Kuen Chan. Un film con Crisel Consunji, Sam Lee, Anthony Chau-Sang Wong, Cecilia Yip, Himmy Ting-Him Wong. Cast completo Titolo originale: Lun lok yan. Genere Drammatico - Hong Kong, 2019, - MYmonetro 3,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 29 aprile 2019

Un uomo paralizzato e una collaboratrice domestica stringono amicizia e imparano come affrontare le difficoltà.

Consigliato sì!
3,07/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,13
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Trailer
Si mescolano realismo e sentimenti, in un'alternanza di sguardo sui problemi sociali e sull'intimità dei personaggi.
Recensione di Emanuele Sacchi
giovedì 2 maggio 2019
Recensione di Emanuele Sacchi
giovedì 2 maggio 2019

Dopo aver allontanato una lunga serie di badanti, il paraplegico Cheong-wing assume l'ex infermiera Evelyn. Da principio non mancano le difficoltà, specie linguistiche, visto che Evelyn, filippina, non parla cantonese, e Cheong, hongkonghese, non parla inglese. Ma tra i due nascerà una sincera amicizia, basata sulla solidarietà e l'incoraggiamento reciproci.

Per introdurre il personaggio di Cheong-wing e farci cogliere appieno la sua personalità, Oliver Chan ricorre a una sequenza priva di dialoghi.

Sono sufficienti il cigolio insistente di una finestra e il clacson della carrozzina elettrica, utilizzato da Cheong per spaventare o infastidire i passanti, per aiutarci a comprendere la condizione di disagio e di frustrazione in cui vive il protagonista, costretto fino alla fine dei suoi giorni su una sedia a rotelle, in una casa popolare della periferia di Hong Kong.

Cheong non è esattamente uno di quei "clienti facoltosi" di cui chiacchierano amabilmente le amiche, connazionali e colleghe di Evelyn durante il ritrovo abituale sotto la skyline di Hong Kong; Cheong è un burbero uomo sulle soglie dell'anzianità, che vive solo di ricordi e si è estraniato da tutto. Solo l'ex collega Fai - a cui dà vita Sam Lee, attore abituale di Fruit Chan - resta al suo fianco, nonostante tutto. Tanto Cheong che Evelyn restano impenetrabili per gli altri, oscurati dal pregiudizio: il bisbetico e la filippina, senza che i loro sentimenti e i loro sogni possano avere libero sfogo. Troppe volte i due sono stati feriti dalla vita, troppe volte hanno dovuto faticare per cercare di ottenere quel poco che posseggono.

Il merito principale di Oliver Chan, in piena continuità con l'idea di cinema di Fruit Chan (produttore di Still Human), sta nella capacità, tutta hongkonghese, di mescolare realismo e sentimenti, in un'alternanza di sguardo sui problemi sociali e sulla dimensione intima dei personaggi rappresentati, che trova una forma omogenea all'insegna della massima semplicità. Così il tipico ritrovo domenicale nel quartiere di Central, quando centinaia di domestiche filippine (sono 380 mila i domestici stranieri che vivono a Hong Kong) si riuniscono in gruppetti per stare insieme e chiacchierare, diviene elemento narrativo e fonte di spunti che aiuteranno a definire meglio la personalità e le scelte di Evelyn.

Attraverso piccoli dettagli della quotidianità, apparentemente insignificanti, veniamo a sapere di più di Cheong ed Evelyn e delle loro piccole manie, o delle asperità del loro carattere. Finché il registro prevalente della commedia non lascia il posto all'elemento drammatico ed emozionale, rendendo quasi impossibile non commuoversi di fronte agli atti di generosità - talora inverosimili - dimostrati dai protagonisti.

Può sorgere spontaneo un accostamento a Quasi amici, il successo francese degli ultimi anni sul rapporto tra un disabile e il suo badante, ma le differenze di approccio, stile e contenuto sono tali che il parallelo può sussistere solo in chiave di netta contrapposizione. Dove nel film di Nakache e Toledano era Driss a risvegliare in Philippe la voglia di dare un senso alla propria vita, qui è soprattutto Cheong-wing a mettere da parte se stesso per investire in maniera disinteressata sulle ambizioni di Evelyn, come da tradizionale redenzione del bisbetico dal grande cuore.

Anthony Wong eccelle in un ruolo lontano dalla fisicità tipica delle sue parti giovanili, senza cedere mai ad eccessi retorici: una mirabile alternanza di registri la sua, che ha comportato diversi premi per la migliore interpretazione oltre che il suo ritorno a un ruolo di primo piano dopo aver assunto posizioni politiche nei confronti del governo cinese. Nella storia di Evelyn è inoltre possibile riscontrare qualche elemento della vicenda di Xyza Cruz Bacani, domestica filippina a Hong Kong, divenuta in seguito fotografa di fama internazionale.

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