Catch-22

Film 2019 | Commedia, Drammatico, Guerra 41 min.

Regia di Grant Heslov, George Clooney, Ellen Kuras. Una serie con George Clooney, Giancarlo Giannini, Jay Paulson, Graham Patrick Martin, Pico Alexander. Cast completo Titolo originale: Catch-22. Genere Commedia, Drammatico, Guerra - USA, 2019, STAGIONI: 1 - EPISODI: 6

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Ultimo aggiornamento giovedì 6 giugno 2019

La storia di un giovane aviatore dell'US Air Force che opera in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. La serie ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 3 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a ADG Awards,

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 3,06
CONSIGLIATO N.D.
Tratta dall'omonimo romanzo di Joseph Heller.

George Clooney produce, dirige e interpreta la storia di un giovane aviatore dell'US Air Force che opera in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Episodi: 6 (41 min.)
Regia di George Clooney, Grant Heslov, Ellen Kuras.

Una produzione di chiara qualità che rappresenta in modo graffiante la follia e l'orrore generato dagli uomini attraverso la guerra

Recensione di Andrea Fornasiero

John Yossarian è arruolato in aviazione e il suo compito è sganciare le bombe sul suolo italico durante l'avanzata degli alleati nel 1944. È bravo in quello che fa, ma subisce un progressivo stress post-traumatico per i ripetuti voli in mezzo al fuoco delle batterie antiaeree tedesche. Una condizione che l'esercito cerca di evitare congedando i bombardieri dopo 25 missioni, ma il colonnello Cathcart, in preda a sogni di successo militare, continua ad aumentare il numero di missioni necessarie per il congedo. Yossarian assiste sempre più esasperato alla morte dei suoi amici e alla crudezza della guerra, inoltre a peggiorare la situazione arriva alla base anche Scheisskopf, con cui Yossarian si era già scontrato durante l'addestramento e di cui si era vendicato andando a letto con sua moglie.

Coprodotta da Hulu e Sky Italia, la miniserie Catch-22 racconta ancora una volta come la guerra sia un inferno, ma prima di arrivare all'orrore viscerale della carne martoriata e dei crimini di guerra, passa per la morte della logica schiacciata dalla burocrazia e dal capitalismo.

Si tratta di un nuovo adattamento del romanzo di Joseph Heller del 1961, già portato sullo schermo da Mike Nichols nel 1970 ma con poco successo, anche per via della coeva uscita di un'altra farsa nera sulla guerra di ben maggiore fortuna: MASH. Il romanzo di Heller, pur parlando della Seconda Guerra Mondiale, si riferiva in realtà a una guerra assai meno comprensibile come quella di Corea e in generale al clima degli anni 50 piuttosto che alla cosiddetta "Greatest Generation". Il nuovo adattamento, in sei episodi come sei sono le sezioni del romanzo, cerca di rendere giustizia alla forma narrativa di Heller al suo amore per la circolarità e per una narrazione che riprende scene già raccontate, anche se nella miniserie questo accade molto più raramente che nel libro e il racconto procede in modo cronologicamente lineare.

Catch-22 arriva però in un momento in cui gli Americani sono relativamente poco impegnati in guerra al punto che - tolta la questione della sindrome da stress post-traumatico del protagonista, di cui anche oggi soffrono spesso i veterani - sfugge l'urgenza di questa nuova versione. D'altra parte si tratta di un grande romanzo che racconta una situazione relativamente universale, visto che il potere militare con la sua logica solo apparente può farsi metafora per un'amministrazione bizzarra come quella di Trump. Inoltre la sottotrama dedicata al personaggio di Milo Minderbinder, che mette in piedi un mercato nero già globalizzato e la cui logica perversa degli affari è vincente su tutto, appare intramontabile in un mondo come il nostro dominato da una finanza spesso per nulla trasparente.

Girato in Italia tra la Sardegna, Roma e Santa Teresa Gallura, Catch-22 si avvale di un cast convincente, dove il protagonista Christopher Abbot porta efficacemente sullo schermo una sorta di coscienza ovattata dal rischiare continuamente la vita in un clima di follia, attraversata però da un'inquietudine carsica, che a tratti riemerge insieme al suo istinto di sopravvivenza in lampi di esasperazione. Intorno a lui le altre figure sono molto meno dettagliate (cosa che in parte tradisce il romanzo, molto attento a tutti i personaggi nonostante la coralità dell'intreccio), e più che i compagni spiccano le nemesi: il colonnello Cathcart interpretato da Kyle Chandler e l'ufficiale Scheisskopf che ha il volto di George Clooney.

La star americana è del resto coinvolto anche come produttore ed è regista di due episodi, il quarto e il sesto, mentre i restanti sono diretti dal suo fido collaboratore Grant Heslov e da Ellen Kuras, fin qui nota soprattutto come direttrice della fotografia, per esempio nel sensazionale Se mi lasci ti cancello. La serie è interamente scritta dal romanziere Luke Davies in coppia con il regista australiano David Michôd, che inizialmente doveva dirigerla ma poi i ritardi di lavorazione del suo prossimo film The King l'hanno reso impossibile. Cromaticamente domina il giallo di un'Italia assolata, capace però di trasformarsi in un girone infernale nelle notti romane, con la sulfurea figura del pappone interpretato da Giancarlo Giannini, teorico della logica del voltafaccia "Sono stato il miglior alleato del fascismo e ora sono e sarò il miglior alleato degli americani... finché sarete qui".

Se la ricostruzione è nel complesso volutamente un po' oleografica, giustapponendo un'era dai toni dorati con l'assurdità e la violenza, è notevole anche l'uso della CGI nelle scene di volo tra le esplosioni dell'anti-aerea, così come sono convincenti gli sguardi dall'alto sul suolo italiano e le esplosioni causate della bombe. Una produzione insomma di chiara qualità, con la fotografia del tedesco Martin Ruhe, già cimentatosi con l'Italia al fianco di Clooney in The American di Anton Corbijn. I primi episodi, con il loro tono farsesco riferito a una guerra ormai relativamente lontana, possono sembrare un esercizio di stile un po' fine a se stesso, ma la serie guadagna spessore nella seconda metà quando il tono si fa tragico, dando anche ragione di una prima parte più leggera e chiudendo il cerchio con una rappresentazione graffiante della follia e dell'orrore generato dagli uomini.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 6 giugno 2019
santana24

Proprio così. Il libro da cui è tratta la serie, è un altra cosa rispetto alla stessa. Certo, ci sono i fatti che verranno illustrati negli episodi,ma ,secondo me, manca totalmente nel film lo spirito delirante/grottesco/e sopratutto divertentissimo che aleggia nelle pagine del libro. Che ho divorato la prima volta, e poi riletto, e riletto ( a distanza di qualche tempo) una terza. [...] Vai alla recensione »

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