Titolo internazionale | The Truk |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Sarah Marx |
Attori | Sandrine Bonnaire, Sandor Funtek, Alexis Manenti, Lauréna Thellier, Virginie Acariès Stéphane Mouchabac, Moussa Sylla, Mamadou Minte, Julie Meunier, Corinne Meinier, Sacha Bejaoui, Roda Fawaz, Ludovic Pinette, Nathalie Kanoui, Gigi Ledron, Jean-Philippe Lo Crasto, Mounira Barbouch, Juliette Koenig, Philippe Dusseau, Ariane Zantain, Mahady Sissoko, Yemi Olushola, Henry-David Cohen, Sylvie Miranda, Bruno Gouery, Brahim Bettayeb, Hassan Gaou, Maeva Rukavina, Xavier Melquiond, David Chouchana, David Bellaisch, Bakari Gakou. |
MYmonetro | 2,73 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 31 agosto 2018
Un giovane ragazzo trova il modo di guadagnare facilmente dei soldi.
CONSIGLIATO SÌ
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Ulysses è uscito di prigione da appena 24 ore ed è già pronto a cacciarsi di nuovo nei guai. Sua madre Gabrielle soffre di depressione cronica, la sua ex ragazza Lena, parecchio più grande di lui, si è occupata di Gabrielle mentre Ulysses era in prigione, ma ora che il ragazzo è tornato si aspetta che assuma un'assistente professionista. E le assistenti professioniste costano, dunque Ulysses si trova costretto a cecare subito una sostanziosa fonte di entrate. Poiché non ci pensa nemmeno a "guadagnare uno stipendio da fame e fare una vita di merda", si unisce all'amico David nell'inventare uno schema truffaldino per procurarsi denaro facile.
I due compreranno un food truck, uno di quei camioncini che vendono cibo di strada, offrendo ai clienti anche la possibilità di acquistare sottobanco bibite mescolate con la ketamina, una sostanza medicinale per le mucche che viene utilizzata anche per far sballare i giovani alle feste techno.
Nel loro schema criminale Ulysses e David coinvolgono dunque anche un veterinario e un fattore, e sono convinti di aver costruito una rete di fornitura e spaccio a prova di gendarmi. Niente di più sbagliato: ai due amici non ne va una dritta, ed entrambi dovranno confrontarsi con le conseguenze del loro mal direzionato istinto imprenditoriale.
Sarah Marx, giovane regista francese con alle spalle solo il corto Fatum, debutta alla regia del lungometraggio di finzione con L'enkas, storia cupa ma vitale con un giovane protagonista per cui i giochi sono già fatti, e nulla è più valido: un ragazzo dal "cuore funambolo" che non sa restare in equilibrio sul filo teso della propria esistenza. La regia di Marx è nervosa e impaziente, a volte troppo agitata nel tentativo di ricreare la frenesia di Ulysses in cerca di una soluzione ai problemi che lo circondano e lo opprimono.
Sandor Funtek nei panni di Ulysses è un Antoine Doinel per il Ventunesimo secolo, mentre Sandrine Bonnaire ha lo sguardo smarrito e spaventato di Gabrielle, incapace di occuparsi di se stessa e del proprio figlio a rischio. La loro storia non è particolarmente originale ma conserva un'onestà di fondo che la rende umanamente riconoscibile. La regia di Marx è però troppo debitrice di tanti polar francesi che raccontano la strada come una giungla irta di ostacoli, un sottobosco urbano multietnico in cui è quasi impossibile muoversi senza compiere passi falsi. L'enkas è una storia di buone intenzioni e cattivi progetti in cui non ci sono vincitori, ma solo anime alla deriva.