Titolo originale | L'heure de la sortie |
Titolo internazionale | School's Out |
Anno | 2018 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Francia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Sébastien Marnier |
Attori | Laurent Lafitte, Emmanuelle Bercot, Gringe, Grégory Montel, Pascal Greggory Luàna Bajrami, Victor Bonnel, Félix Lefebvre, Cyrille Hertel, Anne Loiret, Capucine Valmary, Thomas Scimeca, Isabelle Tillou, Lily Brière de La Hosseraye, Adèle Castillon, Christopher Ramoné, Elsa Steyaert, Claire Rochelle, Leopold Buchsbaum, Véronique Ruggia, Iwen Casteret, Bertrand Houdin, Thomas Guy, Thelma Doval, Matteo Perez, Célia Kaci, Adrien Simonnet, Benjamin Herbez, Matilda Marty-Giraut, Mathieu Leconte, Chloé Martin. |
Uscita | giovedì 4 luglio 2019 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Teodora Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,02 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 luglio 2019
Pierre Hoffman alla ricerca del perchè alcuni ragazzini, all'interno del rinomato college di Saint Joseph, appaiano così violenti e disillusi. In Italia al Box Office L'ultima ora ha incassato 25,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Un professore del prestigioso collegio privato Saint Joseph si suicida gettandosi dalla finestra durante un'ora di lezione. Viene chiamato a sostituirlo il giovane supplente Pierre Hoffman il quale ha subito la sensazione che nella classe dove è accaduto il fatto ci siano degli alunni particolari. La cosa gli viene confermata dal preside e dai colleghi:si tratta di una classe di allievi superdotati. In particolare sei di loro si rivelano molto uniti. Forse troppo uniti.
Sebastien Marnier è un regista interessato ad esplorare situazioni limite. Nel suo film precedente (Irréprochable), mai arrivato sui nostri schermi, poneva al centro della narrazione una donna decisa ad ottenere ad ogni costo il posto di lavoro che pensa le spetti di diritto.
In questa occasione, in cui è regista e cosceneggiatore come d'abitudine, decide di adottare la struttura del thriller per affrontare temi di non secondaria importanza. Perché lo spettatore è indotto sin dalle prime battute a sospettare, insieme a Pierre, di quei ragazzini troppo seri, troppo sprezzanti nei confronti dei coetanei, incapaci di accettare l'aiuto di chi possa interessarsi a loro.
Marnier ce li descrive come una generazione perduta non nell'alcol o nella droga ma nella paura di un futuro in cui il pianeta, come il professore dell'inizio, si sta suicidando. In direzione ostinata e contraria rispetto a Greta Thunberg (il film faceva la sua prima apparizione alla Mostra del Cinema di Venezia pochi giorni dopo l'inizio della sua protesta silenziosa dinanzi al Parlamento svedese) che vuole che i governi provino la paura del futuro, i sei protagonisti si dirigono verso l'autoestinzione. La paura si è insinuata nelle loro menti e si è trasformata in cupio dissolvi. A scoprirne il lato oscuro (mentre gli altri colleghi sembrano non accorgersi di nulla o, molto più verosimilmente, non vogliono vedere) c'è Pierre che sta scrivendo un libro su Kafka (si può perdonare, anche se davvero molto didascalica, la presenza di scarafaggi nel film) e che sul piano dei sentimenti si trova in una fase di transizione.
Proprio perché non ancora usurato dal mestiere dell'insegnamento non si accontenta di risposte evasive e accompagna lo spettatore nella sua voglia di andare a fondo della questione. Fatto salvo un finale che accontenterà alcuni e deluderà altri il film riesce a mantenersi in buon equilibrio tra la narrazione della vita scolastica in un collegio esclusivo e quel tanto di inverosimile che è però necessario per costruire la suspense.
L'unico vero rischio, che a tratti viene sfiorato, è quello di trasformare il gruppo dei sei adolescenti in una squadra di alieni più che di tragicamente alienati. La loro fredda determinazione, ben rappresentata dai giovani interpreti, è così evidente da far risultare come degli inetti, ognuno a suo modo, tutti i colleghi di Hoffman che sono convinti che un canto in coro o due tiri a un canestro siano sufficienti. "Ciò che accade fuori di qui non ci riguarda" è di fatto il loro motto. Ma la scuola, qualsiasi scuola, può oggi permettersi una simile autarchia? Anche questa è una domanda che proviene dallo schermo. Necessita di una risposta.
In una scuola media superiore francese gli alunni sono intenti a scrivere un elaborato. Il professore di circa 60 anni siede alle loro spalle vicino ad una finestra. Scruta a lungo il cielo velato da nuvole diafane dietro le quali il sole ha un bagliore “malato”; poi avvicina la sedia alla finestra, sale sul davanzale e si lascia cadere di sotto.
Dall'omonimo romanzo di Christophe Dufoussè,uno spaccato iperrealistico e apocalittico su temi che non sono certo nuovi come l'incomunicabilità tra giovani e adulti,le lacune del sistema scolastico e il vuoto di una società contemporanea violenta ed autodistruttiva dove non c'è scampo nè umanità indipendentemente dall'età.
Sébastien Marnier confonde le carte in tavola fin da subito con un richiamo letterario a Kafka, che allude forse ad una trasformazione in atto nella vita interiore del protagonista, Laurent Lafitte, icasticamente concretizzatasi nella presenza di scarafaggi nella sua casa, un inizio drammatico alla Polanski, con un suicidio che ricorda quello di L’inquilino del terzo piano, che suggerisce sviluppi [...] Vai alla recensione »
La prima scena fa ben sperare, sul tutto il resto è meglio tacere
A distanza di 45 anni da Il diavolo probabilmente del grande Bresso, questa pellicola affronta ancora una volta il nichilismo, la disillusione e l'isolazionismo dei giovani critici nei confronti degli adulti e della società. Considerata alla fine e senza possibilità di redenzione.Certo, la disillusione post-sessantottina vista anche in Bianca di Nanni Moretti è ormai lontana decenni.
Alle spalle dei ragazzi, con gesti calmi e metodici, l'insegnante sposta una sedia sotto la finestra, ci sale su, e si lancia nel vuoto. È l'inizio a effetto dell'opera seconda di Sébastien Marnier, presentata l'anno scorso in una sezione collaterale della Mostra di Venezia. Ambientato in una cittadina su cui incombe una centrale nucleare, dapprima sembra il doppio inquietante dei molti film francesi [...] Vai alla recensione »
L'ultima ora è la nostra. Continuiamo a non accorgercene, "urla" il film, eppure siamo arrivati alla fine. L'umanità ha i giorni contati: inquinamento, terrorismo, guerre, violenza contro gli animali hanno ridotto il pianeta a un posto infernale. Ma solo in pochi (eletti o ancora più dannati degli altri?) hanno preso coscienza di tutto questo. Sono gli alunni di una classe speciale, ragazze e ragazzi [...] Vai alla recensione »
L'inizio è scioccante. In un prestigioso collegio privato francese, un professore si butta dalla finestra durante una lezione. E gli studenti che lo vedono a terra morto non sono così sconvolti come ci si aspetterebbe. Al suo posto arriva il giovane supplente Pierre Hoffman. Il preside gli spiega che quella classe è formata da allievi superdotati. Sei di loro, in particolare, appaiono molto uniti. Vai alla recensione »
Abbiamo visto molti professori perseguitati da classi di allievi esagitati, ingestibili, aggressivi, carichi di una rabbia che condensa tutte le contraddizioni del presente e del prossimo futuro. Raro è invece il docente alle prese con giovani serissimi, imperturbabili, saccenti, dunque perfino più inquietanti. Tanto più che il loro insegnante si è appena buttato dalla finestra e il supplente chiamato [...] Vai alla recensione »
Sei ragazzi, un professore e un poter perverso Inizia come un thriller psicologico, "L'ultima ora" di Sébastien Marnier, presentato all'ultima Mostra di Venezia; con lo scorrere dei minuti si evolve in action movie, spettrale come i fantasmi della mente individuali e collettivi che evoca, analizzando in profondità il lato più oscuro dello spirito dei "Fridays for Future".
C'è qualcosa nell'aria, di misterioso o, forse, di ben nitido, che spinge un insegnante di liceo a suicidarsi saltando nel vuoto dalla finestra dell'aula in cui sta facendo lezione; un gruppo di adolescenti, studenti in quella scuola cattolica d'élite, a negare le proprie emozioni, a unirsi in una sorta di setta mettendo in atto riti sado-masochisti e il disprezzo per chi è meno intelligente di loro, [...] Vai alla recensione »
In una scuola superiore un professore si getta improvvisamente dalla finestra sotto gli occhi atterriti degli studenti. Il supplente chiamato a sostituirlo, Pierre, nota da subito qualcosa di strano nella sua classe: un gruppo di sei alunni, molto uniti e intelligenti, ha un atteggiamento ostile verso chiunque e sembra stia preparando un piano misterioso.
Mistery scolastico, più "pensante" di quel che sembra nella prima ora: perché il piccolo clan di una classe prodigio di scuola privata, battute taglienti, mai un sorriso, sembra al nuovo supplente sempre più una setta e sempre meno una brigata di amici? Investigatore per caso, man mano coinvolto dalle inquietanti riunioni dei ragazzi che incomincia a spiare, il prof (il Lafitte di Elle) cerca un legame [...] Vai alla recensione »
Ci sono il sole, il caldo e il sudore. C'è un professore che si getta da una finestra durante un'ora di lezione. C'è una classe, la migliore di tutta la Francia, che osserva in silenzio, senza avere più un maestro, senza una guida. C'è, infine, un supplente che si trova a rimpiazzare il professore scomparso, chiamato ad affrontare ragazzi dall'intelligenza elevata ma dai comportamenti ambigui.
Si entra nel film con un gran botto: un professore di scuola media si butta dalla finestra in piena lezione, davanti ai suoi giovani studenti. da un momento all'altro Pierre (Laurent Lafitte) si trova a seguire questa classe di studenti di élite, alcuni dei quali superdotati. In breve comincia a notare dei fenomeni piuttosto strani. Il più inquietante (che per il prof diventa una specie di ossessione) [...] Vai alla recensione »
Nel Saint Joseph, prestigioso istituto scolastico privato, un professore si suicida sotto gli occhi dei suoi studenti, gettandosi da una finestra. A sostituirlo viene chiamato Pierre Hoffman, giovane supplente, che subito ha il sentore di un atteggiamento strano tra gli alunni della classe. Questi ultimi sembrano accoglierlo con freddezza, ma anche tra i docenti non mancano i comportamenti eccentrici... [...] Vai alla recensione »
Un sestetto di inquietanti ragazzini prodigio, un professore ossessionato dal loro freddo distacco terreno, l'apocalisse ambientale dietro l'angolo di casa. Benvenuti a L'ultima ora, un thriller psicologico/ecologico dove echi di Lynch si mescolano al Villaggio dei dannati e allo sguardo colpevolizzante di Greta Thunberg. Di spaccati scolastici critici ne abbiamo visti e registrati parecchi nel cinema [...] Vai alla recensione »
Un tragico incidente nel prestigioso collegio di Saint Joseph, con uno dei professori che tenta il suicidio, portaPierre Hoffman (Laurent Lafitte), l'insegnante chiamato a sostituirlo, a contatto con una classe di studenti dotati di un'intelligenza molto al di sopra della media ma che insieme alle indubbie qualità nascondono dei lati oscuri molto inquietanti.
Si dice che in un buon film la scena iniziale e quella finale si parlino, o perché si somigliano o per contrapposizione. In L'ultima ora di Sébastien Marnier la prima inquadratura è una soggettiva del professor Capadis che guarda il sole dalla finestra della sua classe, durante un compito. Questa vista è accecante, ma rasserena lo spettatore: in fondo il sole è simbolo di energia, calore, vita.
Nell'aula di un prestigioso liceo, un professore sale sul davanzale e si butta di sotto. A sostituire il suicida arriva il quarantenne Pierre, il quale fin da subito trova strano l'atteggiamento di un gruppo di allievi superdotati, che rappresentano il fiore all'occhiello della scuola. Interessante l'idea di Sebastien Marnier di tradurre in una vicenda fra l'assurdo e il fantascientifico l'invalidante [...] Vai alla recensione »
Che l'Ultima ora non sia un film tradizionale, lo si intuisce subito dalla sequenza iniziale, ambientata in una classe di studenti dotati, dove, durante un compito in classe, un professore di lettere sale sul davanzale e si butta nel cortile, tentando il suicidio. Al suo posto, come supplente, viene mandato Pierre (Laurent Lafitte), aspirante scrittore di un libro, mai concluso, su Kafka e dalla vita [...] Vai alla recensione »
Tra i riferimenti di Sébastien Marnier per L'ultima ora, il suo secondo film - presentato alla Mostra di Venezia 75 e ora in sala con Teodora - ci sono Carpenter, Lynch, Cronenberg e ai giovani interpreti per prepararsi alle riprese il regista francese ha fatto vedere Il villaggio dei dannati e Il nastro bianco di Hane ke. La sua scommessa (dichiarata) è quella infatti di un cinema politico attraverso [...] Vai alla recensione »
In un autorevole collegio privato francese arriva come supplente il giovane professore Pierre. Chiamato a sostituire un collega che durante la lezione si è gettato dalla finestra, scopre che un gruppo di studenti, i più bravi, oltre a mostrarsi arroganti e cinici, sta perfezionando un sistema di prova del dolore sempre più audace. Il rapporto deflagra presto in un gioco al massacro, nell'indifferenza [...] Vai alla recensione »
Non sorridono mai i ragazzini liceali (troppo) perfetti di L'ultima ora. Sinistri, inquietanti e dolenti, tra Il villaggio dei dannati e Un gioco da bambini (Ballard, esplicitamente citato). D'altronde, un insegnante s'è appena gettato dalla finestra di fronte a loro. Il supplente incaricato di sostituirlo (fragile e irrisolto: non riesce a finire la tesi su Kafka, è omosessuale, ma non lo dice) è [...] Vai alla recensione »
Nell'aula di una scuola privata elitaria, un professore si getta dalla finestra sotto gli occhi terrorizzati dei suoi studenti. La tragedia non sembra però toccare emotivamente un gruppo di sei allievi inseparabili, dotati di un'intelligenza precoce straordinaria. Pierre, il giovane supplente chiamato a sostituire l'insegnante deceduto, nota subito l'anomalo comportamento dei sei adolescenti, che si [...] Vai alla recensione »
C'è una strana atmosfera nel liceo privato di Saint Joseph. Durante una lezione, un prof si butta dalla finestra. Nella sua classe di ragazzi dal quoziente intellettivo altissimo, il supplente Pierre Hoffman nota sei alunni geniali, affiatati tra loro ma ostili con tutti. Parlano sempre di ecologia. A volte hanno lividi in viso e sul corpo. Si ritrovano in segreto e, convinti che "gli adulti hanno [...] Vai alla recensione »
Tratto dal romanzo di Christophe Dufossé e opera seconda di Sébastien Marnier, L'heure de la sortie (titolo originale) segue le inquietanti vicende che avvolgono pian piano la vita del giovane professore di letteratura Pierre Hoffman (Lafitte), supplente in seguito al suicidio del suo predecessore in una classe di liceali dotati di "intelligenza precoce".
Finalmente un film originale. Ha i suoi difetti di struttura, ad esempio un finale che smarrisce per strada qualche personaggio. Non sarebbe neppure un vera conclusione, di quelle che suggeriscono la parola "Fine": ma ormai sono rarissimi i film che sanno - e vogliono - chiudere per bene una storia. "L' ultima ora" non è il capolavoro che vi svolterà l'estate, ma ha buone idee, ragazzini inquietanti, [...] Vai alla recensione »