Bellezza, intelligenza e ironia per un imperdibile tour in un'altra stagione della storia e dell'anima. Recensione di Marianna Cappi, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
Nella Parigi della Belle Époque, la piccola Dilili indaga, con l'aiuto di un giovane fattorino, su una serie di rapimenti misteriosi.
Quanta bellezza, intelligenza e ironia in questo Dilili a Parigi, che sembra assommare i precedenti lavori di Ocelot e rinnovare l'arte dell'animazione cinematografica. Dilili è un personaggio che pare uscito da un classico della letteratura per l'infanzia e che fa rivivere cinematograficamente la capitale francese come non accadeva da tempo.
'Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza', diceva Oscar Wilde, e Ocelot ci invita in questo tour in compagnia della più simpatica piccola donna che la sua fantasia potesse immaginare, proprio per ricordarlo alle nostre pigre menti e dar loro un'iniezione di elettricità.
In occasione dell'uscita al cinema di Dilili a Parigi, dal 24 aprile al cinema, Gaia Petronio interpreta la recensione di Marianna Cappi.