Titolo originale | Team Hurricane |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Danimarca |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Annika Berg |
Attori | Eja Penelope Roepstorff, Ida Glitre, Ira Rønnenfelt, Maja Leth Bang, Mathilde Linnea Daugaard Elise Pedersen, Sara Morling, Zara Munch Bjarnum, Sine Brinkgaard Olsen, Marcello Stramiss, Søren Pedersen, Mia My Elise Pedersen, Helle Bruun. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,77 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 8 settembre 2017
Un film improvvisato come una jam session punk, tenta di correre più veloce del tempo che passa.
CONSIGLIATO SÌ
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Un punk chick flick su un gruppo di adolescenti che mescola elementi di fantasia con materiale documentario: solitudine, pussypower, kawaii, hentai, verde elettrico, graffiti, vibratori, amicizia, orsacchiotti, Arte, fuoco, paura, bubblegum, mamma&papà, anoressia, cactus, piercing fatti in casa, nailart, ciliegie, cutting, delfini, Lolita, diari segreti e sogni ad occhi aperti. Ragazze radicali in un mondo mediocre.
Anita Berg segue la vita estiva di otto adolescenti contattate attraverso i social e invitate a far parte di uno spazio dedicato ai giovani. Lo fa utilizzando una molteplicità di risorse visive cha vanno dalla qualità più bassa a livelli più elevati.
Quello che vuole mostrarci sono le modalità di aggregazione di un universo femminile in formazione che esclude quasi totalmente la presenza dell'altro sesso ed è in grado di mettersi metaforicamente a nudo rivelando le proprie fragilità e trovando in queste improvvise confessione una forza che proviene dalla risposta del gruppo. L'obiettivo è sicuramente interessante perché raramente lo sguardo sui giovani consente loro semplicemente di 'essere' e non di atteggiarsi. Il risultato però convince solo parzialmente perché in più di un'occasione si ha la sensazione della 'messa in scena' delle situazioni più che della presenza discreta di una camera che finisca con il non essere più percepita come tale dando ai soggetti ripresi una totale libertà di espressione.
Le otto ragazze sono così brave da offrire sempre e comunque verosimiglianza ai dialoghi ma è la composizione di alcune inquadrature (forse proprio perché contrastante con l'immediatezza e la bassa qualità di altre riprese) che crea un'idea di artefatto. Questo mina in parte dal di dentro una sperimentazione comunque non priva di originalità.