elgatoloco
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sabato 22 dicembre 2018
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fedele al grande modello letterario
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"The Man WHo Invented Christmas"(2017, Bharat Nalluri), da un romanzo di Les Strandiford che però a sua volta si rifà all'"archetipo""A Christmas Carol", scritto nel 1843 da Charles Dickens quando , dopo un tour USA e una sostanziale"crisi"creativa rientra in pieno nella capacità di creare, realizzando un'opera di decisa valenza universale e"onnicomprensiva", capace di individuare quella che teologicamente si chiama"dimensione orizzontale"(amore per l'altro, per i "fratelli")nel cuore del"bando cristiano"(Bonaiuti), di cogliere la sofferenza di chi è allo sbando, non ha altre chances di sopravvivenza che la "carità", in un'epoca nella quale di"welfare state"non si parlava assolutamente, anzi se ne escludeva a priori persino la semplice possibilità.
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"The Man WHo Invented Christmas"(2017, Bharat Nalluri), da un romanzo di Les Strandiford che però a sua volta si rifà all'"archetipo""A Christmas Carol", scritto nel 1843 da Charles Dickens quando , dopo un tour USA e una sostanziale"crisi"creativa rientra in pieno nella capacità di creare, realizzando un'opera di decisa valenza universale e"onnicomprensiva", capace di individuare quella che teologicamente si chiama"dimensione orizzontale"(amore per l'altro, per i "fratelli")nel cuore del"bando cristiano"(Bonaiuti), di cogliere la sofferenza di chi è allo sbando, non ha altre chances di sopravvivenza che la "carità", in un'epoca nella quale di"welfare state"non si parlava assolutamente, anzi se ne escludeva a priori persino la semplice possibilità. Una vera e propria"sfida"alla società di allora(in tutt'altra chiave lo scritto di Engels, di un anno dopo, relativo alla"Situazione della classe operaia in Inghilterra", mentre le proposte di socialisti utopisti e di cristiani che, da pionieri in questo ambito, si proponevano di affrontare il problema, erano rimaste e rimanevano completamente sconosciute). che nel film rivive nell'incontro tra lo scrittore e i suoi"fantasmi"che però spesso sono personaggi reali che l'autore incontra e da cui trae spunto per la sua scrittura-una procedimento che poi sarà anche, tra gli altri, di Pirandello e di Sgorlon, ma soprattutto nella proposizione ormai della"carol"realizzata, messa in scena... Gli interpreti, dal protagonista Dan Stevens a Christopher Plummer sono assolutamente adeguati all'opera, che , dopo innumerevoli messe in scena della"Carol"a teatro, in messa nelllo spazio o decisamente in scena, dopo innumerevoli trasposzioni filmiche e televisive. realizza veramente qualcosa di nuovo, di capace di essere riproposto per molto tempo a ogni Natale e anche in altri periodi dell'anno, ovviamente. El Gato
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alejazz
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martedì 20 novembre 2018
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dickens raccontato nel grande schermo
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Charles è uno scrittore affermato nell’Inghilterra Vittoriana; dopo alcuni successi tra cui Oliver Twist e un soggiorno (deludente) negli US deve far di tutto per continuare a guadagnare; pertanto prova a scrivere un nuovo romanzo incentrato sul Natale.
Rifacendosi all’opera “A Christmas Carol”, il film rivive tutti i momenti di Dickens che l’hanno accompagnato alla stesura del suo nuovo successo.
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Charles è uno scrittore affermato nell’Inghilterra Vittoriana; dopo alcuni successi tra cui Oliver Twist e un soggiorno (deludente) negli US deve far di tutto per continuare a guadagnare; pertanto prova a scrivere un nuovo romanzo incentrato sul Natale.
Rifacendosi all’opera “A Christmas Carol”, il film rivive tutti i momenti di Dickens che l’hanno accompagnato alla stesura del suo nuovo successo.
Oltre alla buona cura dei dettagli di quell’epoca, il film trasmette realmente gli umori ballerini dello scrittore inglese disposto a giungere ad ogni compromesso pur di mettersi in gioco e raggiungere i propri obiettivi.
Possiamo vedere un Dickens tirchio e caritatevole allo stesso tempo. Solare, superbo ma irascibile da un momento all’altro a tal punto da maltrattare chi gli sta intorno.
Cosa mi è piaciuto:
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la scenografia
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attinenza al carattere di Dickens
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intreccio tra storia e finzione ben riuscito
Cosa non mi è piaciuto:
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risulta essere poco chiara il confine tra narrazione vera e quella fantastica (cioè quando Dickens parla con i suoi personaggi immaginari)
Consigliata la visione per tutti.
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alejazz
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domenica 9 dicembre 2018
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il natale visto da dickens
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Il Natale è alle porte. Allora può valer la pena guardare un film consuma base storica come “Charles Dickens: l’uomo che inventò il Natale”. Questo film altro non è che la narrazione di un pezzo di vita dello scrittore inglese incentrata sulla realizzazione del masterpiece “A Christmas Carol”. Il film mette in luce i caratteri di Dickens, come uomo tirchio ma allo stesso tempo generoso e sempre prone alle iniziative caritatevoli; troviamo un artista lunatico in cui attimi di euforia sono intervallati da altrettanti attimi di nervosismo, rabbia e forse…follia buona.
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Il Natale è alle porte. Allora può valer la pena guardare un film consuma base storica come “Charles Dickens: l’uomo che inventò il Natale”. Questo film altro non è che la narrazione di un pezzo di vita dello scrittore inglese incentrata sulla realizzazione del masterpiece “A Christmas Carol”. Il film mette in luce i caratteri di Dickens, come uomo tirchio ma allo stesso tempo generoso e sempre prone alle iniziative caritatevoli; troviamo un artista lunatico in cui attimi di euforia sono intervallati da altrettanti attimi di nervosismo, rabbia e forse…follia buona.
Trattasi di un film e non di un cartone, per di più costellato da figure di immaginazioni che fanno pensare ai fantasmi di Dickens. Pertanto suggerisco un pubblico adulto o post-adolescenziale.
Cosa mi è piaciuto:
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la trama
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la caratterizzazione del protagonista, ovvero Dickens
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la fotografia (una Londra dell’800)
Cosa non mi è piaciuto:
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ho intravisto un po’ di distorsione rispetto all’originale storia
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scarsa somiglianza tra l’attore che interpreta Dickens e il vero scrittore
Consigliata la visione per adulti.
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