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"The Man WHo Invented Christmas"(2017, Bharat Nalluri), da un romanzo di Les Strandiford che però a sua volta si rifà all'"archetipo""A Christmas Carol", scritto nel 1843 da Charles Dickens quando , dopo un tour USA e una sostanziale"crisi"creativa rientra in pieno nella capacità di creare, realizzando un'opera di decisa valenza universale e"onnicomprensiva", capace di individuare quella che teologicamente si chiama"dimensione orizzontale"(amore per l'altro, per i "fratelli")nel cuore del"bando cristiano"(Bonaiuti), di cogliere la sofferenza di chi è allo sbando, non ha altre chances di sopravvivenza che la "carità", in un'epoca nella quale di"welfare state"non si parlava assolutamente, anzi se ne escludeva a priori persino la semplice possibilità. Una vera e propria"sfida"alla società di allora(in tutt'altra chiave lo scritto di Engels, di un anno dopo, relativo alla"Situazione della classe operaia in Inghilterra", mentre le proposte di socialisti utopisti e di cristiani che, da pionieri in questo ambito, si proponevano di affrontare il problema, erano rimaste e rimanevano completamente sconosciute). che nel film rivive nell'incontro tra lo scrittore e i suoi"fantasmi"che però spesso sono personaggi reali che l'autore incontra e da cui trae spunto per la sua scrittura-una procedimento che poi sarà anche, tra gli altri, di Pirandello e di Sgorlon, ma soprattutto nella proposizione ormai della"carol"realizzata, messa in scena... Gli interpreti, dal protagonista Dan Stevens a Christopher Plummer sono assolutamente adeguati all'opera, che , dopo innumerevoli messe in scena della"Carol"a teatro, in messa nelllo spazio o decisamente in scena, dopo innumerevoli trasposzioni filmiche e televisive. realizza veramente qualcosa di nuovo, di capace di essere riproposto per molto tempo a ogni Natale e anche in altri periodi dell'anno, ovviamente. El Gato
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