Future Man

Film 2017 | Commedia, Azione, Fantascienza 30 min.

Regia di Evan Goldberg, Seth Rogen, Anton Cropper, Michael Dowse, Nisha Ganatra, Michael Weaver, Wendey Stanzler, Brandon Trost. Una serie con Josh Hutcherson, Eliza Coupe, Derek Wilson, Glenne Headly, Ed Begley Jr.. Cast completo Titolo originale: Future Man. Genere Commedia, Azione, Fantascienza - USA, 2017, STAGIONI: 2 - EPISODI: 26

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Ultimo aggiornamento venerdì 29 maggio 2020

Un giovane amante dei videogiochi viene scelto da una civiltà che viene dal futuro per salvare il mondo.

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Scelto per difendere la terra. Ma sarà pronto?

Un giovane ragazzo appassionato di videogiochi diventa talmente bravo da farsi notare da una civiltà che proviene dal futuro. Verrà scelto per salvare il mondo da una catastrofe in arrivo.

Episodi: 8
Regia di Jonathan Watson (II), Michael Weaver, Evan Goldberg, Seth Rogen, Alexander Buono, Wendey Stanzler, Anton Cropper, Michael Dowse, Nisha Ganatra, Kevin Bray.

Una stagione dal tono meno goliardico che indovina appieno il finale

Recensione di Andrea Fornasiero

Finiti nel remoto futuro, Josh Futterman, Wolf e Tiger sono stati condannati per i crimini che hanno commesso interferendo con il corso del tempo. Ora sono obbligati a partecipare ai mortali combattimenti di DieCathlon, un'arena per gladiatori che è anche uno show televisivo diretto da Susan. Una voce misteriosa però comunica con Josh e lo aiuterà a ripartire, in un folle viaggio del tempo per mettere fine a tutti i viaggi nel tempo.

In un'ultima e più breve stagione, Future Man torna al ritmo della prima annata, con numerosi salti in diverse ere, in più Seth Rogen partecipa in un ruolo ricorrente e non solo come producer. Non si ritrovano i vertici comici della prima stagione ma nel complesso il finale è più che dignitoso.

Tra le comedy più folli, volgari e violente della serialità degli ultimi anni, Future Man è la serie in live action più vicina alla cattiveria e allo splatter di Rick & Morty. In quest'ultima stagione si lavora a ritrovare il ritmo, perduto nella seconda e più statica annata, ma le battute sono ormai un po' risapute. Tiger è una guerriera spietata che trova un senso alla propria esistenza solo nella lotta; Wolf è pure un guerriero, ma ha nostalgia del suo periodo tra le celebrità degli anni 80 e ha passione soprattutto per la cucina stellata; Josh è la spalla comica, il debole che gli altri due prendono in giro come dei bulli. Non arrivano evoluzioni a sorpresa di questi caratteri, bensì la loro naturale maturazione in una versione finalmente un po' più adulta. Peccato che maturare non sia una buona ricetta per la comicità.

Future Man riesce a non diventare predicatorio e la butta sull'assurdo quanto più possibile, ma in quest'ultima evoluzione dei personaggi manca l'elemento sorpresa che avrebbe potuto rinnovare le battute e riportare la serie ai toni esilaranti dei primi episodi. D'altra parte era anche giusto che, per il finale, i personaggi arrivassero a compiere il proprio arco narrativo e Future Man trova soluzioni piuttosto originali per portarli a destinazione.

Se non fa ridere a crepapelle, quantomeno fa sorridere, per esempio nei dialoghi tra Tiger e una capra, nei ricordi di Wolf su Jean Claude Van Damme e nelle avventure sessuali di Josh con i personaggi morti tragicamente di ogni periodo storico.
A movimentare le cose c'è poi Seth Rogen nei panni di Susan, che ha una famiglia semi-virtuale a noleggio e di cui sogna di diventare proprietario. Il concetto è patriarcale ma le due donne della famiglia non sembrano sottomesse e anzi vorrebbero, come lui, che non arrivasse la separazione. Il fatto che poi, quando non sono attive, abbiano l'aspetto di cubetti metallici dà luogo a dialoghi deliziosamente improbabili. Così come l'uso del lavaggio del cervello per cancellare le memorie porta a scambi di battute prossimi al nonsense.

Future Man indovina appieno il finale, con titoli di coda che prendono in giro il "whitewashing" hollywoodiano, sollevando così scudi contro eventuali critiche e riconoscendo che implicitamente che in questi anni la Tv è cambiata. In tutto questo c'è spazio anche per Osama Bin Laden, Gesù, Marilyn Monroe, James Dean, Abraham Lincoln e molti altri. Meno presenti invece lo splatter, la nudità e il gusto per lo shock visivo che hanno avuto un notevole peso nelle scorse stagioni.

Su questo fronte con l'arena "DieCathlon" del primo episodio si poteva sicuramente fare di più, così come con le battute di caccia di Tiger, ma è quasi come se si fosse cercato un tono meno goliardico, perché non cozzasse troppo con la maturazione dei personaggi. Non è stata un'idea vincente, ma Future Man trova comunque il modo di divertire anche in queste ultime otto puntate e chiude il cerchio della propria storia tornando a dileggiare i nerd. Avranno vinto la guerra culturale per il controllo del mainstream ma ne sono diventati anche vittime, come tossicodipendenti per cui predisporre comunità di recupero.

Episodi: 13
Regia di Michael Weaver, Kevin Bray, Millicent Shelton, Jonathan Watson, Craig Zisk.

La serie cambia ritmo e diventa un'unica saga in un mondo desertificato e prossimo a un'apocalisse definitiva

Recensione di Andrea Fornasiero

Tutto sembra essersi risolto per il meglio, per Josh Futturman, finché non scopre che nonostante i suoi sforzi e quelli di Tiger e Wolf il futuro è di nuovo in pericolo. Rapito e trasportato avanti nel tempo per scopi a lui poco chiari ma decisamente inquietanti, Josh cercherà l'aiuto dei suoi ex compagni, ma il trio è separato e ognuno se la deve vedere con situazioni diverse. Wolf per esempio viene accolto in un villaggio di catapecchie dove non si crede al riscaldamento globale e si pratica il poliamore. Qui viene scambiato per Torque, la sua versione di questa linea temporale, che ha infatti una numerosa famiglia. Tiger ritrova invece Stu Camillo, o meglio la sua coscienza trasferita in un computer e decisa a organizzare il viaggio dell'umanità verso Marte, ma le cose non sono come sembrano...

Cambia ritmo narrativo la seconda stagione di Future Man, meno episodica e concepita come un'unica saga in un mondo desertificato e prossimo a un'apocalisse definitiva, uno scenario che viene esplorato ancora una volta in un catalogo di situazioni assurde, ma con un pizzico in meno di energia.

Si tratta comunque di un piccolo passo indietro, perché se da un lato la serie fa meno ridere ed è meno scoppiettante di invenzioni, dall'altra si apprezza la maggior ambizione e lo sforzo di evitare di ripetersi. Sebbene infatti l'annata ruoti intorno a un viaggio nel tempo, questa volta nel futuro, il saltare tra linee temporali non è più il fulcro della serie, tanto che si tornerà a farne ricorso solo negli ultimi geniali episodi. La stagione è dedicata invece a una sorta di satira della fantascienza post-apocalittica, per altro dalle letture politiche esplicite. Il gruppo di sopravvissuti in cui finisce Wolf ripete con convinzione le idee della destra americana - anche se allo stesso tempo ha superato l'omofobia e trasla la retorica della famiglia verso nuclei famigliari allargati e poliamorosi. La comunità gestita da Stu Camillo, trasceso a pura intelligenza artificiale, è invece la parodia di un mondo liberal super regolamentato e politicamente corretto, dove tutti sono più o meno di bell'aspetto, puliti, ordinati e ottimisti. Non manca per certi versi nemmeno l'eugenetica, visto che Stu ha una sorta di figlia: Ty-Anne, che ha le stesse fattezze di Tiger, di cui lui è da sempre innamorato.

Tra sequenze in loop nella realtà virtuale e un sorprendente numero musical, la serie trova comunque modo di variare situazioni e registri, seppur meno che nella precedente stagione. Derek Wilson e soprattutto Eliza Coupe hanno in compenso occasione di calarsi in un doppio ruolo, e Ty-Anne che parla con un accento ridicolo e modi esagerati, un vero e proprio opposto della dura Tiger, dà modo all'attrice di dimostrare la propria versatilità. Il personaggio drammaticamente più compiuto è però quello di Stu, interpretato da Haley Joel Osment che questa volta è un vero coprotagonista e lavora su vari registri: leader saggio e pacificato, goffo innamorato e pure maniaco megalomane. Il più sacrificato finisce per essere Josh Futturman, che pur vive varie disavventure e umiliazioni, anche se meno memorabili rispetto ai suoi precedenti.

La stagione ha poi un arco in crescita e le puntate più irresistibili sono le ultime, quando i vari piani arrivano a compimento. Uno di questi è per altro del tutto folle e avrà conseguenze spropositate, in linea con il gusto per l'esagerazione dei migliori episodi della serie. Questa volta né Seth Rogen né Evan Goldberg sono più coinvolti nella regia, ma rimangono ben presenti gli showrunner e ideatori Kyle Hunter e Ariel Shaffir, sceneggiatori di diversi episodi. Inoltre Rogen ha deciso di metterci la faccia e appare come attore nell'ultima puntata, in un ruolo spassoso ed efficace nel lanciare la terza e conclusiva stagione.

Episodi: 13
Regia di Evan Goldberg, Seth Rogen, Michael Weaver, Anton Cropper, Michael Dowse, Nisha Ganatra, Wendey Stanzler, Brandon Trost.

L'accumulo di assurdità, abbinato a una comicità qui molto fisica oltre che verbale, è irresistibile

Recensione di Andrea Fornasiero

Josh Futterman è un giovane senza prospettive, che lavora come addetto alle pulizie presso i Kronish Laboratories e nel tempo libero gioca a Biotic Wars, un videogame misconosciuto e ormai abbandonato da tutti, che nessuno ha mai finito. Quando finalmente trova l'espediente per risolvere il gioco, gli appaiono in casa i due guerrieri protagonisti, arrivati da un futuro analogo a quello del gioco e decisi a fermare Kronish. Questi infatti, nel tentativo di curare l'herpes, è destinato a creare una razza di spietati mutanti che prenderà il controllo del mondo e lo trasformerà in una landa desolata per gli esseri umani.

Inizia così la picaresca serie di viaggi nel tempo, uno più ridicolo dell'altro, di Future Man: un crescendo di situazioni tanto imbarazzanti e umilianti per il protagonista quanto esilaranti per lo spettatore.

Lanciata da Seth Rogen e dal sodale Evan Goldberg, che insieme ne hanno anche diretto i primi tre episodi, Future Man ha il formato della comedy, con puntate brevi e ricche di trovate, piegando alla comicità più demenziale un intreccio a metà tra Terminator, Ritorno al futuro e Giochi stellari.

E visto il curriculum dei due autori non potevano mancare situazioni esplicite, volutamente di cattivo gusto come le battute sul piccolo pene di Josh, oltre che farcite di inventivo turpiloquio. La ricetta è esplosiva: gioca con la nostalgia con spirito dissacrante, con occasionali accelerazioni di iperviolenza, di varietà sessuale e di pura e semplice follia.

Tra le ere visitate si passa dal 1969 agli anni 50 e 80 ma non poteva mancare, in una serie dove si viaggia nel tempo grazie al Cameronium, anche un salto nel futuro, con un intero episodio a metà tra satira e omaggio a James Cameron e al suo ego smisurato, in una villa governata dall'intelligenza artificiale SIGORN-E. Il flusso temporale risente delle azioni dei protagonisti e nei vari ritorni al presente questo si rivela sempre diverso, così la speranza di aver risolto il problema dei mutanti frana di fronte a nuovi e imprevisti sviluppi. Al punto che persino Tiger e Wolf, i due determinatissimi guerrieri al fianco dell'imbranato ma volonteroso Josh, iniziano ad avere ripensamenti sulla missione e le sue possibilità di successo. Tra i passaggi più esilaranti c'è infatti la carriera di Wolf che, disilluso, scopre di avere un talento per la cucina e si reinventa come chef, tra cocaina e sfide mortali con in palio enormi tartufi di Alba, in un episodio il cui titolo fa il verso alla saga di Mad Max: Beyond the Truffledome.

Gran parte della comicità, oltre che dalle umiliazioni subite da Josh, deriva dall'ignoranza di Tiger e Wolf, cresciuti in un mondo post-apocalittico, dove non ci si bacia perché la bocca è usata per mangiare i topi e in cui una gran quantità di fandonie pseudo-scientifiche sono prese sul serio. Incapaci di comprendere il nostro tempo e propensi a soluzioni drastiche e micidiali, finiscono spesso a fare cose scriteriate ed eccessive che lasciano allibito il povero Josh.

Perfetti i tempi comici di tutti gli attori coinvolti ossia Eliza Coupe nei panni della tostissima leader Tiger, Derek Wilson in quelli del guerriero pansessuale Wolf e Josh Hutcherson alias Josh Futturman. Nemesi ricorrente della stagione è il pacioso Haley Joel Osment (il cresciuto bambino di Il sesto senso) che, nei panni di Stu Camillo, assistente di Kronish, recita divertito un ruolo mutevole, più volte trasformato dal pasticciare dei tre protagonisti con la linea temporale.

Impossibile infine non citare, tra i tredici episodi, quello forse più divertente in assoluto, ossia la nona puntata, iperbolica commedia degli equivoci con personaggi che continuano a entrare e uscire di scena in una casa dove Josh, en travesti, cerca di portare a termine una missione in incognito. L'accumulo di assurdità, abbinato a una comicità qui molto fisica oltre che verbale, è irresistibile. E non si tratta di una tipologia di umorismo che viene ripetuto, perché la forza di questa prima stagione di Future Man è nella gran quantità di idee e situazioni portate sullo schermo, che ne fanno probabilmente la comedy più movimentata e variopinta della Tv contemporanea.

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