Anno | 2017 |
Genere | Cortometraggio |
Produzione | USA |
Durata | 17 minuti |
Regia di | Kristen Stewart |
Attori | Josh Kay, Sydney Lopez, Darby Dempsey, Sullivan Dempsey, Domenic Longo Michael Longo. |
MYmonetro | 2,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 22 maggio 2017
Kristen Stewart dirige il suo primo cortometraggio avvalendosi della tecnologia delle reti neurali.
CONSIGLIATO NÌ
|
Una distesa d'acqua che non ha inizio né fine. Onde, spuma, un ragazzo travolto sott'acqua, il suo corpo disteso sul fondo dell'oceano. Buio, coma. Il risveglio in una stanza asettica. La corsa in bagno ad abbeverarsi disperatamente. Senza acqua non può vivere, respira a fatica (non é dato sapere se il protagonista sia o meno realmente in vita, quasi a sottolineare che la realtà dei fatti conta ben poco, vale il modo in cui vengono interiorizzati e vissuti).
La voce della regista Kristen Stewart riecheggia fuoricampo come una sirena tentatrice che gli ricorda continuamente suggestioni d'amor perduto, e gli rimbomba in testa senza sosta.
Siamo ben oltre la fine di una storia d'amore. Mi manchi come l'acqua, verrebbe da dire, guardando Come Swim, presentato nella sezione Séances Speciales di Cannes 70. Josh Kaye ne è protagonista assoluto nei panni di un impiegato con un lavoro ordinario, frustrato dai ricordi di una relazione fallita, che smania di bere da ogni fonte possibile (rubinetto, un numero indefinito di bottigliette, oceano). Una sete che è metafora - troppo facile e poco originale - di una sete d'amore inesauribile.
Confuso, pasticciato, scritto in maniera assai discutibile, il corto di 18 minuti che segna l'esordio dietro la macchina da presa della ventisettenne Stewart non convince e si avvicina piuttosto a un esperimento di videoarte o a un videoclip troppo lungo e parlato. Notevole giusto la colonna sonora, che porta la firma della polistrumentista e cantautrice St. Vincent. Non male anche gli effetti visivi di Framestore, che tuttavia ricordano a chi guarda l'inconsistenza di un cinema che, nell'intenzione di essere giovane e alternativo, si nutre di immagini ad effetto dimenticandosi completamente ogni traccia di fondamenta narrative.