mikirino
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martedì 5 aprile 2016
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una vera sorpresa
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Straordinariamente originale, un film rischiosissimo, che resta continuamente in equilibrio sul farsesco senza mai caderci.
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enrico danelli
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lunedì 4 aprile 2016
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suburra 2: la soluzione
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Con il film di Sollima (Suburra) si potrebbe dire che questo film non ha nulla in comune se non l'ambientazione a Roma e una serie di scene di estrema violenza. Rispetto a Suburra invece questo "Lo chiamavano Jeeg robot" costituisce la naturale evoluzione: di fronte ad un mondo senza speranza (la Roma di Sollima, dove l'unica speranza è la vendetta), la Roma di Mainetti riesce a produrre il suo eroe, quello di cui tutti hanno bisogno. Mettere in relazione la fantasiosa trama di questo film con le reali vicende politiche e sociali della capitale d'Italia sembra fin troppo semplice: a Roma tutti oggi aspettano un supereroe che sistemi la città e la enorme confusione politica di questi primi mesi del 2016 si risolverà solo se all'orizzonte si presenterà un super sindaco.
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Con il film di Sollima (Suburra) si potrebbe dire che questo film non ha nulla in comune se non l'ambientazione a Roma e una serie di scene di estrema violenza. Rispetto a Suburra invece questo "Lo chiamavano Jeeg robot" costituisce la naturale evoluzione: di fronte ad un mondo senza speranza (la Roma di Sollima, dove l'unica speranza è la vendetta), la Roma di Mainetti riesce a produrre il suo eroe, quello di cui tutti hanno bisogno. Mettere in relazione la fantasiosa trama di questo film con le reali vicende politiche e sociali della capitale d'Italia sembra fin troppo semplice: a Roma tutti oggi aspettano un supereroe che sistemi la città e la enorme confusione politica di questi primi mesi del 2016 si risolverà solo se all'orizzonte si presenterà un super sindaco. Quindi non siamo affatto in presenza di un film di intrattenimento, ma di un vero e proprio film sociale tramite allegorie neppure troppo difficili da individuare (il supereroe dovrà essre un romano d.o.c., battezzato nel Tevere e rigenerato dalle sue acque sacre). A questo significato segue un buon armamentario di ottime intenzioni dello sceneggiatore: l'evoluzione sofferta del protagonista che da cattivo lupo solitario si mette poi al servizio dell'umanità e soprattutto la figura redentrice della donna-compagna che da parecchio mancava nella nostra filmografia. L'appunto più grande che si può fare a questo film è, stante la violenza estrema che trasuda in moltissime scene, la mancanza del divieto ai minori (almeno di anni 14) visto che il titolo accattivante potrebbe richiamare anche i bambini: qui però non si deve tirare in ballo il regista o la produzione (?), ma altri che non fanno il loro mestiere o che chiudono entrambi gli occhi.
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elpiezo
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giovedì 31 marzo 2016
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tosto e avvincente!!!
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Omaggio italiano al datato personaggio Manga, Jeeg Robot offre intrattenimento e fantasia nei meandri di una Roma degradata dove un taciturno ed infelice criminale si troverà a vestire i panni di un improbabile uomo dotato di super poteri in perenne lotta contro violente band criminali del posto.
Un sceneggiatura originale ed avvincente gestisce con garbo un contesto sostanzialmente irreale riempiendo di profondi contenuti estetici e non una vicenda di per se bizzarra, valorizzando totalmente un cast intelligente ed una location tanto misera quanto reale.
Lo chiamavano Jeeg Robot è la genuina risposta a chi non crede ai budget limitati, alle trame folli ed alle regie giovani, ma soprattutto è il gradevole risultato di un prodotto italiano coraggiosamente costruito su principi cinematografici a noi totalmente estranei.
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danilo valente
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giovedì 31 marzo 2016
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per gli amanti del genere pulp/superhero un film d
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Gabriele Mainetti? Il Regista e genio cinematografico che ha realizzato una pellicola degna di nota con un cast di personaggi cuciti su misura.
Trama, colonne sonore, scenografie e attori uniti all'interpretazione locale rendono il lungometraggio vincente.
Al cinema ero incollato alla poltrona e con me il resto del pubblico presente in sala.
Valutazione? Al di sopra delle mie aspettative, così ho prenotato subito il biglietto per la seconda proiezione.
Adoro il filone pulp/superhero, due generi inesistenti nel panorama della produzione cinematografica italiana.
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Gabriele Mainetti? Il Regista e genio cinematografico che ha realizzato una pellicola degna di nota con un cast di personaggi cuciti su misura.
Trama, colonne sonore, scenografie e attori uniti all'interpretazione locale rendono il lungometraggio vincente.
Al cinema ero incollato alla poltrona e con me il resto del pubblico presente in sala.
Valutazione? Al di sopra delle mie aspettative, così ho prenotato subito il biglietto per la seconda proiezione.
Adoro il filone pulp/superhero, due generi inesistenti nel panorama della produzione cinematografica italiana.
Grande Gabriele Mainetti.
Cin cin!
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icilio
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mercoledì 30 marzo 2016
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supereroe de noantri
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L'idea del supereroe borgataro non sarebbe nemmeno male.
Secca dover assistere all'ennesimo film di violenza e criminalità in dialetto romanesco/campano in un'Italietta degradata che non sorprende più nessuno.
Ambientazione squallida, tentativi imbarazzanti di toccare i sentimenti e l'etica, effetti quasi inesistenti, ma in chiave marketing ottimo risultato: costi contenuti e richiamo assicurato.
Adatto soprattutto per romanisti e laziali.
[+] bravo
(di opidum)
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gybbyr
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giovedì 24 marzo 2016
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la rinascita del cinema italiano
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Sceneggiatura otima e con poche lacune. Attori in stato di grazia tutti (pazzesca la Pastorelli ad interpretare il ruolo più drammatico del film , la ragazza abusata da tutti e a renderlo con un relaismo perfetto); fotografia di D'Attanasio epica. Ottima la soundtrack.
Avercene di film italiani cosi.
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eloita
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martedì 22 marzo 2016
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nì
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Film lentissimo, per nulla avvincente. L’unica parte coinvolgente è l’ultima quando il protagonista sventa la distruzione dello stadio olimpico.
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vicio1974
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domenica 20 marzo 2016
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mai banale, si aprono nuovi mondi
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Finalmente un film italiano, lontano dalla commedia o dal giallo mafioso/camorristico a cui ci stavamo quasi assuefacendo, finalmente un "supereroe" made in italy... il virgolettato nel classificare Enzo Ceccotti è quasi d'obbligo, perchè era facile, facilissimo cadere nel deja vu, nello scontato, nel classico hero usa, nella copia, ma questa pellicola va oltre... vi siete mai chiesti come sarebbe spiderman a milano? thor a bari? Bene questo capolavoro ci prova e ci riesce, regalandoci un eroe tutto italiano, con i suoi pregi e suoi difetti, calato in una realtà romana di malavita e loschi affari. Non mancano i colpi di scena, ed il cattivo di turno, il finale è il classico epilogo di un grande film che parla di un eroe prima e di un superoe dopo.
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Finalmente un film italiano, lontano dalla commedia o dal giallo mafioso/camorristico a cui ci stavamo quasi assuefacendo, finalmente un "supereroe" made in italy... il virgolettato nel classificare Enzo Ceccotti è quasi d'obbligo, perchè era facile, facilissimo cadere nel deja vu, nello scontato, nel classico hero usa, nella copia, ma questa pellicola va oltre... vi siete mai chiesti come sarebbe spiderman a milano? thor a bari? Bene questo capolavoro ci prova e ci riesce, regalandoci un eroe tutto italiano, con i suoi pregi e suoi difetti, calato in una realtà romana di malavita e loschi affari. Non mancano i colpi di scena, ed il cattivo di turno, il finale è il classico epilogo di un grande film che parla di un eroe prima e di un superoe dopo. Come le grandi opere, anche "lo chiamavano jeeg robot" lascia spazio quasi certamente ad una seconda parte, un sequel che speriamo sia all'altezza di questo favoloso debutto. Amore, droga e voglia di riscatto si mescolando in un cocktail che vi terrà incollati allo schermo, la storia di un uomo che combattuto e logorato dalla miseria e la disperazione, situazione tragicamente attuale, non ha altra soluzione che chiedere risposte alla malavita, compiendo quindi scelte sbagliate, ma quasi logiche per un uomo costretto a rubare e rapinare. Ultimo aspetto che mi va di sottolineare è certamente la possibilità che si apre per il cinema italiano di sfruttare anche la possibilità di creare eroi tutti italiani, con la logica conseguenza che un'operazione del genere si porterebbe dietro a livello editoriale (fumetti e libri) e soprattutto di gadget. Insomma una bella boccata d'ossigeno per il cinema italiano che comincia finalmente a guardare negli occhi i megacolossal d'oltreoceano.
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pallina58
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domenica 20 marzo 2016
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geniale!!!!
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Finalmente un film italiano che esce dai soliti schemi quali commedia romantica o cine panettone (senza peraltro togliere loro nulla!!) .. Mi ha entusiasmato e commosso, caricato di adrenalina e mai annoiato.. Vorrei andarlo a rivedere subito!!! Un film che coniuga così tanti generi diversi e non esce mai dalle righe, simpatico, avvincente, dialettale alla meraviglia (sono ovviamente romana!) ... Attori straordinari ognuno azzeccatissimo nel proprio ruolo, musica, azione, soggetto ... Che altro dire? Benvenuto a questo regista che magistralmente ha inventato un nuovo genere, che nel panorama italiano non è mai esistito, con bravura, umiltà e una grandissima dose di sapienza nell'uso della macchina e della fotografia.
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Finalmente un film italiano che esce dai soliti schemi quali commedia romantica o cine panettone (senza peraltro togliere loro nulla!!) .. Mi ha entusiasmato e commosso, caricato di adrenalina e mai annoiato.. Vorrei andarlo a rivedere subito!!! Un film che coniuga così tanti generi diversi e non esce mai dalle righe, simpatico, avvincente, dialettale alla meraviglia (sono ovviamente romana!) ... Attori straordinari ognuno azzeccatissimo nel proprio ruolo, musica, azione, soggetto ... Che altro dire? Benvenuto a questo regista che magistralmente ha inventato un nuovo genere, che nel panorama italiano non è mai esistito, con bravura, umiltà e una grandissima dose di sapienza nell'uso della macchina e della fotografia... Bravi, bravi, bravi tutti!!! Spero tanto in un sequel!!!!
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