eden artemisio
|
giovedì 10 marzo 2016
|
un eroe che conosciamo
|
|
|
|
Mi sono domandato se “Lo chiamavano Jeeg robot” possieda una storia che vale la pena raccontare o, se invece il personaggio del supereroe sia soltanto un’inopportuna trasposizione cinematografica di un fumetto che, in tal modo, svilisce anche l’autonomo valore del linguaggio fumettistico.
Devo ammettere che il genere non è di quelli che soddisfano il mio palato, ma essendo io onnivoro e apprezzando il regista e gli attori che ho già avuto modo di conoscere in altri loro lavori, ero curioso di vedere questa loro prova. Il risultato è che non sono riuscito ad essere coinvolto dal genere, però ho visto una storia o forse più storie che ho trovato interessanti. E cercando io sempre le storie, proprio per questo, il film nel suo insieme non mi è dispiaciuto e mi ha dato la possibilità di vagare con la mia mente nei mondi dei protagonisti, il supereroe (Santamaria) e il supercattivo (Marinelli), e dei personaggi secondari.
[+]
Mi sono domandato se “Lo chiamavano Jeeg robot” possieda una storia che vale la pena raccontare o, se invece il personaggio del supereroe sia soltanto un’inopportuna trasposizione cinematografica di un fumetto che, in tal modo, svilisce anche l’autonomo valore del linguaggio fumettistico.
Devo ammettere che il genere non è di quelli che soddisfano il mio palato, ma essendo io onnivoro e apprezzando il regista e gli attori che ho già avuto modo di conoscere in altri loro lavori, ero curioso di vedere questa loro prova. Il risultato è che non sono riuscito ad essere coinvolto dal genere, però ho visto una storia o forse più storie che ho trovato interessanti. E cercando io sempre le storie, proprio per questo, il film nel suo insieme non mi è dispiaciuto e mi ha dato la possibilità di vagare con la mia mente nei mondi dei protagonisti, il supereroe (Santamaria) e il supercattivo (Marinelli), e dei personaggi secondari. Quei personaggi noi li riconosciamo non soltanto per la loro radice ambientale, italiana, romana, di borgata, ma per la credibilità di come pensano e si muovono.
Il protagonista è un uomo comune, con caratteristiche personali legate ad un particolare contesto sociale, che improvvisamente e incomprensibilmente scopre di avere poteri che gli consentono di agire in modo straordinario. Enzo è un ladro che ruba per vivere, un perdente che anche nell’illegalità è marginale, e per questo suo essere, il primo uso dei suoi nuovi poteri è quello di continuare a rubare. Poi c’è quell’altra cosa. Chi è vissuto sempre ai margini o ha perso tutto, ha paura di avere amici, ha paura di essere buono ed ha paura di amare. Sa che prima o poi, potrebbe essere tradito. Però, se ha dentro qualcosa di autentico, finisce per venire fuori. Nel film, i super poteri del buono e del cattivo non sono la cosa che conta di più. Invece, il film si salva per come racconta le scelte che vengono fatte. E’ quella la storia o le storie che potevano interessarmi e che mi hanno interessato. Preciso che, riferendomi alle modalità delle scelte, non intendo il risultato della scelte, il bene o il male. Quest’ultima è una valutazione etica, importantissima nella vita di ogni uomo, ma che da un punto di vista narrativo o narrativo-cinematografico cede il passo al percorso intrapreso dai personaggi per arrivare al bene o al male.
Ogni film è sinteticamente una storia raccontata con le immagini, il risultato finale di una lunga lavorazione dove intervengono contributi di distinte professionalità, dalla sceneggiatura alla regia, che gli spettatori e i critici, a volte, riescono a valutare separatamente. Tuttavia, l’evidenza che il racconto cinematografico sia caratterizzato da un susseguirsi di immagini non sminuisce l’essenzialità di ogni racconto, la storia che viene raccontata, quella che dalla narrazione per immagini viene ridotta a sintesi con poche parole, il racconto verbale spogliato dalla potenza delle immagini e dei colori, quell’emozione che ci commuove e rimane dentro di noi quando siamo usciti dalla sala cinematografica.
Ribadisco: non mi piace il genere, mi è piaciuta, invece, la storia. Le altre sottigliezze le lascio agli esperti.
Eden artemisio
[-]
|
|
[+] lascia un commento a eden artemisio »
[ - ] lascia un commento a eden artemisio »
|
|
d'accordo? |
|
penny7
|
giovedì 10 marzo 2016
|
lo chiamavano jeeg robot
|
|
|
|
Non merita neanche una stella, è un film non classificabile.
Pessimo sotto ogni punto di vista. Il regista dovrebbe usare la telecamera solo per riprendere il Natale in famiglia e niente più.
Non commentabili gli attori.
La trama più ridicola che mai e deludente al massimo.
è un film che non merita neanche di essere trasmesso le domeniche d'estate in televisione.
ORRIBILE!!!
[+] non l hai visto
(di slevinkanevra)
[ - ] non l hai visto
[+] un plauso!!
(di ggbike)
[ - ] un plauso!!
|
|
[+] lascia un commento a penny7 »
[ - ] lascia un commento a penny7 »
|
|
d'accordo? |
|
phosphoro3000
|
giovedì 10 marzo 2016
|
fantastico!!!!!!!
|
|
|
|
Uno dei film più belli di sempre, letteralmente FANTASTICO, complimenti, un film italiano così di alto livello non lo si vede da troppo tempo, mi era stato detto che fosse bello ma così fatto bene non lo immaginavo, chi lo critica penso che sia così tanto razionale da non capire cosa trasmette e a cogliere delle parti sottili che solo chi è un creativo capisce... faccio tantissimi complimenti ancora, un film mai banale, che presenta tutto, dal fantascientifico-trash al nostrano, e mettere insieme questi 2 generi in Italia sembrava impossibile.
[+]
Uno dei film più belli di sempre, letteralmente FANTASTICO, complimenti, un film italiano così di alto livello non lo si vede da troppo tempo, mi era stato detto che fosse bello ma così fatto bene non lo immaginavo, chi lo critica penso che sia così tanto razionale da non capire cosa trasmette e a cogliere delle parti sottili che solo chi è un creativo capisce... faccio tantissimi complimenti ancora, un film mai banale, che presenta tutto, dal fantascientifico-trash al nostrano, e mettere insieme questi 2 generi in Italia sembrava impossibile... in oltre io non mi sono mai scomodato nel commentare un film su MyMovies, mi sono registrato apposta per Jeeg Robot... di cose banali, che non mi sorprendono ce ne troppe nella vita, jeeg robot è una di queste poche cose.
[-]
[+] veramente pensi che qualcuno ti creda??
(di ggbike)
[ - ] veramente pensi che qualcuno ti creda??
|
|
[+] lascia un commento a phosphoro3000 »
[ - ] lascia un commento a phosphoro3000 »
|
|
d'accordo? |
|
parieaa
|
martedì 8 marzo 2016
|
piacevole sorpresa
|
|
|
|
Forse qualcosa si muove all'orizzonte del cinema italiano, che fa ben sperare per il futuro. Forse giungerà il tempo in cui smetteremo di fare commediole da due soldi o filmetti strappalacrime con il copia e incolla. Forse torneremo al tempo in cui il cinema nostrano valeva qualcosa a livello mondiale. Forse però, perchè per ora possiamo solo sussurrarlo, per paura che troppi e troppo in fretta scoprano questa rinascita ancora troppo debole per portarla al pubblico generalista, visto che per ora la calpesterebbe e se la mangerebbe per sputarla subito dopo, perchè troppo diversa da quello a cui sono tuttora abituati. Ci vuole ancora molta calma e pazienza per almeno qualche annetto ancora.
[+]
Forse qualcosa si muove all'orizzonte del cinema italiano, che fa ben sperare per il futuro. Forse giungerà il tempo in cui smetteremo di fare commediole da due soldi o filmetti strappalacrime con il copia e incolla. Forse torneremo al tempo in cui il cinema nostrano valeva qualcosa a livello mondiale. Forse però, perchè per ora possiamo solo sussurrarlo, per paura che troppi e troppo in fretta scoprano questa rinascita ancora troppo debole per portarla al pubblico generalista, visto che per ora la calpesterebbe e se la mangerebbe per sputarla subito dopo, perchè troppo diversa da quello a cui sono tuttora abituati. Ci vuole ancora molta calma e pazienza per almeno qualche annetto ancora. Il film in sè è davvero notevole, con un ottimo cast (il cattivo è semplicemente spettacolare, diverso dalla stragrande maggioranza dei villain visti finora nei cinecomics) e una buona regia. Persino gli effetti speciali non sono malvagi, anzi realistici e senza mai strafare. Persino il protagonista è diverso da quelli standard: non è un eroe (e qui ormai niente di nuovo), vive in una squallida periferia, è un piccolo criminale, è solitario, scontroso, al limite della sociopatia, guarda solo film osè, usa i suoi poteri solo per sè, disprezza la gente...insomma un personaggio fuori dai consueti canoni del genere e sicuramente nuovo...come già detto da molti il primo vero super"eroe" made in Italy (il ragazzo invisibile di Torantore era un calssico eroe american style trasposto a trieste). Interessante (ma un po' abusata) anche la figura della ragazza un po' tarda, figlia di criminali, ma pura e candida, che cerca di portare sulla retta via Jeeg, senza perlatro mai riuscirci del tutto. Mi è piaciuta persino l'idea di renderlo il più possibile estremo e splatter e con venature mafiose (altro argomento purtroppo molto italiano). Poi sicuramente qualche aspetto negativo c'è, come alcuni buchi nella sceneggiatura e in alcuni dialoghi o la scena finale un po' moscia e confusionaria. L'unica cosa che mi ha un po' infastidito è stata la scelta di usare i dialetti in modo un po' troppo stretto per i miei gusti, avrei preferito dialoghi molto più in italiano canonico (anche se capisco che la scelta sia stata fatta per aumentare il più possibile il realismo). Resta comunque un interessante esperimento e spero vivamente in un sequel, o quantomeno in altri film simili a questo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parieaa »
[ - ] lascia un commento a parieaa »
|
|
d'accordo? |
|
biso 93
|
martedì 8 marzo 2016
|
uno sporco gioiellino
|
|
|
|
Un film italiano? Davvero? Be' spettacolo. Gabriele Mainetti al suo primo lungometraggio, realizza un piccolo capolavoro di genere, ribaltando i clichè americani dei film superomistici e riuscendo in un'impresa non da poco, cucire addosso la Roma rozza e sporca ad una storia di supereroi, rimanendo coerente con se stesso ed i toni che ha ideato e creato per questo film, Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film non ha cadute di stile, ne eccessivo ne debole, è pungente, ironico, sporco, squallido ed ultra tenero. Non si risparmia dal mostrare scene violente e rozze, creando un equilibrio perfetto o quasi. La scenografia è ottima e funzionale alla storia, Tor la Monaca è quasi un personaggio anch'esso nella vicenda.
[+]
Un film italiano? Davvero? Be' spettacolo. Gabriele Mainetti al suo primo lungometraggio, realizza un piccolo capolavoro di genere, ribaltando i clichè americani dei film superomistici e riuscendo in un'impresa non da poco, cucire addosso la Roma rozza e sporca ad una storia di supereroi, rimanendo coerente con se stesso ed i toni che ha ideato e creato per questo film, Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film non ha cadute di stile, ne eccessivo ne debole, è pungente, ironico, sporco, squallido ed ultra tenero. Non si risparmia dal mostrare scene violente e rozze, creando un equilibrio perfetto o quasi. La scenografia è ottima e funzionale alla storia, Tor la Monaca è quasi un personaggio anch'esso nella vicenda. La regia è molto moderna, fresca ed intelligente, rendendo gli effetti speciali (non certo costosissimi), molto efficaci. Si sono impegnati molto nel cercare di non fare una porcata; ci sono riusciti anzi, hanno realizzato qualcosa di più, una ventata di aria fresca nel cinema del nostro Stivale. I tre attori principali si sono spesi al massimo per il film ed il risultato si vede: Claudio Santamaria è molto credibile e coerente nel suo personaggio così come il sbalorditivo Luca Marinelli, bravissimo nel ruolo del villain di turno( LO ZINGARO), mai eccessivo e molto incisivo(va detto, il suo personaggio è fantastico). Grande sorpresa anche Ilenia Pastorelli. Film bello, bello e ancora bello, sostenetelo e andatelo a vedere, non rimarrete delusi anche se non è il vostro genere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a biso 93 »
[ - ] lascia un commento a biso 93 »
|
|
d'accordo? |
|
cpettine
|
martedì 8 marzo 2016
|
la grande bruttezza
|
|
|
|
“Lo chiamavano Jeeg Robot” ma in realtà si chiama Enzo Ceccotti, vive a Tor Bella Monaca, sopravvive facendo piccoli furti, solitario erotomane, si nutre di porno, di budini e non ha amici. I super poteri li ha trovati per caso in fondo al biondo Tevere, scappando dalla polizia, il suo alter ego si chiama “o‘ Zingaro”, un perfido Joker, sadico allevatore di cani, che vuole riscattare la sua vita passata “crocifisso al muro”. Mainetti racconta “la grande bruttezza” di una Roma vittima della camorra, teatro di una contemporaneità implosa nelle bombe di Gomorra Capitale.
[+]
“Lo chiamavano Jeeg Robot” ma in realtà si chiama Enzo Ceccotti, vive a Tor Bella Monaca, sopravvive facendo piccoli furti, solitario erotomane, si nutre di porno, di budini e non ha amici. I super poteri li ha trovati per caso in fondo al biondo Tevere, scappando dalla polizia, il suo alter ego si chiama “o‘ Zingaro”, un perfido Joker, sadico allevatore di cani, che vuole riscattare la sua vita passata “crocifisso al muro”. Mainetti racconta “la grande bruttezza” di una Roma vittima della camorra, teatro di una contemporaneità implosa nelle bombe di Gomorra Capitale. Lo fa con un film cupo, doloroso, eppure con inaspettati toni comici, dove si dipana la più insolita delle storie d’amore, tra Jeeg e la sua principessa, vittima impazzita per la troppa violenza del suo tempo, quella che per prima battezzerà il nostro eroe. Non c’è genere che possa contenere la storia del Jeeg romano, più Pasolini che Uomo Ragno, a metà tra Hulk e Bud Spencer, un errore volerlo paragonare a un super-eroe Marvel o a un “Tarantino e maccheroni”, banale derubricarlo a un poliziesco pulp. “Lo chiamavano Jeeg Robot” non è niente di già visto eppure contiene tutto ciò che lo ha preceduto, in una colossale contaminazione che da vita, in una nuova straordinaria sintesi, a un linguaggio cinematografico insolito, quasi inedito. Film che usa al meglio un budget non certo Hollywoodiano, con una violenza continua che colpisce come cazzotti dritti in pancia, misti a risate a denti strettissimi (forse con qualche piccola ingenua caduta nel ritmo narrativo). Portando il peso del suo karma, come un moderno Atlante, dopo le sue dodici fatiche il nostro Ercole-Santamaria arriverà allo scontro con il male assoluto (interpretato da uno straordinario Luca Marinelli) all’ombra dello Stadio Olimpico. Alla fine nascerà il Batman che tutti i romani sognano, nascerà dal letame come il fiore di De Andrè (applausi nel cinema, succede di rado, chapeau).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cpettine »
[ - ] lascia un commento a cpettine »
|
|
d'accordo? |
|
alexmitchell
|
martedì 8 marzo 2016
|
l'incubo fantasy di cesare
|
|
|
|
Ottima sceneggiatura, recitazione pazzesca, ma regia davvero pessima. La regia non ha coerenza, e la direzione degli attori davvero scarsa, sembra vacillare tra un super cinecomics all'americana e un supereroe neorealista ma senza prendere mai una decisione, e questo, passa dagli attori che a volte sembrano non capire in che film stiano recitando. Inquadrature inulti montate ripetutamente(SPOILER: ad esempio il dialogo sulla morte di lei è girata con tre tagli che vengono ripetuti più e più volte fino alla nausea senza alcun senso registico, così come lo shot sopra il Colosseo 6/7 tagli per inserirsi una maschera?) Non c'e un punto di vista ben definito ne coerente. Tor bella Monaca, così come Roma stereotipata al massimo (Un inquadratura di un cartello e delle inquadrature dei palazzoni non bastano a farmici credere, sopratutto quando l'interno di lui è palesemente girato in teatro con una scenografia che mi faceva domandare se Mainetti fosse davvero mai entrato in una casa di Tor Bella.
[+]
Ottima sceneggiatura, recitazione pazzesca, ma regia davvero pessima. La regia non ha coerenza, e la direzione degli attori davvero scarsa, sembra vacillare tra un super cinecomics all'americana e un supereroe neorealista ma senza prendere mai una decisione, e questo, passa dagli attori che a volte sembrano non capire in che film stiano recitando. Inquadrature inulti montate ripetutamente(SPOILER: ad esempio il dialogo sulla morte di lei è girata con tre tagli che vengono ripetuti più e più volte fino alla nausea senza alcun senso registico, così come lo shot sopra il Colosseo 6/7 tagli per inserirsi una maschera?) Non c'e un punto di vista ben definito ne coerente. Tor bella Monaca, così come Roma stereotipata al massimo (Un inquadratura di un cartello e delle inquadrature dei palazzoni non bastano a farmici credere, sopratutto quando l'interno di lui è palesemente girato in teatro con una scenografia che mi faceva domandare se Mainetti fosse davvero mai entrato in una casa di Tor Bella.) Manietti sembra davvero non conoscere il mondo che racconta. (anche se non era un capolavoro la webseries FREAKS!, realizzata da ragazzi che conoscevano il mondo che raccontavano, anche se tecnicamente e scritturalmente imperfetta, risultava più credibile e coinvolgente) E' un'ottimo esperimento che scuote il pubblico e soprattutto i produttori (e di questo ne sono strafelice). Purtorppo però non è curato per niente, ad esempio SPOILER, la bomba non può essere sia con detonazione tramite cellulare e con timer, sopratutto se attivato da cellulare, mi chiedo, non si poteva far in altri modi? Oppure i graffiti in stile Banksy (e quindi fatti con stencil) in scene dove li realizzano senza l'uso degli stencil (sono piccolezze che però sommate l'una all'altra mi lasciano distaccato e poco coinvolto. Non sono mai riuscito ad entrare nel film a causa di questi errori tecnici, come il make-up pessimo (tatuaggi e ferite) e sopratutto sembra che Mainetti abbia una confusione totale sui supereroi: Qual'è il superpotere di Santamaria?? Se è superforte ed indistruttibile, come nell'inquadratura in cui Mainetti mi dedica un primo piano alla testa di Santamaria mentre sbatte, dopo una caduta da un palazzo senza un minimo graffio, com'è possibile che le pallottole lo feriscano?? Film pieno di incoerenze che non mi lasciano godere a pieno tutto quello che poteva darmi. Il personaggio di Lei è settato malissimo, inizialmente sembra una deficiente che recita in maniera ridicola, ma poi invece grazie alla davvero buona recitazione il personaggio viene risollevato e finalmente riesco a crederci (sempre colpa della direzione di Mainetti). Carine le citazioni ad alcuni volumi di Batman (come il balletto di Marinelli/Joker con il cadavere) e altre, ma non è questo che fa un buon film. Marinelli fantastico anche se lui come molte altre cose ( Il trans, il cantiere ecc) tornano e ritornano da "Non essere cattivo" quasi a farmi pensare che se prendendo "non essere cattivo" e montando "lo chiamavano jeeg robot" dopo un inquadratura di Cesare addormentato, non faccia una piega. Ripeto, ottima ma davvero ottima sceneggiatura, recitazione pazzesca, ma davvero pessima e sopratutto poca curata la regia. Se devo prenderlo come un primo esperimento di genere, sono davvero contendo e lo apprezzo, ma se devo prenderlo come film a se è davvero bruttino. Sono sicuro riusciremo a rinnovare un genere rendendolo unico, purtroppo però sono quasi convinto non sia questo il compito di Manietti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alexmitchell »
[ - ] lascia un commento a alexmitchell »
|
|
d'accordo? |
|
markuzzo
|
lunedì 7 marzo 2016
|
grande trionfo del cinema italiano
|
|
|
|
Lo chiamavano Jeeg Robot rappresenta un traguardo importantissimo perchè sfatta il mito del cinema italiano incapace di cimentarsi in alcuni generi come appunto quello del supererore. Un primo passo in avanti era già stato fatto con "il ragazzo invisibile " di Salvatores, ma l'opera di Mainetti appare più concreta, più matura e di sicuro più originale.
Consiglio il film sicuramente a tutti coloro che non si perdono un film della Marvel(per intenderci) , insomma a tutti coloro che amano il genere supereroe ma anche a chi vuol vedere qualcosa di diverso , non disprezza il genere fantascienza in generale e magari come me pensava che noi italiani non ne fossimo capaci .
[+]
Lo chiamavano Jeeg Robot rappresenta un traguardo importantissimo perchè sfatta il mito del cinema italiano incapace di cimentarsi in alcuni generi come appunto quello del supererore. Un primo passo in avanti era già stato fatto con "il ragazzo invisibile " di Salvatores, ma l'opera di Mainetti appare più concreta, più matura e di sicuro più originale.
Consiglio il film sicuramente a tutti coloro che non si perdono un film della Marvel(per intenderci) , insomma a tutti coloro che amano il genere supereroe ma anche a chi vuol vedere qualcosa di diverso , non disprezza il genere fantascienza in generale e magari come me pensava che noi italiani non ne fossimo capaci .
Concludo con uno spunto spero interessante: sarebbe interessante se il ragazzo invisibile di Salvatores potesse in qualche modo ricollegarsi a jeeg robot e da qui magari iniziare un filone di film sul genere superhero intrecciati tra loro proprio come avviene con quelli della marvel? I vendicatori italiani! hahahah sarebbe sicuramente interessante!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a markuzzo »
[ - ] lascia un commento a markuzzo »
|
|
d'accordo? |
|
la fabbrica dei sogni
|
lunedì 7 marzo 2016
|
un film che dovrebbe essere vietato ai minori
|
|
|
|
Dopo la pubblicità positiva sentita negli scorsi giorni su questo film e in attesa di un supereroe tutto italiano, organizzo con i miei figli e i loro amici (tra i 10 e i 13 anni) una domenica pomeriggio al cinema!
E' tornato il mitico Jeeg Robot! Italiano anche! E visto che i ragazzi ed anche noi genitori abbiamo bisogno di supereroi, il film trova tutti d'accordo!
Allucinante! La protagonista è la violenza in ogni sua forma. Abbiamo aspettato 20 minuti dalla fine del film perché arrivasse il Bene a trionfare sul Male. Finché esausti, noi genitori supereroi, siamo usciti dalla sala increduli.
Mi stupisco che la commissione che si occupa della tutela dei minori per il cinema non abbia espresso una forma di divieto ai minori! Solo per un discorso di incassi e botteghino mettiamo in secondo piano l'educazione dei nostri figli.
[+]
Dopo la pubblicità positiva sentita negli scorsi giorni su questo film e in attesa di un supereroe tutto italiano, organizzo con i miei figli e i loro amici (tra i 10 e i 13 anni) una domenica pomeriggio al cinema!
E' tornato il mitico Jeeg Robot! Italiano anche! E visto che i ragazzi ed anche noi genitori abbiamo bisogno di supereroi, il film trova tutti d'accordo!
Allucinante! La protagonista è la violenza in ogni sua forma. Abbiamo aspettato 20 minuti dalla fine del film perché arrivasse il Bene a trionfare sul Male. Finché esausti, noi genitori supereroi, siamo usciti dalla sala increduli.
Mi stupisco che la commissione che si occupa della tutela dei minori per il cinema non abbia espresso una forma di divieto ai minori! Solo per un discorso di incassi e botteghino mettiamo in secondo piano l'educazione dei nostri figli.
Come possiamo noi genitori essere informati sul fatto che un film sia positivo o meno per i nostri ragazzi!?
Un film con ottimi attori, ottima regia, un film che rende molto bene l'idea dei sobborghi romani, ma assolutamente da vietare ai minori!
Monia
[-]
[+] d'aaccordissimo!!
(di mauro)
[ - ] d'aaccordissimo!!
[+] però
(di parieaa)
[ - ] però
[+] informarsi è dovere di un genitore!
(di ciolo)
[ - ] informarsi è dovere di un genitore!
[+] sì certo
(di vapor)
[ - ] sì certo
[+] assolutamente d'accorso
(di no_data)
[ - ] assolutamente d'accorso
|
|
[+] lascia un commento a la fabbrica dei sogni »
[ - ] lascia un commento a la fabbrica dei sogni »
|
|
d'accordo? |
|
cavedano
|
lunedì 7 marzo 2016
|
bello e originale
|
|
|
|
Un copione originale, buoni interpreti (soprattutto Marinelli) ed ecco un film pienamente riuscito. Raccoglie tratti umoristici ma nello stesso tempo è da ritenersi un film crudo e drammatico. Sono soddisfattatto, anche perchè parliamo di un film Italiano, non credo con costi di produzione elevati.
|
|
[+] lascia un commento a cavedano »
[ - ] lascia un commento a cavedano »
|
|
d'accordo? |
|
|