scagnetti
|
giovedì 18 febbraio 2016
|
mah...
|
|
|
|
Zebraman docet!!
Mainetti se vuoi ti passo tutti i 90 film di T.Miike cosi il sequel ti riesce meglio...se si deve osare bisogna farlo fino in fondo senza compromessi.
Cmq carino per gli standard del cinema italiano!
|
|
[+] lascia un commento a scagnetti »
[ - ] lascia un commento a scagnetti »
|
|
d'accordo? |
|
maurizio meres
|
venerdì 12 febbraio 2016
|
bravi
|
|
|
|
Film più che riuscito,con una storia semplice di un ragazzo di borgata alla ricerca del lunario con furti per sopravvivere,abita in una casa squallida sporca,senza amici ma solo gente losca utile solo per vendergli ciò che ruba,quando all'improvviso per nascondersi dalla polizia si deve gettare nel Tevere e qui nel fiume più bello del mondo (scusate l'esagerazione) la fantasia,i sogni, tutto ciò che un regista per essere chiamato regista deve essere lo fa diventare un super eroe.
Nel racconto non manca nulla,la violenza malavitosa più che attuale,l'amore per una ragazza problematica ma sognatrice rimasta mentalmente nella sua purezza di bambina,lo spirito altruistico.
Sicuramente un film che sfida le leggi del mercato non eccessivamente scenografico,girato tutto a Roma,in presa diretta,in un neorealismo reale autentico i set sono tutti veri,italiano al cento per cento sicuramente costato pochissimo,una sceneggiatura semplice così come un bambino che leggendo un super eroe di un fumetto,sognando crede di esserlo.
[+]
Film più che riuscito,con una storia semplice di un ragazzo di borgata alla ricerca del lunario con furti per sopravvivere,abita in una casa squallida sporca,senza amici ma solo gente losca utile solo per vendergli ciò che ruba,quando all'improvviso per nascondersi dalla polizia si deve gettare nel Tevere e qui nel fiume più bello del mondo (scusate l'esagerazione) la fantasia,i sogni, tutto ciò che un regista per essere chiamato regista deve essere lo fa diventare un super eroe.
Nel racconto non manca nulla,la violenza malavitosa più che attuale,l'amore per una ragazza problematica ma sognatrice rimasta mentalmente nella sua purezza di bambina,lo spirito altruistico.
Sicuramente un film che sfida le leggi del mercato non eccessivamente scenografico,girato tutto a Roma,in presa diretta,in un neorealismo reale autentico i set sono tutti veri,italiano al cento per cento sicuramente costato pochissimo,una sceneggiatura semplice così come un bambino che leggendo un super eroe di un fumetto,sognando crede di esserlo.
Bravissimi tutti gli attori,Santamaria lo conosciamo,duttile in ogni ruolo,la sua presenza è sempre ben rimarcata da interpretazioni positive,Luca Marinelli personalmente è piaciuto moltissimo,bravo riesce sempre ad entrare in simbiosi con il personaggio interpretato non per niente viene dalla scuola d'arte drammatica di Roma,la Pastorelli al suo primo film è presto per giudicarla,comunque positiva.Il regista Gabriele Mainetti è al suo primo film da regista ,nella cultura cinematografica è ben preparato,spero che si ripeta prestissimo mantenendo la spirito innovativo.
Film da vedere,piacevole,scorrevole,simpatico con battute gradevoli e soprattutto come ripeto semplice,perché nel cinema contano anche le idee.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maurizio meres »
[ - ] lascia un commento a maurizio meres »
|
|
d'accordo? |
|
michele
|
martedì 9 febbraio 2016
|
il film italiano dell'anno
|
|
|
|
Potrebbe essere e mi auguro che lo sia, il film italiano dell’anno. “Lo chiamavano Jeeg Robot” deve essere un successo e in parte già lo è stato quando è stato presentato lo scorso Ottobre al Festival del Cinema di Roma, per due motivi essenziali. Uno riguarda il coraggio di Mainetti. Si, il coraggio perché non è vero che il pubblico italiano ama vedere solo commedie sentimentali, il pubblico va a vedere sempre commedie sentimentali perché oggi in Italia si producono solo film di quel tipo. E allora ben venga una storia di supereroi all’italiana, caciaroni e grotteschi che si danno battaglia in mezza Roma per difendere il bene e il male.
[+]
Potrebbe essere e mi auguro che lo sia, il film italiano dell’anno. “Lo chiamavano Jeeg Robot” deve essere un successo e in parte già lo è stato quando è stato presentato lo scorso Ottobre al Festival del Cinema di Roma, per due motivi essenziali. Uno riguarda il coraggio di Mainetti. Si, il coraggio perché non è vero che il pubblico italiano ama vedere solo commedie sentimentali, il pubblico va a vedere sempre commedie sentimentali perché oggi in Italia si producono solo film di quel tipo. E allora ben venga una storia di supereroi all’italiana, caciaroni e grotteschi che si danno battaglia in mezza Roma per difendere il bene e il male. Ben venga un film stravagante e completamente fuori dagli schemi del panorama cinematografico nostrano perché ci dimostra che possiamo fare anche un altro cinema, che ne abbiamo le capacità e le qualità. E su quest’ultimo punto s’inserisce l’altro motivo per cui “Lo chiamavano Jeeg Robot” merita di avere successo. L’idea di per se non basta, l’originalità è sempre un punto di partenza, mai di arrivo. Qui Mainetti dimostra di non aver avuto solo la trovata geniale, ma anche la capacità di scrivere il film fino in fondo e regalarci un pellicola straordinaria che, seppur non esente da difetti dal punto di vista della sceneggiatura (troppi finali annunciati ed eccessivamente lungo), esalta lo spettatore, lo fa divertire, lo fa ridere genuinamente. Da segnalare anche le splendide interpretazioni di Santamaria e Marinelli che aggiungono qualità al prodotto raggiungendo livelli altissimi di recitazione, ma di questo non avevamo dubbi, sappiamo che in Italia abbiamo degli attori eccellenti, meno dotati lo siamo invece dietro la macchina da presa, per non parlare degli sceneggiatori. Ecco, quando tutte queste cose s’incontrano al punto giusto, con l’aggiunta di un pizzico di follia, ne possono uscire cose egregie come questa qua.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a michele »
[ - ] lascia un commento a michele »
|
|
d'accordo? |
|
romanoluigi
|
giovedì 3 dicembre 2015
|
un perfetto connubio
|
|
|
|
Film sorprendente. perchè?
Non ho memoria di film di questo genere realizzati in Italia.
I personaggi funzionano perfettamente. I personaggi principali alimentano naturali colpi di scena, battute, azioni e riflessioni con una naturalezza sorprendente.
Musica e fotografia degni di nota.
Roma è una cornice ideale e originale, tra periferie, lungotevere, ponti e stadi.
Scene grottesche e battute "romane" spezzano ad arte la tensione senza mai risultare eccessive.
Unico neo, effetti speciali imperfetti (ma per fortuna non abusati)
|
|
[+] lascia un commento a romanoluigi »
[ - ] lascia un commento a romanoluigi »
|
|
d'accordo? |
|
francesto70
|
giovedì 3 dicembre 2015
|
noioso
|
|
|
|
il film scorre lento e a tratti noioso .... alcuni spunti interessanti rovinati da un eccessivo indugiare .....
|
|
[+] lascia un commento a francesto70 »
[ - ] lascia un commento a francesto70 »
|
|
d'accordo? |
|
shura
|
giovedì 22 ottobre 2015
|
cinepanettone a ottobre
|
|
|
|
La storia di Enzo Ceccotti piccolo ladro di periferia che, per sfuggire agli organi di polizia capitolini, si tuffa nel tevere in un area colpita da materiale radiottivo, il mattino dopo si ritrova investito di poteri paranormali alla Peter Parker,
che mette subito a frutto andando a sradicare un bancomat e portandoselo letteralmente a casa. Il costrutto alla base del Movie sono lodevoli come sosteneva qualcuno in sala: e non posso che essere allineato a questa
strategia l'eroica sfida instrospettiva del passare da piccole imprese delittuose a paladino degli innocenti, ma viene intermediato con il Cinema e sinceramente mi aspettavo un risultato assai più elaborato. Ci sono pecche e imperfezioni sopratutto tra l'evolversi/epilogo interscalato con la sua Nemesi condotta dal Marinelli (folle, disturbato, ossessivo una versione di male cittadino urbano sapientemente interpretata
ma con un indole forse un po troppo Tarantiniano che Jokeriana), quell'assenza totale di pudore rovesciandosi prepontemente nella scadente filone filo-comico tipico dei Cine-panettoni, abusandone claustrofobicamente per l'intera durata del girato, senza minimamente pensare di colmare i buchi di sceneggiatura.
[+]
La storia di Enzo Ceccotti piccolo ladro di periferia che, per sfuggire agli organi di polizia capitolini, si tuffa nel tevere in un area colpita da materiale radiottivo, il mattino dopo si ritrova investito di poteri paranormali alla Peter Parker,
che mette subito a frutto andando a sradicare un bancomat e portandoselo letteralmente a casa. Il costrutto alla base del Movie sono lodevoli come sosteneva qualcuno in sala: e non posso che essere allineato a questa
strategia l'eroica sfida instrospettiva del passare da piccole imprese delittuose a paladino degli innocenti, ma viene intermediato con il Cinema e sinceramente mi aspettavo un risultato assai più elaborato. Ci sono pecche e imperfezioni sopratutto tra l'evolversi/epilogo interscalato con la sua Nemesi condotta dal Marinelli (folle, disturbato, ossessivo una versione di male cittadino urbano sapientemente interpretata
ma con un indole forse un po troppo Tarantiniano che Jokeriana), quell'assenza totale di pudore rovesciandosi prepontemente nella scadente filone filo-comico tipico dei Cine-panettoni, abusandone claustrofobicamente per l'intera durata del girato, senza minimamente pensare di colmare i buchi di sceneggiatura. Anche le performance sono in gran parte influenzate da queste direttive: il Santamaria plastico e lucente come un comodino di mogano(ma perchè? Sappiamo che sai fare moltoma molto meglio), non tenta neanche a redimersi da questa posizione sia ant che post, la storia circoscritta sulla sua partner femminile, una psicotica da borderline,
affetta da turbe psichiche che fluttuano come le correnti nel triangolo delle Bermuda a tal punto da pensare che il protagonista di Go Nakai esista sul serio, quasi da evocare luce energia e latitudine da "Patrick McMurphy del One Flew Over the Cuckoo's Nest" ma sulla sua performance è bello tacere ( ma perchè un ruolo così complesso per una Junior???) il resto dei comprimari non è male.
Anche le battute inserite nel film, seppur innegiate all'ironia non fanno mai ridere veramente, rimescolando nell'atipico imbarazzo confusionario, le altre scelta di sceneggiatura non si preoccupa mai veramente di intersecare
le storie dei personaggi, magari donando loro quella necessaria crescita e/o progressione, problematiche come ""non sono neanche toccate ne in modalità contradditoria ne in qualsiasi altra forma presente in natura anche a livello di screening i comprimari non sono caratterizzati da nessuna verve, stereotipati grigi e inodori come uno scenario post-atomico l'intento del director è quello di facilitare gli eventi filmati, ma eseguito con una modalità che anziche affasciarli di quel caldo tepore, finisce per fargli perdere quell'organica profondità e interesse. Certo non mi aspettavo pelle verde, mutanti di livello Omega, picchiate verticali in grado di manipolare la dimensione alla Silver Surfer ma altre cose si, primis dilemmi e nevrosi tipici dei super-eroi, la coesistenza di due personaggi nel medesimo corpo (lati oscuri della sua personalità che crescono e prendono forma, è un drammatico no?) passi la scena finale in cui indossa la maschera di Jeeg cucita dalla Pastorelli, in suo onore forse, dopo che è stata freddata dal clan mafioso napoletano, scena allegorica e figurativa, ma non molto di tutto il resto. Fotografia particolarmente eburnea.
SIa chiaro che non sono del mestiere (sopratutto se visto il voto del Niola) oppure opzione B non l'ho capito e sono andato fuori tema, come non ho compreso le risate del pubblico in sala like la tazza del WC lanciata dal Santamaria dopo essere stato reciprocamente schiantato su un muro dell'Olimpico o nella fallita ricucitura del mignolo del piede; e forse è proprio questa la verità.
[-]
[+] ma cosa hai scritto?
(di praet)
[ - ] ma cosa hai scritto?
[+] ma che cosa ha visto ?
(di no_data)
[ - ] ma che cosa ha visto ?
[+] mah
(di praet)
[ - ] mah
[+] due stelle.. anche troppo generoso
(di ggbike)
[ - ] due stelle.. anche troppo generoso
[+] una stella al commento
(di no_data)
[ - ] una stella al commento
[+] sembri la critica acida di birdman. ma ddai.
(di tanner)
[ - ] sembri la critica acida di birdman. ma ddai.
[+] ma no
(di no_data)
[ - ] ma no
|
|
[+] lascia un commento a shura »
[ - ] lascia un commento a shura »
|
|
d'accordo? |
|
a.passito
|
lunedì 19 ottobre 2015
|
decisamente noioso
|
|
|
|
Un'occasione sprecata. Il film non decolla mai e al buono spunto manca completamente una sceneggiatura convincente. Peccato.
[+] ma che film hai visto?
(di giannibos)
[ - ] ma che film hai visto?
[+] molto noioso
(di ggbike)
[ - ] molto noioso
|
|
[+] lascia un commento a a.passito »
[ - ] lascia un commento a a.passito »
|
|
d'accordo? |
|
giggi72
|
domenica 18 ottobre 2015
|
film omaggio alla vita terrena e ultraterrena
|
|
|
|
La 7 arte ha regalato un omaggio a tutte le altre italiane e no.opera magistraleComplimenti a registi sceneggiatori e attori tutto perfetto.
|
|
[+] lascia un commento a giggi72 »
[ - ] lascia un commento a giggi72 »
|
|
d'accordo? |
|
gaiart
|
sabato 17 ottobre 2015
|
una tragicomica realtà eroica: un capolavoro
|
|
|
|
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
Nel suo frigo ci sono solo budini alla crema. E per terra solo Dvd Porno.
Eppure agli occhi della sua innamorata (Ilenia Pastorelli), nel ruolo di Alessia, una squilibrata, problematica, semi fumetto lei stessa oltre che fanatica del cartone Jeeg Robot d’acciaio, Enzo Il protagonista, chiamato Hiroshi Shiba (anzi, “Hirò”, in romanesco) diviene un supereroe.
Così Roberto Mainetti ambienta nel degrado totale della periferia di Roma, a Tor Bella Monaca, la parabola vuota di Enzo Ceccotti, (Santamaria), un eroe del male, introverso e triste, un ladruncolo qualsiasi, la cui vita viene rischiarata solo da Alessia; un arcobaleno che entra nella suo universo buio e ne tira fuori l’amore.
[+]
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
Nel suo frigo ci sono solo budini alla crema. E per terra solo Dvd Porno.
Eppure agli occhi della sua innamorata (Ilenia Pastorelli), nel ruolo di Alessia, una squilibrata, problematica, semi fumetto lei stessa oltre che fanatica del cartone Jeeg Robot d’acciaio, Enzo Il protagonista, chiamato Hiroshi Shiba (anzi, “Hirò”, in romanesco) diviene un supereroe.
Così Roberto Mainetti ambienta nel degrado totale della periferia di Roma, a Tor Bella Monaca, la parabola vuota di Enzo Ceccotti, (Santamaria), un eroe del male, introverso e triste, un ladruncolo qualsiasi, la cui vita viene rischiarata solo da Alessia; un arcobaleno che entra nella suo universo buio e ne tira fuori l’amore.
Mainetti racconta che ha lavorato sodo per fare in modo che lo spettatore continuasse a sospendere l’incredulità e - vedendo il risultato - ci riesce davvero.
Un film meta-metropolitano, favola, fantascienza e noir assieme, è eccellentemente scritto da Nicola Guaglianone e interpretato da Santamaria che, per dare “peso” al ruolo ha preso 20 chili, e diventare cioè, un energumeno dalla forza sovrumana, una volta caduto nel Tevere e diventato radioattivo, un pò come sembra il fiume..
Una performance indimenticabile, risultato di molte prove e anche di un casting perfetto per i ruoli di tutti ma, in particolare, quella di Luca Marinelli, che crea una sorta di zingaro malavitoso, vestito come una drag queen, sociopatico e cantante, vittima da social, malato di apparizione, ma fragile fragilissimo; la scena in cui canta Un’emozione da poco di Anna Oxa è da urlo, oltre che surreale.
Un film profondo, ricchissimo di contenuti che emergono a strati, come spelando una cipolla, commovente, reale e fantasioso, mai banale e molto comico, ad esempio quando viene tirata in testa una tazza di un cesso, rubato un bancomat, o mozzato un mignolo di un piede che non si riattacca, episodi definiti tutti già in una dettagliatissima e originale sceneggiatura.
Il titolo del film prende spunto da una serie televisiva giapponese che tutti ricordiamo. Era il 1979 e si raccontava dell'antico popolo Yamatai, contro cui Jeeg Robot si batteva.
Il super eroe meccanico è qui eroe per un giorno in periferia. Il film ci fa quindi riflettere su nevrosi, paure e mancanze varie, magari risolvibili da qualche nascosto supereroe, dopo che Batman, Superman e Spiderman sono defunti da mo’, non ci resta che il maglio rotante di Jeeg Robot d’Acciaio, un po’ Dio, un po’ cartone animato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gaiart »
[ - ] lascia un commento a gaiart »
|
|
d'accordo? |
|
|