nanni
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venerdì 4 marzo 2016
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lo chiamavano jeeg robot
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i rifiuti radioattivi non sono sempre e solamente micidiali. Nelle favole fanno miracoli. Come nel caso di Enzo che dopo un ammollo forzato nel Tevere/fognadiscarica si risveglierà il giorno dopo dotato di una forza soprannaturale. Inizia così per lui la trasformazione da coatto solitario della periferia romana popolata da "mostri" a supereroe. Grazie anche e soprattutto all'incontro con una principessa vera (Ilenia Pastorelli in stato di grazia), principessa vera ma in "incognito", che la trasformazione salverà lui e tutta la città, perchè " DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE DAL LEMANE NASCONO I FIORI". Con un finale tutto CURVASUD, Mainetti, ispirato dai cartoni giapponesi, suggella il suo convincente e bel lavoro.
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i rifiuti radioattivi non sono sempre e solamente micidiali. Nelle favole fanno miracoli. Come nel caso di Enzo che dopo un ammollo forzato nel Tevere/fognadiscarica si risveglierà il giorno dopo dotato di una forza soprannaturale. Inizia così per lui la trasformazione da coatto solitario della periferia romana popolata da "mostri" a supereroe. Grazie anche e soprattutto all'incontro con una principessa vera (Ilenia Pastorelli in stato di grazia), principessa vera ma in "incognito", che la trasformazione salverà lui e tutta la città, perchè " DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE DAL LEMANE NASCONO I FIORI". Con un finale tutto CURVASUD, Mainetti, ispirato dai cartoni giapponesi, suggella il suo convincente e bel lavoro. Anzi molto più che convincente. Ciao nanni.
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jackiechan90
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venerdì 4 marzo 2016
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il supereroe neorealista
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Enzo Cicotti (Claudio Santamaria) è il tipico borgataro romano, ultimo erede della tradizione pasoliniana. Vive di piccoli furti e ricettazione, ma anche svolgendo lavori ingrati per la piccola criminalità romana. Sarà l'incontro con una ragazza (Ilenia Pastorelli) e un'immersione nel Tevere, dove entra a contatto con una sostanza radioattiva, a cambiare la sua visione del mondo e a dargli una nuova vocazione: diventare (letteralmente) Jeeg Robot, il famoso supereroe.
Il superhero movie è un genere tutto americano, poco praticato nel nostro paese. Per questo motivo ogni regista che decide di cimentarsi nel genere appare come un vero e proprio innovatore. Se poi il regista in questione si chiama Gabriele Mainetti (già autore di due corti-omaggi all'animazione giapponese come "Basette" e "Tiger Boy") allora il risultato è senz'altro dei migliori.
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Enzo Cicotti (Claudio Santamaria) è il tipico borgataro romano, ultimo erede della tradizione pasoliniana. Vive di piccoli furti e ricettazione, ma anche svolgendo lavori ingrati per la piccola criminalità romana. Sarà l'incontro con una ragazza (Ilenia Pastorelli) e un'immersione nel Tevere, dove entra a contatto con una sostanza radioattiva, a cambiare la sua visione del mondo e a dargli una nuova vocazione: diventare (letteralmente) Jeeg Robot, il famoso supereroe.
Il superhero movie è un genere tutto americano, poco praticato nel nostro paese. Per questo motivo ogni regista che decide di cimentarsi nel genere appare come un vero e proprio innovatore. Se poi il regista in questione si chiama Gabriele Mainetti (già autore di due corti-omaggi all'animazione giapponese come "Basette" e "Tiger Boy") allora il risultato è senz'altro dei migliori. Sì perché questo regista-artigiano (ben diverso dal regista-autore Salvatores, poco adatto per questo genere) ha saputo mischiare la struttura tipica del superhero movie con elementi tipici del cinema italiano tra cui l'uso di personaggi comuni e antieroi, degni di tutta una tradizione di eroi scanzonati e "reali" (non a caso il titolo richiama inevitabilmente al Trinità di Terrence Hill) che si rifanno a Sergio Leone e al neorealismo italiano senza rinunciare al divertimento (e l'Entertainment rimane la caratteristica principale di questo tipo di film) grazie all'uso del grottesco e dell'eccesso. E qui abbiamo l'esempio del supercattivo della situazione, lo Zingaro (un immenso Luca Marinelli) degno contraltare del nostro eroe, irriverente, esibizionista ed edonista come pochi, esempio di una società basata sull'immagine.
Sono questi riferimenti all'attualità e al costume a rendere tipicamente "italiano" il supereroe di Mainetti, molto più dell'ambientazione romana, e il film stesso come una "rielaborazione" e non semplicemente una squallida imitazione di un supereroe giapponese (peraltro rivolto più agli adulti che non agli adolescenti per cui Jeeg Robot è un personaggio sconosciuto). "Lo chiamavano Jeeg Robot" è una riuscita operazione d'intrattenimento, non scevra di difetti, certamente, e di una certa faciloneria ma comunque la più riuscita operazione di creazione di un supereroe tipicamente italiano. La speranza è che non si tratti di una meteora ma dell'inizio di un ciclo produttivo fecondo per il cinema italiano.
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the moon
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giovedì 3 marzo 2016
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santamaria
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Un film inaspettatto che ho saputo apprezzare e gustare nella sua forma originale raccontata attorno ad un"ambientazione rurale,coatta,urbana.Un supereroe che ti fa sentire un supereroe per la sua semplicità e normalità,per essere quello della porta accanto,quello con una vita disgraziata hai margini di una Roma appesantita di cui ne senti l'odore dei marciapiedi consumati,e una storia d'amore imperfetta delicata e divertente con un trauma mai detto ma spiegato con intelligenza. Un plauso agl'attori e all'eroe Santamaria.
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attenico
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giovedì 3 marzo 2016
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finalmente!
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Finalmente un film italiano riguardante questo tema come si deve, ambientato in una Roma di periferia dove degrado e malavita fanno da padroni c'è un giusto mix tra Gomorra supereroi e qualche scena pulp che non guasta, finalmente un supereroe che non è il solito bravo ragazzo belloccio ma un delinquente con pure un' pò di pancia, un film che non ha paura di osare con colpi di scena e momenti che non ti aspetti, personaggi fantastici caratterizzati in maniera magistrale; il cattivo amante della musica anni 80 sempre vestito di lustrini è una chicca.
Finalmente l' Italia ha sfornato un film così!
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jlkbest72
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giovedì 3 marzo 2016
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super eroe di provincia
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Siamo abituati ai supereoi Marvel e Comics belli e perfetti nel fisico, agili e coordinati, beh questo no!
Corre male è un supereroe "de periferia" leggermente in sovrappeso, silenzioso e poco brillante (non alla spiderman per intenderci) ed introverso.
Il fim in se è a tratti pulp
tutto sommato non male come supereroe all'italiana ma non esageriamo col coronarlo come un capolavoro
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antimorly
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giovedì 3 marzo 2016
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e' mainetti il vero jeeg !
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Al cinema per vedere questo film ci sono andato carico come poche altre volte e per varie ragioni: il nome... il supereoe italiano... Roma... gli attori...
In queste occasioni il rischio di vedere disattese le proprie aspettative è grande. Qui non è andata così! La storia è semplice, ma autenticamente coinvolgente, non c'è spazio per iperboli ammerigane, non ci sono lustrini, c'è una città che lacrima sangue e che con esso continua ad abbeverare chiunque abbia cattiveria e sete. Roma è per gli arroganti, per i potenti, per i meschini, per chiunque sia disposto a vendere la sua dignità pur di salire un gradino.
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Al cinema per vedere questo film ci sono andato carico come poche altre volte e per varie ragioni: il nome... il supereoe italiano... Roma... gli attori...
In queste occasioni il rischio di vedere disattese le proprie aspettative è grande. Qui non è andata così! La storia è semplice, ma autenticamente coinvolgente, non c'è spazio per iperboli ammerigane, non ci sono lustrini, c'è una città che lacrima sangue e che con esso continua ad abbeverare chiunque abbia cattiveria e sete. Roma è per gli arroganti, per i potenti, per i meschini, per chiunque sia disposto a vendere la sua dignità pur di salire un gradino. E gli altri? Quelli che corrono onestamente dietro alle proprie vite? Quelli che vengono quotidiniamente sturpati dagli allarmi lanciati dai media? Quelli abbandonati in periferia? Chi li protegge?
Mainetti pensa a questo per dare un contesto credibile e affascinante all'unico supereroe nostrano e lo fa in modo magistrale, guidando attori eccellenti in una danza che non stanca mai, perchè non segue mai il medesimo ritmo e che è un continuo omaggio alla grandezza fumettistica d'oltreoceano, ma che non scivola mai in grottesca imitazione. Santamaria è Jack La Motta, Ilenia Pastorelli è Marilyn e Marinelli sintetizza in un'unica magistrale il meglio dei "villain".
Mainetti sfrutta ogni briciolo di budget, di storia, di Roma per regalarci quasi due ore imperdibili.
Non andare a vedere questo film sarebbe un imperdonabile errore.
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ggbike
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giovedì 3 marzo 2016
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occhio a questi commentia 5 stelle!!
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la gente non e' scema.
queste 5 stelle date cosi,..
La mia opinione e' OCCHIO!
[+] infatti....
(di antimorly)
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(di markuzzo)
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phoenix000
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giovedì 3 marzo 2016
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il miglior film italiano degli ultimi 20 anni
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Il coraggio di seguire una strada nuova, imparando dai percorsi seguiti dai più grandi del 'genere' ma senza ricalcarli in carta carbone. "Lo chiamavano Jeeg Robot" è una ventata di aria fresca nel panorama cinematografico italiano, impantanato da decenni nella commediola dei cinepanettoni e degli Zalone o nel cinema d'autore più di nome che di fatto. Qualcuno può vedervi uno Spiderman di Tor Bella Monaca, la borgata romana in cui è ambientato, un mix tra Pulp Fiction, Romanzo Criminale ed un film Marvel. In ogni caso è qualcosa che prima non si era mai tentato di realizzare, almeno in Italia. Attori davvero in stato di grazia, con Santamaria, Marinelli e Pastorelli, davvero da applausi. La visione nella sala cinematografica esalta al meglio lo stupendo audio del film.
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Il coraggio di seguire una strada nuova, imparando dai percorsi seguiti dai più grandi del 'genere' ma senza ricalcarli in carta carbone. "Lo chiamavano Jeeg Robot" è una ventata di aria fresca nel panorama cinematografico italiano, impantanato da decenni nella commediola dei cinepanettoni e degli Zalone o nel cinema d'autore più di nome che di fatto. Qualcuno può vedervi uno Spiderman di Tor Bella Monaca, la borgata romana in cui è ambientato, un mix tra Pulp Fiction, Romanzo Criminale ed un film Marvel. In ogni caso è qualcosa che prima non si era mai tentato di realizzare, almeno in Italia. Attori davvero in stato di grazia, con Santamaria, Marinelli e Pastorelli, davvero da applausi. La visione nella sala cinematografica esalta al meglio lo stupendo audio del film. La colonna sonora che ammicca agli anni '80, è la chicca in più. Meravigliosa, infine, la versione di Claudio Santamaria della sigla di "Jeeg Robot d'acciaio"; per gustarla bisognerà attendere metà dei titoli di coda. Non abbandonate la sala troppo in fretta quindi....
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[+] 5 stelle??????????????????????
(di ggbike)
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(di phoenix000)
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ggbike
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giovedì 3 marzo 2016
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infantile, privo di senso
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lasciate stare, evitate di vederlo xche' e' veramente inutile;
Non lascia nessuna traccia, credo non valga i soldi spesi ( 20 euro quasi ), meglio Don Matteo
[+] sei davvero in malafede.
(di phoenix000)
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ggbike
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giovedì 3 marzo 2016
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infantile e privo di senso
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se dovete recarvi al cinema per vedere questo film affrontando traffico, doppie file, multe, giri a vuoto alla ricerca d un parcheggio, prezzo cari dei biglietti dei cinema... laciate stare.
Vi consiglio di vederlo tranquillamente a casa ( ma proprio se morite dalla curiosita') con un DVD.
lasciate perde
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