La storia di Enzo Ceccotti piccolo ladro di periferia che, per sfuggire agli organi di polizia capitolini, si tuffa nel tevere in un area colpita da materiale radiottivo, il mattino dopo si ritrova investito di poteri paranormali alla Peter Parker,
che mette subito a frutto andando a sradicare un bancomat e portandoselo letteralmente a casa. Il costrutto alla base del Movie sono lodevoli come sosteneva qualcuno in sala: e non posso che essere allineato a questa
strategia l'eroica sfida instrospettiva del passare da piccole imprese delittuose a paladino degli innocenti, ma viene intermediato con il Cinema e sinceramente mi aspettavo un risultato assai più elaborato. Ci sono pecche e imperfezioni sopratutto tra l'evolversi/epilogo interscalato con la sua Nemesi condotta dal Marinelli (folle, disturbato, ossessivo una versione di male cittadino urbano sapientemente interpretata
ma con un indole forse un po troppo Tarantiniano che Jokeriana), quell'assenza totale di pudore rovesciandosi prepontemente nella scadente filone filo-comico tipico dei Cine-panettoni, abusandone claustrofobicamente per l'intera durata del girato, senza minimamente pensare di colmare i buchi di sceneggiatura. Anche le performance sono in gran parte influenzate da queste direttive: il Santamaria plastico e lucente come un comodino di mogano(ma perchè? Sappiamo che sai fare moltoma molto meglio), non tenta neanche a redimersi da questa posizione sia ant che post, la storia circoscritta sulla sua partner femminile, una psicotica da borderline,
affetta da turbe psichiche che fluttuano come le correnti nel triangolo delle Bermuda a tal punto da pensare che il protagonista di Go Nakai esista sul serio, quasi da evocare luce energia e latitudine da "Patrick McMurphy del One Flew Over the Cuckoo's Nest" ma sulla sua performance è bello tacere ( ma perchè un ruolo così complesso per una Junior???) il resto dei comprimari non è male.
Anche le battute inserite nel film, seppur innegiate all'ironia non fanno mai ridere veramente, rimescolando nell'atipico imbarazzo confusionario, le altre scelta di sceneggiatura non si preoccupa mai veramente di intersecare
le storie dei personaggi, magari donando loro quella necessaria crescita e/o progressione, problematiche come ""non sono neanche toccate ne in modalità contradditoria ne in qualsiasi altra forma presente in natura anche a livello di screening i comprimari non sono caratterizzati da nessuna verve, stereotipati grigi e inodori come uno scenario post-atomico l'intento del director è quello di facilitare gli eventi filmati, ma eseguito con una modalità che anziche affasciarli di quel caldo tepore, finisce per fargli perdere quell'organica profondità e interesse. Certo non mi aspettavo pelle verde, mutanti di livello Omega, picchiate verticali in grado di manipolare la dimensione alla Silver Surfer ma altre cose si, primis dilemmi e nevrosi tipici dei super-eroi, la coesistenza di due personaggi nel medesimo corpo (lati oscuri della sua personalità che crescono e prendono forma, è un drammatico no?) passi la scena finale in cui indossa la maschera di Jeeg cucita dalla Pastorelli, in suo onore forse, dopo che è stata freddata dal clan mafioso napoletano, scena allegorica e figurativa, ma non molto di tutto il resto. Fotografia particolarmente eburnea.
SIa chiaro che non sono del mestiere (sopratutto se visto il voto del Niola) oppure opzione B non l'ho capito e sono andato fuori tema, come non ho compreso le risate del pubblico in sala like la tazza del WC lanciata dal Santamaria dopo essere stato reciprocamente schiantato su un muro dell'Olimpico o nella fallita ricucitura del mignolo del piede; e forse è proprio questa la verità.
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praet
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domenica 28 febbraio 2016
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ma cosa hai scritto?
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Più che una recensione è un delirio... Poi un po' più di attenzione all'italiano (le punteggiature, soprattutto) sarebbe state utile...
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no_data
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domenica 28 febbraio 2016
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ma che cosa ha visto ?
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un commento lungo e bene articolato ma che non ha niente a che vedere con l'originalità,la cruda bellezza di questo film, del suo protagonista, anzi, dei suoi protagonisti e di un tutto cosi oltre fantasia e realtà che si guarda in silenzio, senza calcolare, senza sentire le risate o commenti in sala, come incantati da tanta diversità . Non credo che fosse il caso di disarticolare la forza di questo film e penso che tale check up sia inutile e fuori luogo. Non voglio fare un dettagliato elenco di quello che ho amato perché ho amato un tutto che per tanto ritengo perfetto.
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praet
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domenica 28 febbraio 2016
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mah
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Più che una recensione, un delirio... Comunque un po' più di attenzione con l'italiano non sarebbe stata male... punteggiatura in primis!
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no_data
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lunedì 7 marzo 2016
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una stella al commento
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una stella al commento che risente di invidia di uno. forse, marginalmente del settore. E poi leggendo dell'omicidio di quel ragazzo a Roma, ucciso da due universitari di legge (?) forse un film neoneorealista. Una generazione che riesce finalmente a raccontarsi?Umberto 48 (anno di nascita)
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tanner
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giovedì 29 settembre 2016
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sembri la critica acida di birdman. ma ddai.
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Bel film. Per quanto fosse facilissimo cadere nel banale facendo un film su un supereroe nel 2016, riesce ad essere credibile e a non proporre clichè ridicoli. Bravo Mainetti, sono curioso di seguire i suoi prossimi lavori!
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no_data
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domenica 2 ottobre 2016
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ma no
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Volendo lasciare un giudizio del tutto impopolare almeno poteva evitare il linguaggio da navigato critico cineasta. Semplicemente non ha colto il fatto che un film di questo genere e con questa tematica, sopratutto così ben riuscito, non se lo aspettava. È andata a cercare così tanto la cosa che non andava da dilungarsi in mille parole e più. Pessima critica se lo lasci dire.
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